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Un nuovo collaboratore per OK!Mugello. E la storia dello 'Spedaletto' di Galliano..

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Un nuovo collaboratore per OK!Mugello. E la storia dello 'Spedaletto' di Galliano.. Un nuovo collaboratore per OK!Mugello. E la storia dello 'Spedaletto' di Galliano.. © n.c.
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Un nuovo collaboratore per OK!Mugello. Si tratta dell'artista e poeta mugellano Paolo Campidori; che ha accettato di scrivere e pubblicare i suoi articoli anche su OK!Mugello. Un onore per la nostra redazione; e una voce in più che si aggiunge al nostro pluralismo. Ecco il suo primo contributo che riceviamo e pubblichiamo:

Lo Spedale di Gagliano, detto popolarmente “Spedaletto” sorge nella parte nord del paese di Gagliano ed ed è ricco di storia e di arte. Esso – come scrive Francesco Niccolai nella Guida del Mugello e della Valdisieve, 1914 – sorgeva dove gli Ubaldini avevano un’antichissima Rocca allato dell’antichissima chiesa di San Bartolomeo a Ricavata fondata da Adonaldo degli Ubaldini su la fine del sec. VII, oggi restano avanzi di vecchie mura e una cappellina o tabernacolo, nelle cui pareti si deplora il guasto di pitture del Quattrocento raffiguranti la Vergine in trono tra San Francesco e Sant’Antonio e, pare almeno di discernervi gli Apostoli”. Il Repetti segnala con una stringatissima nota la presenza in Gagliano di questo antichissimo Spedale.

Dunque, secondo il Niccolai, lo Spedale o “Spedaletto” fu eretto verso il sec. VI a lato di una antichissima torre degli Ubaldini, e che poi in questo posto gli stessi Ubaldini costruiranno il Castello cui fu dato il nome di Galliano o Castrum Galliani.

Sia lo Spedale in epoca anteriore, sia il Castello, in epoca posteriore e del quale
abbiamo notizie a partire dall’anno 1048 erano situati sulla “più antica
strada” che da Bologna portava a Firenze, valicando l’Appennino al Passo della
cosiddetta Osteria Bruciata.

Sappiamo che gli Spedali erano antichissime istituzioni, volute per lo più da nobili Feudatari, che si proponevano di dare vitto e alloggio ai pellegrini, ai viandanti e a tutte le persone bisognose, di alloggio, di vitto e di cure. Erano un po’ gli antenati dei nostri Ospedali di oggi che sono strutture ben più complesse, quasi irriconoscibili se paragonate con le antiche istituzioni.

Questa di Gagliano è una cappellina che doveva sorgere allato di un edificio più
grande che ospitava e dava alloggio. La cappellina annessa a tale edificio
svolgeva le funzioni religiose e di conforto per i viandanti. Si tratta di un piccolo ambiente di circa una ventina di metri quadri, che conserva tutt’ora parte della propria vetustà.

Sulle pareti annerite dal fumo delle candele si possono ancora distinguere affreschi quattrocentesco e affreschi di epoca medievale. Gli affreschi Quattrocenteschi, sono di ottima fattura, e lo studio da parte di valenti critici dell’arte potrebbe portare a risultati davvero sorprendenti.

Di particolare bellezza è il volto di San Francesco, che è ritratto a figura intera mentre riceve le Stigmate. Interessante è pure il paesaggio che fa da sfondo al Santo assisiate una scalinata, con una porta ad arco, un pozzo e un edificio merlato che potrebbe essere un’antica dimora degli Ubaldini.

Altre cose interessantissime si trovano in questa cappellina, in modo particolare uno stemma che si trova al centro del portale in pietra, che metteva in comunicazione lo Spedalino con la Cappellina.

In questo stemma è visibile una costruzione turrita, o meglio con due torri, una
sul lato destro e l’altra sul lato sinistro. In mezzo a queste un simbolo ovaleggiante, che farebbe pensare ad un uovo o al disco solare. Lo stemma, penso possa essere datato al XIII-XIV secolo.

Oltre a questo di veramente notevole nella cappellina c’è una bellissima Madonna con il Bambino: la Madonna tiene il Bambino il quale è in posizione eretta e poggia i piedi sopra un cuscino. Quest’opera purtroppo molto danneggiata, come del resto gli affreschi, avrebbe bisogno di un restauro urgente da parte della Soprintendenza Beni Artistici di Firenze cui la cappellina di Gagliano è di competenza territoriale.

Vogliamo sperare che l’aiuto arrivi presso e che gli abitanti gaglianesi si rendano conto di questo loro bene culturale e facciano di tutto per sensibilizzare
Enti, Soprintendenze, e la popolazione per ridare la vita ad un capolavoro
storico e artistico di notevole importanza.

Paolo Campidori, Copryright
[email protected]
www.paolocampidori.euwww.culturamugellana.wordpress.com


 

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