Viareggio, 29 novembre 2009 © n.c.
Non passa l'indignazione trasversale all'indomani della sentenza della Corte di Cassazione sulla Strage di Viareggio che ribalta la sentenza della Corte di Appello di Firenze dichiarando prescritto il reato di omicidio colposo plurimo, in conseguenza del venir meno dell'aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Pianti, urla e rabbia ieri davanti al "Palazzaccio" di Roma quando è arrivata ai familiari delle vittime la notizia che evidentemente i loro cari quella tragica notte del 29 giugno 2009 sono morti per autocombustione.
Oggi l'Associazione familiari delle vittime della strage di Viareggio scrive che "Come abbiamo sempre affermato i famigliari hanno ormai perso tutto: i nostri cari non torneranno più a casa. Ma il nostro percorso continua, chiediamo l'aiuto di tutti".
Il comunicato che è stato letto stamani in conferenza stampa alla Croce Verde di Viareggio prosegue così. "Ieri - affermano i familiari delle vittime - è stata una giornata triste e buia per la giustizia. La Cassazione avrebbe avuto la possibilità di salvare migliaia di vite tra cittadini e lavoratori. E' bastato cancellare l'aggravante dell'incidente sul lavoro, sconfessando due gradi di giudizio. Abbiamo capito che gli amministratori delegati passano, ma le società restano. La prescrizione ha fatto il resto".
"Da ieri - proseguono i famigliari delle vittime - abbiamo maggiormente capito quanto lavoro ancora c'è da fare in questo paese, genuflesso ai poteri forti. Chiediamo agli enti e alle amministrazioni che non si limitino alle parole, ma che ci sostengano soprattutto con i fatti. Aspettiamo di capire, leggendo le motivazioni della Corte di Cassazione, perché non è stata riconosciuta l'aggravante sul lavoro. Per noi inizia un nuovo percorso e chiediamo a tutte le persone e ai comitati di continuare a sostenerci". -
"La Cassazione ha emesso un dispositivo molto complesso ma ad una prima lettura emerge subito che è stato colpito in modo profondo l'impianto delle accuse e delle responsabilità". Questo invece il primo commento dell'avvocato Franco Coppi, difensore dell'ex di Fs e Rfi, Mauro Moretti nel processo per la strage di Viareggio, nella quale era stato condannato a 7 anni.
Non si sono fatti attendere anche i commenti della politica toscana.
Affida a Twitter il sjuo commento il Governatore Eugenio Giani. "Sono totalmente amareggiato per il verdetto sulla strage di Viareggio. Ferisce profondamente che la prescrizione impedisca di rendere giustizia alle famiglie delle 32 vittime e a Viareggio, alla lucchesia, alla Toscana tutta, che quella notte fu squarciata dall'esplosione."
“Questa è una sentenza dura da accettare, voglio esprimere a nome mio e del Consiglio regionale della Toscana vicinanza ai familiari delle vittime della Strage di Viareggio perché oggi hanno dovuto sopportare un altro dolore oltre a quello incommensurabile della perdita dei loro affetti”. Così il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo.
“In questo momento ritengo doveroso che l'istituzione che rappresento si stringa con forza intorno a chi ha visto morire i propri familiari per un disastro che non doveva accadere - prosegue - Non c'è mai stata nella loro lotta quotidiana la volontà di vendetta, ma la battaglia sacrosanta di avere verità e giustizia affinché quello che è accaduto quella notte a Viareggio non ricapiti mai più a nessuno in nessuna stazione ferroviaria del nostro Paese. E' una battaglia di civiltà che trovo profondamente ingiusto venga cancellata dalla prescrizione perché il dolore e le perdite subite da quelle famiglie non potranno mai essere prescritte”.
