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"Ultra Trail Via degli Dei". Le emozioni di Galileo Sesia

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Ultra Trail Via degli Dei. Le emozioni di Galileo Sesia Ultra Trail Via degli Dei. Le emozioni di Galileo Sesia © n.c.
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Galileo Sesia, atleta nonché imprenditore nel campo della ristorazione, ha riassunto su Facebook le sua esperienza alla prima edizione all'Ultra Trail Via degli Dei, di ben 128 km tra Bologna a Firenze. Un racconto lungo, bello e intenso, dove esprime tutta la sua determinazione al raggiungimento dell'obiettivo.

L’Appennino, non c’e’ un punto preciso da dove iniziare a rimettere insieme la Fantasia di emozioni che attraversarlo sulle proprie gambe può’ lasciare. Quelle Montagne che ho sempre ammirato con fascino in lontananza dalle finestre di casa, la divisione di una penisola, nostra, in colori, tradizioni, dialetti, storie, sport, guerre, briganti e cibo. Sempre quelle Montagne che quando ero piccolo e mio Babbo, lavorando negli anni 80 come rappresentante, doveva attraversare con una ritmo blu per essere a casa a cena, in inverno, ci chiamava ed era a Modena! i cellulari non c’erano e li contavi le ore, a volte c’era la neve e si faceva tardi ed io da bambino speravo andasse tutto bene e lo aspettavo alla finestra preoccupato, senza dirlo a nessuno! ore che non passavano mai. L’Appennino sapevo cos’era, con la Nonna in Trentino lo facevamo spesso, anche ogni due settimane e già’ mi dava l’impressione di essere una cosa seria, stretto, buio e con i TIR! , andando al mare in Romagna pure, una volta per poco non ci lasciammo le penne nel frontale contro un camion sul Muraglione. Qualche anno dopo mi venne l’idea di farlo in Motorino, fino a Bologna, poi salto’ il piano e l’anno successivo a 18 anni costretto da sole 30 mila lire in tasca, per andare a Rimini a trovare gli amici, decisi di farlo in Autostop, prima la Futa, Bologna e giu’ fino all’Adriatico. Poi ancora un’altra volta stessa zuppa ma in Vespa! In tempi più’ recenti, tanti giri in bici su tutti i suoi passi, pure quelli più’ nascosti e sconosciuti quando perfino in bici sembrava lontano, piccole e medie corse nei boschi a perdersi, fino a due anni fa la resa dei conti del Passatore, un periodo di sovraccarico lavorativo e stanchezza mentale, lo stop a Marradi, (ci rivedremo), ma ha contribuito in esperienza ad arrivare a questa gara con una libertà’ in testa diversa. … Insomma L’Appennino, qualcosa di immenso ubriaco di valori personali e storici, chi più’ del Giambologna poteva renderne omaggio, rappresentandolo con la statua del Gigante?, che oltretutto mi sono tatuato! Si parte così per un viaggio, il bagaglio non serve in questo caso lo hai dentro! Da Bologna, proprio accanto alla Stazione, che in quegli anni sembrava lontana anche in treno, non esisteva l’Altavelocita’, ma alla stazione si potevano mangiare le Lasagne, mi raccontava l'altro Nonno, nato per di piu' a Cantagallo, e pendolare in Treno per una vita! Oppure dopo numerose trasferte dietro la Fiorentina, al Nord, quando dopocena vedevi le ultime stelle prima di entrare nelle gallerie che ti avrebbero sputato fuori nella Valle del Bisenzio! E così stessa storia, stanotte il 2 Giugno alle 22, la città’ in festa illuminata color Ambra, non ci sono altri pensieri in testa SI PARTE, E’ NOTTE. La citta’ e’ curiosa, si applaude anche dalle finestre alla nostra scia di frontali, volano le vie del centro in un baleno fino ai primi gradini della Basilica di San Luca, la sua scalinata di quattro chilometri ci porterà in alto per scendere in picchiata fino agli argini del Reno e Sasso Marconi, STO BENE. Questo tratto non lo conosco, 2okm, tutto il resto del percorso si, quindi parto forte per levarmelo alla svelta, voglio essere in fretta all’imbocco del sentiero per Monzuno, il Monte Frate ed Il Monte Adone sulle Guglie che si vedono dall'Autostrada del Sole, li ci sono le salite ripide, la notte, le stelle, la sicurezza di un tratto fatto in allenamento, senza supporti, quindi i anche gli ultimi pochi pensieri se ne andranno. Sembra una giungla strettissima un single track di soli 40cm ricavato tra tante piante alte e fitte subito accanto al Reno, si corre veloce e dopo aver scambiato battute con altri corridori ecco Alberto che mi chiede se mi da noia correre insieme, la testa mi dice che questo fa parte del viaggio! Gli dico nessun problema e