Conferme e sorprese nella classifica annuale di sindaci e governatori 2021.
Conferme nette per il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che incassa il 74% dei consensi (+4% rispetto allo scorso anno), e per il primo cittadino di Bari, presidente nazionale dell'Anci che sis ferma il 65% (-1,3% verso il risultato elettorale).
Alle loro spalle sparagliano le previsioni in molti, forse la pandemia ha influenzato anche questa classifica.
Fra i governtori dopo la conferma di Zaia fa un bel balzo in alto Stefano Bonaccini confermatissimo Governatore dell'Emilia Romagna che sale del 6% nell'indice di gradimento, raggiungendo così quota 60% e scalzando alla seconda posizione il governatore del Friuli Venezia e Giulia Massimiliano Fedriga (59%, -0,8% rispetto al 2020) attuale presidente della Conferenza Stato Regioni.
Un podio che il giovane Fedriga condivide ex aequo con lo sceriffo campano Vincenzo De Luca che balza al 59% con una crescita addirittura del 13% sul 2020 frutto forse delle sue ormai celebri dirette social.
Quinto posto per il governatore della Liguria Giovanni Toti (56%, +8% sul 2020) seguito dal piemontese Alberto Cirio (52,5%, +3,7%).
Ilgoverntore della Toscana Eugenio Giani si ferma al settimo posto con il 49% di gradimento a parimerito con il marchigiano Francesco Acquaroli e il siciliano Nello Musumeci (Sicilia, +3,2%).
In ripresa dopo l'anno rribile 2020 il governatore della Lombardia Attilio Fontana che recupera un 2,7% rispetto al 2020 e si ferna alla decima posizione col 48% dei consensi riavvicinandosi ai livelli che nel 2018 l'avevano portato a succedere a Palazzo Lombardia al suo collega di partito, e concittadino varesino, Roberto Maroni.
Chiude la aclassifica Il molisano Donato Toma e il lucano Vito Bardi in calo al 39% di gradimento travolti dalla pessima organizzazione vaccinale.
Tra i sindaci medaglia d'argento per il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che guadagna ben 7,9 punti percentuale rispetto al risultato ottenuto alle urne nel 2020. Terzo posto ex aequo tra il primo cittadino di Bergamo, Giorgio Gori (+5,7% rispetto al giorno delle elezioni) e quello di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti (+1,7%), entrambi al 61% di gradimento.
Il milanese Giuseppe Sala è in 81esima posizione con il 49% di consensi (-9,9% sul giorno delle elezioni), prima volta sotto il 50%.
Crollo verticale per le sindache grilline. Virginia Raggi (Roma) che naviga in 94esima piazza con il 43% dei consensi (alle urne prese il 67,2% al ballottaggio) e per Chiara Appendino (Torino) che cede così l'11,6% rispetto al voto di 5 anni fa.
Dario Nardella si ferma al 57% tnendo botta rispetto al risultato delle urne così come il bolognese Virginio Merola 54,6%.
Brilla il primo cittadino di Genova, Marco Bucci, che con il 58% è in crescita rispetto al consenso elettorale del 2017.
Tra gli altri toscani Luigi De Mossi sindaco di Siena, è al 50% (-0,8%), l'aretino Alessandro Ghinelli arriva al 53,5% (-1%) e il livornese Luca Salvetti scende al 56,5% (rispetto al 63,3% delle elezioni).
In coda affondano oltre alle grilline le città del Sud, alle prese con conti in dissesto e paralisi amministrative. Al 102esimo posto Leoluca Orlando (Palermo) che era stato eletto con il 46,3% e ora è sceso al 39%.
Il napoletano Luigi de Magistris crolla al 35% in penultima piazza, cedendo il 31,9% di consensi rispetto al 2016.
Fanalino di coda Salvo Pugliese, sindaco di Catania che scende al 30% di gradimento, il 22,3% in meno sul 2018, anno della sua elezione.