Domani sarà il Giorno del Ricordo e riceviamo e pubblichiamo questo appello del coordinatore regionale per la Toscana Unione degli Istriani.
Siamo alla vigilia del Giorno del Ricordo. Quella solennità civile nazionale italiana, istituita con la legge n. 92 del 2004, (grazie al lavoro straordinario di Roberto Menia) che ogni anno ricorda e testimonia il dramma dei martiri delle foibe e dei tanti, troppi nostri connazionali costretti ad abbandonare le loro case dalla furia cieca dei partigiani comunisti titini.Sono sempre più le amministrazioni che ogni anno dedicano iniziative volte a far conoscere quanto accaduto ai nostri connazionali in quei drammarici anni, a far emergere le sofferenze ed il sacrificio delle nostre comunità istriane fiumane e giuliano dalmate.
Ma accanto a questi elementi positivi continuano, purtroppo, a verificarsi episodi vergognosi (come la recente rottura della targa posta a Firenze in largo Martiri delle foibe) o convegni negaziosti.
Sollecitiamo quindi le amministrazioni comunali, tutte, anche quelle che non organizzano iniziative dedicate, quantomeno ad illuminare il palazzo comunale, a dare risalto in ogni modo a questa solennità civile. Perchè i nostri connazionali, che tanto hanno sofferto la barbara oppressione delle truppe titine, meritano che il lorro dramma non venga dimenticato. Mai,.
Eleonora di aquitania
Il detto “chi semina vento raccoglie tempesta” calza molto bene a quel periodo dove i fascisti prima della guerra a suon di bastonate e olio di ricino hanno “italianizzato” le popolazioni slave. I comunisti yugoslavi si sono voluti vendicare dei fascisti e ci sono finiti nel mezzo (purtroppo) i civili (un po’ come quando i fascisti e e nazisti uccisero 770 persone tra bambini donne e anziani solo per vendetta verso i partigiani a marzanotto). Io parlerei di follia di guerra e non ha senso dividere i morti. Furono i fascisti a cominciare quella folle guerra e ora celebrarne i morti di una parte sola è altrettanto folle e stupido. Ma d’altra parte ………