con lui faro’ tutta la gara, pur essendo nello Sport un solitario. Si sale tanto, una timida mezza luna tiene compagnia, la temperatura e’ perfetta, si suda un po’ ed e’ un continuo reintegrare sali minerali e acqua! Persi tra colli e boschi via via si fa più’ lontana la città’, San Luca ci cadenza la distanza diventando sempre più’ piccola alle nostre spalle, ci fa capire che la strada scorre, siamo in alto, intanto disperse tra le montagne le luci dei paesini, sembrano lontanissimi, sembrano quelli dei presepi, so che passeremo di li e quindi e' segno che siamo al punto giusto, quello dove vorresti essere in quel momento. Il secondo ristoro sarà’ Monzuno, Michelangelo (quello grande) sarà’ ad aspettarmi, come in tutte le tappe del resto della gara. Ed infatti nel tratto stradale che raggiunge il paese eccolo! Noi sbuchiamo dal bosco e dal buio nel posto giusto! Tempo del ristoro e di riempire tutti i liquidi, di notte il consumo e’ spropositato, Via adesso verso la Madonna dei Fornelli, un tratto in alto, esposto, un po’ di vento, si fa chiaro via le frontali ed ecco laggiù’ a Levante il Sole che riflette sull’Adriatico! Ci siamo manca poco al paese, ho fatto il tratto da Sasso Marconi a San Piero a Sieve poco tempo fa, mi ricordo ogni sasso pur se era una giornata di nebbia e acqua !! Anche questo paese e' in festa, tappa del Cammino Degli Dei, pronto ad accoglierci con entusiasmo, tutti vogliono darmi una mano, non ne ho bisogno faccio da solo, so bene ciò’ che mi serve, preferisco scambiar battute e passare qualche minuto allegro per ringraziarli del supporto! Saluto Michelangelo, (sempre quello grande), adesso tappa dura si passa le Banditacce a 1200, sono circa 8 ore che si corre, poi ci aspetta il Passo Della Futa ed il ristoro intermedio di Monte di Fo’. STO BENE. Corro ricordandomi chi sono, siamo quasi al massimo della distanza che ho mai fatto, ma solo a meta’, per adesso anche il tempo pur correndo in economia e’ ottimo, non e’ quello che mi interessa in realtà’, voglio arrivare al Teatro Romano e senza scuse. Intanto raggiungo Monte di Fo’, qui siamo a 75km tanta tanta salita alle spalle, ancora un salitone per raggiungere la Croce del Gazzaro, una lunga picchiata di quasi 14km che ci apre la porta nel Mugello. Conosco la discesa, e’ dura dopo tutti quei km, così al ristoro sistemo tutto, mi cambio, con calma e si riparte. Nel frattempo una piacevole enorme galla al piede destro, calzino sbagliato, mi impone un ritmo forzato! Non si scherza ci sono altri 50km vanno fatti, rallento. Fretta ed impegni non ne ho, all’Osteria Bruciata ecco il Berveglieri, mi aspettava! Un saluto due chiacchiere e via, dopo poco il Moroni, e il Raspa con la bimba! Miche ti ricordi quando due anni fa camminavamo la Colla che ero schiantato al Passatore !? … gli amici, si avvicinano i luoghi miei ENTUSIASMO, poi proprio qui sotto nei campi vengo a comprare i Fiori di Zucca! Ecco Lumena, un bimbo viene incontro, correra’ con me 200mt., e’ Neri il bimbo di Rudy che invece mi aspetta all’attraversamento per Gabbiano con suo padre, altro grande sportivo! Rudy ci scorta in MTB sotto il sole cocente, qui si vede anche Monte Senario lontanissimo, e' li non si sposta troppo e non e’ neanche la meta’ di quello che ci resta. A questo punto si cuoce come un Uovo, camminando tutti gli 8km fino a San Piero, manca solo Caronte. E’ dura va presa così. STO NONOSTANTE TUTTO BENE e sono allegro, nei miei posti a mio agio. Rudy mi dice che Sergio mi voleva venire incontro all’Ostetia Bruciata ma ha rotto la MTB, che uomo non me lo aspettavo! Sul ciglio la famiglia del Guga, gli chiedo dove e', non me lo sanno dire di preciso anche se non dovrebbe esser lontanissimo. Vorrei aspettarlo ma su questa distanza non ho esperienza e non posso permettermi troppi lussi. Nonostante tutto trovo Corteccia in macchina, mi fermo a salutarlo mentre ecco in motorino Ale e la Rita, mi vengono incontro con una soddisfazione immensa! Foto, abbracci perdo volentieri tempo con loro, siamo al 98mo, non ho fretta fino al 100mo km sono sicuro mentre gli ultimi 30, peraltro in salita, dovrò’ inventarli. Quindi avanti così. Ci siamo San Piero, Area Feste! Dove 16 anni fa feci una mega festa della Birra, ma adesso siamo a fare un’altra cosa, c’e’ la Birra e non la bevo, e’ la prima volta che ad aspettarmi ci sono la Mary ed il mio Bimbo! bellissimo così! ci voleva, forse anche la Birra. A questo ristoro perdiamo tanto tempo, si chiacchiera, ci si