"La Cassazione con questa sentenza ha detto a se stessa che la giustizia italiana non ha fatto in tempo a condannare imputati che essa stessa ritiene responsabili di un grave delitto come l’omicidio colposo e che alla fine condannerà comunque per disastro colposo causa evidente di quell'incendio e quindi di quelle 32 vittime innocenti". L'assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli, che nel suo precedente incarico di Presidente della Provincia di Lucca ha sostenuto fin dal primo momento l'azione legale delle famiglie delle vittimeprosegue. "Ancora non conosciamo le motivazioni della sentenza, ma è certo la Cassazione non ha assolto gli imputati nel merito, non è un riconoscimento di innocenza. Dal punto di vista legale è certamente una sconfitta per le parti civili, di cui fanno parte anche la Regione Toscana e la Provincia di Lucca, ma dal punto di vista morale le parti si invertono e le responsabilità sono attribuite. Un giudizio di questa natura per me è una cosa inaspettata e dolorosa".
“Personalmente, e qui parlo da cittadina, non da rappresentante delle Istituzioni, sono stufa di vergognarmi di certe sentenze che impediscono di punire i colpevoli delle stragi -nota Silvia Noferi Conisgliera regionale del Movimento Cinque Stelle - I 32 morti della strage di Viareggio, fra cui erano anche 4 miei vicini di casa, sono morti per caso? Non oso immaginare come si sentano i familiari delle vittime e soprattutto Marco Piagentini che li rappresenta e che quella sera ha perso la moglie e due bambini, perché se la mia rabbia è forte, la loro deve essere devastante. I morti non possono mai andare in prescrizione.Vergogna!”.
"Siamo sbalorditi ed indignati -afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega, anche a nome dei suoi colleghi - per quanto hanno decretato i giudici della Cassazione riguardo al processo relativo alla strage ferroviaria di Viareggio." "Una decisione - prosegue - che sgomenta, poichè tende a minimizzare la tragedia che si è vissuta nel giugno del 2009, causando 32 morti e drammatici strascichi in tantissimi abitanti della città. Una dolorosa ferita che, ora, si riapre in modo devastante considerato che si dovrà celebrare un nuovo processo in Corte d'Appello in cui verrà valutato solamente il reato di disastro colposo, mentre sono prescritte tutte le ben più rilevanti accuse di omicidio colposo.Ulteriore beffa l'esclusione da ogni tipo di risarcimento per le tante associazioni che si erano costituite parti civili nel procedimento.
Solitamente si dice che le sentenze si rispettano, ma sinceramente facciamo molta fatica ad assecondare un verdetto che penalizza enormemente chi ha tragicamente perso un congiunto in quella maledetta notte d'estate. Siamo, dunque particolarmente vicini ai familiari che, al pari nostro, si attendevano ben altro dai giudici della Suprema Corte; per Viareggio, la Toscana e l'Italia intera, oggi è un giorno di grande mestizia e di riflessione sulla reale equità della Giustizia".
Anche Sinistra Italiana chiede che sia fatta giustizia: "Non è possibile che ancora una volta non sia fatta giustizia su un fatto criminoso e gravissimo che ha provocato la morte di ben 32 persone e distrutto quasi metà del quartiere in cui si colloca Via Ponchielli. Come si può accettare l'affermazione che non siano state violate le norme sulla sicurezza del lavoro quando si spezza la sala montante delle ruote con l'assile della cisterna a pieno carico di gas propano liquido? Chi avrebbe dovuto controllare preventivamente? Abbiamo assistito invece alla promozione ad altro prestigioso incarico dell'Ad Mauro Moretti allora responsabile delle Ferrovie di Stato. Non possiamo dimenticare cosa è accaduto in quei momenti, la paura provato di fronte al fuoco che dilagava dai binari della ferrovia. Abbiamo ancora davanti agli occhi l'immagine delle persone terrorizzate che fuggivano dalle case, dei corpi carbonizzati e quel povero uomo colpito in pieno dalle fiamme nella piazzetta dove per tanto tempo è rimasta la traccia di quel corpo incenerito. Abbiamo ancora l'orrore nella memoria, nei ricordi. Non possiamo dimenticare. Sinistra Italiana Toscana sarà al fianco dell'associazione dei familiari delle vittime per ogni altra iniziativa che si potrà intraprendere, oltre continuare a seguire le vicende giudiziarie rimaste ancora in essere. Non si può accettare tutto questo".


