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Telemedicina per lo scompenso cardiaco. A Firenze il progetto connect hf/ckd riduce ricoveri e mortalità

Gli obiettivi principali del progetto includono il miglioramento dell’efficacia terapeutica, la riduzione della mortalità e la...

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Kit Monitoraggio Kit Monitoraggio © USL Toscana Centro
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È entrata nella fase attiva l’innovativa iniziativa di telemonitoraggio Connect Hf/Ckd, dedicata ai pazienti dimessi dopo un ricovero per scompenso cardiaco, con l’obiettivo di prevenire nuove ospedalizzazioni attraverso l’identificazione precoce delle fasi di instabilità clinica. Il progetto, promosso dalla Cardiologia Firenze 1, ha coinvolto nella fase pilota 80 pazienti degli ospedali di Santa Maria Nuova e San Giovanni di Dio.

La gestione del progetto è affidata a un team multidisciplinare, composto da cardiologo, nefrologo, medico di medicina generale e infermiere, con il coordinamento del Dipartimento delle Specialistiche Mediche diretto da Pasquale Palumbo. Collaborano anche la Nefrologia Firenze 1, i Dipartimenti di Medicina Generale e Infermieristico Ostetrico.

Il sistema di monitoraggio, già operativo nei due ospedali fiorentini, sarà esteso progressivamente a tutte le strutture della Asl Toscana Centro, coinvolgendo anche le Case della Comunità, in coerenza con le linee guida regionali per la promozione della telemedicina.

Il funzionamento del sistema si basa su un kit di rilevazione domiciliare (o a cura dell’infermiere per i pazienti fragili), che consente la misurazione quotidiana di parametri come pressione arteriosa, frequenza cardiaca, peso, saturazione ed ECG. I dati vengono trasmessi a un portale digitale consultabile da tutti gli operatori coinvolti nel percorso. In caso di anomalie, il sistema segnala alert che attivano un’interazione tempestiva con il paziente.

Gli obiettivi principali del progetto includono il miglioramento dell’efficacia terapeutica, la riduzione della mortalità e la diminuzione dei ricoveri ripetuti. I primi risultati sono incoraggianti: il tasso di reingresso ospedaliero a 30 giorni si è attestato all’1,2% (contro il 17% di riferimento aziendale), mentre la mortalità complessiva è anch’essa calata all’1,2% (rispetto all’11%).

Secondo Massimo Milli, direttore della Cardiologia 1, il progetto è stato accolto positivamente dai pazienti, che hanno apprezzato l’attenzione continua ricevuta dopo un evento clinico traumatico come il ricovero. “Nel primo mese – ha dichiarato – abbiamo intercettato tre episodi di pre-instabilizzazione gestiti direttamente a domicilio, e nel 30% dei casi ottimizzato la terapia ancor prima del follow-up ambulatoriale”.

In Toscana, lo scompenso cardiaco genera ogni anno circa 10.000 ricoveri, con alti tassi di riammissione e mortalità precoce. Il progetto Connect Hf/Ckd rappresenta quindi un modello replicabile e sostenibile per migliorare la qualità delle cure e ridurre l’impatto socio-sanitario della patologia.

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