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Centrodestra Mugello contro la nuova Presidenza dell'Unione: 'Debiti, trasparenza e fallimento amministrativo

Non possiamo votare chi nella sua carica di Sindaco ha contratto debiti con l’Unione dei Comuni per più di 300.000 euro

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Triberti presidente Unione dei Comuni Mugello Triberti presidente Unione dei Comuni Mugello © OKM
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Appreso dalla stampa chi andrà a ricoprire la carica di Presidente dell’Unione dei Comuni nei prossimi cinque anni non possiamo esimerci da alcune valutazioni sostanziali e formali. Come gruppo Centrodestra Mugello e Alto Mugello non possiamo votare un Sindaco, come Presidente, per i primi due anni e mezzo, che nella sua gestione comunale ha contratto pesanti debiti con l’Unione dei Comuni, come da noi denunciato fin dal 2019, non pagando per i servizi resi dalla stessa. Non possiamo votare Sindaci espressione di Comuni con bilanci al limite del fallimento per i successivi due anni e mezzo.

Pilastri dell’azione della pubblica amministrazione sono la capacità di compiere scelte e rendere servizi in base ai criteri di imparzialità, economicità, efficacia ed efficienza della Pubblica amministrazione, che i Sindaci indicati per questo ruolo non sembrano poter garantire. Esiste un’etica della pubblica amministrazione volta alla reputazione della stessa, che vediamo fin da subito svilita nei modi scelti per annunciare prematuramente le scelte che spetterebbero ad un Consiglio di eletti democraticamente, rappresentanti delle proprie comunità. Siamo quindi costretti, adeguandoci ahi noi, al trash politico imperante, ad anticipare a mezzo stampa un voto contrario all’elezione del Presidente dell’Unione dei Comuni, pur non avendo potuto analizzare un programma di mandato, ancora sconosciuto in data odierna, perché ormai la politica si fa così!

I Presidenti non si eleggono più nei consigli ma si annunciano attraverso gli addetti stampa, a dispetto di quelle regole di fair play politico ed istituzionale che ormai sembrano estinte e che denotano un totale svilimento dei consessi democratici a mere passerelle per incensarsi e acquisire visibilità e che minano la reputazione delle amministrazioni. I Presidenti si eleggono, solo e soltanto, dopo aver messo tutte le pedine a posto nello scacchiere della sinistra allargata, che gestisce gran parte dei nostri territori, in modo che tutti abbiano strapuntini di potere più o meno comodi, e passi ad esempio dalla porta girevole che li defenestra dalla Città Metropolitana e li accomoda sulle poltrone molto più scomode, a dire il vero, dell’Unione.

Esempio lampante di come la politica utilizzi da molti anni a scopo di poltronificio l’Unione dei Comuni abdicando alle funzioni che dovrebbe svolgere, è la denuncia che parte dalle organizzazioni sindacali dei dipendenti dell’Unione che hanno scritto anche al Prefetto sostenendo: “ci chiediamo cosa ne sarà di questo Ente che dovrebbe essere funzionale per tutti i Comuni e che invece sembra non essere nelle agende di nessuno”.

Il Capogruppo Raffaella Ridolfi

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