
L’Università di Firenze ha dichiarato ufficialmente, tramite i propri canali social, di non aver collaborato né autorizzato l’utilizzo del proprio logo per il convegno organizzato dalla Tel Aviv University, in programma il 3 e 4 febbraio a Firenze. Anche il Dipartimento di appartenenza della docente che parteciperà all’evento a titolo personale ha confermato la propria estraneità all’iniziativa, ribadendo di non aver concesso alcun patrocinio.
La presa di posizione dell’ateneo, tuttavia, non ha placato le preoccupazioni di studenti, ex studenti e cittadini, i quali chiedono che UniFi adotti misure più incisive per tutelare la propria immagine e per ribadire con maggiore chiarezza la propria posizione riguardo alla questione israelo-palestinese.
Un appello firmato da numerose associazioni e singoli cittadini – tra cui Insieme per la Pace Isolotto, Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra, Anpi Isolotto “Sergio Rusich” e Firenze per la Palestina – sollecita l’ateneo a:
- diffondere il comunicato stampa anche attraverso i media ufficiali;
- pubblicarlo in modo permanente sui propri canali per garantirne la visibilità nel tempo;
- individuare e sanzionare eventuali responsabili dell’uso improprio del logo;
- assicurare che situazioni simili non si ripetano in futuro;
- chiarire inequivocabilmente che UniFi non intende essere associata a istituzioni accademiche, economiche e culturali israeliane fino a quando non saranno garantiti giustizia e rispetto del diritto internazionale in Palestina, in linea con le misure provvisorie della Corte Internazionale di Giustizia del 26 gennaio 2024 e il parere della stessa del 19 luglio 2024.
L’iniziativa sottolinea l’importanza di un posizionamento chiaro da parte dell’ateneo fiorentino, nel rispetto dell’integrità istituzionale e della sensibilità politica che il tema suscita a livello globale. Resta da vedere se UniFi accoglierà le richieste avanzate e quali saranno le eventuali azioni adottate per rispondere alle sollecitazioni della comunità accademica e cittadina.