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Un mugellano nel mondo. Nuova firma su OK!Mugello

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Un mugellano nel mondo. Nuova firma su OK!Mugello Un mugellano nel mondo. Nuova firma su OK!Mugello
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Una biografia ricca, un uomo dallo spirito 'internazionale' che fu anche il primo radioamatore a dare al mondo l'annuncio dell'alluvione di Firenze. Oggi (sabato 1 ottobre) siamo orgogliosi di presentare un nuovo collaboratore della nostra testata, dal quale riceveremo periodicamente contributi e riflessioni. Si tratta di una persona che, per lavoro, ha girato il mondo e conosciuto la fine del Novecento e la nascita dell'informatica; prima come dipendente Olivetti e poi con altri numerosi e prestigiosi incarichi. Persona, Carlo Luigi Ciapetti, che non appena poteva faceva rientro in Mugello o a Firenze. E che da qui fu appunto il primo radioamatore a dare al mondo la notizia dell'alluvione del 1966. Ecco la sua presentazione, e per domani (domenica) anticipiamo un suo contributo su Oriana Fallaci, che ha conosciuto di persona:

Carlo Luigi Ciapetti, chi era costui? Non spaventatevi, ma è tutto un imbroglio! Andando a rovistare fra le carte delle tante soffitte del mio passato ho potuto vedere che la mia famiglia era di Volterra, che all’inizio dell’800 si era trasferita a Siena nella contrada del Nicchio, che una cinquantina di anni dopo si era nuovamente trasferita, questa volta a Firenze, dove dapprima erano barcaioli sull’Arno e poco dopo allevatori di bestiame con due piccole fattorie: una si chiamava Pescina ed era vicino a Paterno, sopra le colline di Vaglia, ed una si chiamava Anterigoli, in un bellissimo punto collinare sopra Vicchio, in direzione di Dicomano, da cui si domina la verde vallata del Mugello, il posto che amo più di ogni altro al mondo. Come abbiano fatto ad arrivarci non l’ho mai saputo ma ho sempre pensato che ci sia stato di mezzo un buon matrimonio, d'altronde noi Ciapetti siamo tutti belli, basta guardare i miei quattro figli, i miei cinque nipotini e le dozzine di uomini e donne che con questo cognome popolano le colonne di Facebook ! Ma per completare il quadro va anche detto che sono nato a Rimini e che al mio amore mugellano si unisce anche quello per il mare, il tutto annaffiato da una voglia di divertirmi tutta romagnola ! Tutto sommato la mia avventura umana cominciò a 20 anni, quando facevo ancora il 2° anno di ingegneria. Ebbi infatti la fortuna di essere selezionato dalla Olivetti e di potermi così proiettare in quella magica atmosfera aziendale creata da quel grande imprenditore che fu Adriano Olivetti, anticipatrice di un mondo che non ha a tutt’oggi finito di completarsi: il mio percorso di formazione a Villa Natalia rivoluzionò - e me ne posso meglio accorgere adesso - il mio modo di pensare e di vivere. Cominciai a lavorare come “zonista” in una Prato in crisi ma qualche tempo dopo mi fu chiesto... “cosa vorresti fare ?”. Solo in “quella” Olivetti si poteva agire in questa maniera ! Col mio passaggio ad Olivetti Elettronica posso vantare di essere nato insieme all’informatica - anche se questa parola non era ancora stata coniata - e vissi un succedersi emozionante di esperienze a Milano, a Borgolombardo, a Valdagno, a Siena e infine nella Sede di Rappresentanza di Roma, mèta fra le più ambite e prestigiose nella Olivetti di allora. Ma la morte di Adriano Olivetti e di Mario Tchou - il grande progettista - mi portarono a prevedere un cambiamento che non mi avrebbe soddisfatto e cominciai quindi a pensare al futuro. Passai così successivamente a Remington, Univac, IBM, MDS e infine NCR, in un percorso durato venti anni che mi portò a vivere ed a conoscere, oltre alla migliore Italia, quasi tutta l’Europa, la URSS di Kruscev, gli USA da Johnson a Bush, gran parte dell’Europa, il Sudest asiatico e infine, scoperta meravigliosa, l’Australia. Ma non persi mai i miei contatti con l’Italia, grazie ad accordi che me lo permettevano, vivendovi molte esperienze eccezionali, a volte drammatiche come quella dell’alluvione del 1966. Ma all’inizio degli anni ’80 dovetti decidere di rientrare a Firenze: i ragazzi crescevano e le vecchine invecchiavano... Molti degli incarichi fino ad allora ricevuti mi avevano portato a specializzarmi nelle pubbliche relazioni e nel giornalismo ed iniziai così un’attività professionale nella quale realizzai i modelli innovativi ancora non presenti nel nostro Paese, organizzando o collaborando a mostre e convegni, come Exposer nel cui ambito feci nascere Hambit per la diffusione della comunicazione digitale, scrivendo e pubblicando libri, spingendomi ad inventare e ad introdurre tecniche nuove, prima fra tutte la “analisi di rischio” che organizzai personalmente per i settori bancario, parabancario e assicurativo, in particolar modo per il settore del leasing. In quest’ambito feci decollare nel 1990 un Convegno annuale - giunse poi alla sua 25.ma edizione - per diffondere la cultura del “rischio bene nel leasing”, con la soddisfazione di veder recepiti nella legislazione della Comunità Europea termini e definizioni metodologiche da me inventate e fino ad allora inesistenti. Dopo 34 anni questa mia attività è l’unica presente sul mercato, ma faccio anche il giornalista per diletto e scrivo libri per spiegare quello che penso, ricordando con gioia tutto quello e tutti quelli che ebbero la fortuna di avere l’imprinting generato da Adriano Olivetti. E posso vivere quando e quanto voglio nel mio adorato Mugello !

 

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