rifocilla, saluto tutti, Ale del Riva Sud con un grande abbraccio era li ad aspettarmi, la Clary mia “unica visti gli esiti” compagna di università’ e runner! Ma anche Rudy, Michelangelo grande e Romeo (babbo di Rudy) che mi dice “sei a cento km hai fatto abbastanza puoi anche fermarti!”, macché’ io sto bene e mi diverto, poi adesso si torna in salita verso Fortezza e Trebbio, conosco tutto, mi riposo in salita sono determinato e sicuro. Anche Alberto che e’ sempre con me e’ felice che io ne conosca anche la ghiaia! Poco sotto il Trebbio vedo lontano un UOMO entusiasto, SERGIO MASINI!, un campione, un esempio classe ’47, un atleta!, aveva riportato la MTB a casa per tornare ad aspettarmi li. Da lacrime. si continua a cuocere tra Trebbio, Spugnole, vedo i miei suoceri che in realtà’ non sono loro, sono bollito, Tagliaferro, si attraversa la provinciale salutando i ragazzi di Barberino che facevano assistenza e poco prima dell’inizio salita che ci portera’ a Buonsollazzo e Monte Senario riecco tutti i miei, piu’ Nicola, la Mariella, la Catia (mamma della Mary), il Braschi, la famiglia di Guga, tempo di salutarli che mentre riparto, al volo arriva il Vecci in tenuta pronto per scortarci! Si SALE!, piano ma si SALE verso i miei luoghi. Andiamo tranquillissimi qui sono a casa, si parla, sono ore che non vediamo più’ altri corridori e di tempo ne abbiamo perso, infatti qualcuno ci raggiunge! Che me frega io sto bene, sto viaggiando, del tempo non mi interessa, lascio andare! E qui dal nulla alle spalle il Del Puglia, lui e’ quello dell’ultimo secondo corre con i Tortelli sullo stomaco! Ma non poteva non condividere almeno una parte di gara! Sono emozionato e fortunato ad avere tutte queste persone sempre attorno! Nel frattempo, dopo esser stato sotto il Sole a picco per ore la prima bella crisi, muscolarmente sto benissimo, la galla mi consente solo di camminare e sono dietro, fritto in una crisi mentale (che non so neanche cos’e’), ma alla fine se c’e’ vuol dir che deve esser li e salvo qualche piccola pausa non mi fermo avanzo! Il Vecci se ne accorge e mi incoraggia tirandomi su il morale con video di cartoni animati. Avanzo Avanzo, mai ho avuto un dubbio su questo, mentre sono in una specie di Sogno ecco il Buonsollazzo, non arrivava mai e salendo ancora finalmente l’ultimo ristoro di Monte Senario, le ragazze della Pro Loco, Fabry e tutti i miei nuovamente presenti. CASA, GEMMA, FRATI, RICORDI DI OGNI TIPO. Sempre tutti ad aspettarmi, un bel ristoro, mi rigenero sto bene, al cancello c’e’ la Grazia con la bici elettrica che ci accompagnerà’ fino a Fiesole, attraverso i posti a cui tengo di più’. Si riparte tutta discesa, Via del Silenzio, Ghiacciaia, Riecco i miei con mio Figlio al finestrino che urla Babbo Babbo e non realizza totalmente cosa sto facendo, perché’ arrivo dal nulla, lui e’ li, io passo me ne vado e risbuco in un altro posto? che Bello! Qui ci sono i pratoni del Poggio Capanne, adoro questo posto, lo contemplo spesso, ci passo tutti i giorni mi lega a tante cose fin da bambino, mi trasmette tutto, sempre. Si corre giu’ per i prati, Vetta le Croci e gli amici di San Bartolo a fermarci le macchine, abbracci, pacche e via. Tra poco c’e’ il Monte Fanna, con Neri e la Sasha, abitano li vicino! Mancavano solo loro all’appello, ne ero sicuro, ultima salita dura, resa ancor più’ dura perché’ siamo al 120mo km credo … qui la stessa crisi che ho avuto io tocca ad Alberto! Tranquillo, passa, siamo insieme siamo i compagni di viaggio, oggi la storia e’ questa stiamo insieme fino in fondo, il tempo che ci vuole per arrivare? doesn’t matter! Non si arriva mai, lui giustamente non conosce il percorso e mi chiede di continuo dove siamo? 125mo ma Fiesole mi sembra lontanina ancora, al 128mo realizzo che saranno almeno 130 i Km finali. Gli ultimi tratti del paese, Neri in motorino, la Grazia in bici che ci scortano e si corre in picchiata verso la Piazza di Fiesole, la gente entusiasta, ci indicano il traguardo dentro l’Anfiteatro Romano. Nuovamente ad aspettarmi i miei, baci abbracci prendo con me il piccolo Michelangelo in collo, con lui cammino al traguardo, i complimenti di molti, un abbraccio dell'Anna grande Sindaco di Fiesole, presente anche a Bologna, forse con lei l'Unione con Vaglia sarebbe stata un ottimo compromesso. SONO ARRIVATO. SONO PASSATE CIRCA 22 ORE. STO BENE. E QUESTO E' L'ESEMPIO CHE VOGLIO DARE A MIO FIGLIO (I), IL MIO TRAGUARDO !

 

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