Vaglia – Sopralluoghi sul campo e segnalazioni della popolazione. È questa la bussola tenuta dall’amministrazione in merito alla richiesta di interventi nell’ambito del reticolo idrografico, attraverso la comunicazione giunta al Comune nell’agosto scorso dal Consorzio di Bonifica che nel territorio di Vaglia opera attraverso l’Unione dei Comuni del Mugello.
Come spiega il vicesindaco con delega all’ambiente del Comune di Vaglia, Riccardo Impallomeni: “emerge quale necessità prioritaria che i cittadini siano considerati come risorsa attiva nella stesura del Piano delle attività di Bonifica”. Una necessità che riguarda l’intera comunità alle prese con uno scenario reso critico anche dagli interventi invasivi avvenuti sul territorio comunale a seguito delle attività che lo hanno interessato negli anni passati per la realizzazione della galleria TAV di Vaglia. Sollecitando ulteriori segnalazioni di criticità da parte della comunità locale, oltre agli interventi già segnalati, il vicesindaco ritiene il Piano “occasione di far partecipare, in una logica inclusiva, i cittadini alla stesura del documento che porterà a consistenti interventi nell’ambito fluviale della zona”.
Le segnalazioni e proposte d’intervento per il Piano delle Attività di Bonifica 2022 sono molteplici e concernono sia attività di manutenzione per consentire il normale deflusso delle acque, sia interventi di risagomatura dell’alveo dei corsi d’acqua e manutenzione di opere idrauliche, oltre a interventi di costruzione vera e propria di briglie, salti di fondo, piccole protezioni spondali.
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Nello specifico, ecco le proposte avanzate dall’amministrazione:
Taglio di quella parte di vegetazione presente sulle sponde e in alveo che si ritiene costituisca ostacolo al deflusso e che non offra vantaggio ai fini della stabilità delle sponde: indicheremo primariamente le confluenze delle aste secondarie su cui eseguire sfalci per una profondità di almeno 30 metri, meglio se 50 all’interno delle Frazioni ed a monte e valle dei ponti, o comunque superamenti, soprattutto se di piccola dimensione;
Località Fontebuona: seguendo la SS 65 discendendo dalla Frazione di Pratolino si incontrano le immissioni nel Torrente Carza del Borro di Macioli, Fosso che scende dalla Località San Miche alle Macchie, Fosso della Calicarza, Fosso di Saltalavacca;
Borro di Riseccioni all’innesto nel Torrente Carza;
Bivio Paterno, immissione Torrente Carzola nel Torrente Carza;
Località Vaglia, immissione del Fosso di Signano, Borro del Fatino, Fosso di Pinati, Fosso dei Baroni, Borro delle Buche,
Immissione del Torrente Carlone nel Torrente Carza.
Il Torrente Cerretana (sulla CTR al 10.000 ancora indicato come Borro dei Granchi dopo la confluenza con il Fosso delle Selve discendente dal Poggio all’Aia o terza punta di Monte Morello) necessita di particolare attenzione essendo stato interessato da un ingente prelievo di acque da parte TAV, questo comporta una sostanziale assenza di deflusso per circa sette mesi l’anno favorendo l’essiccazione di alberi ed arbusti, con relativa caduta del secco, oltre alla maggiore crescita in alveo in mancanza di dilavamento di semi da parte delle acque, il ponte della via di Paterno alla confluenza del Cerretana nel Carzola deve essere monitorato e sfalciato due volte l’anno così come quello sulla Via di Cerreto Maggio alla confluenza del Fosso delle Selve nel Borro dei Granchi.
La Via di Caselline, che si diparte da Via della Casa al vento in Loc. La Madonnina, fra le Località Caselline e Viliani viene sottopassata dal Borro delle Caselline, dal Borro delle Serre, dal Borro delle Ceppe; fra la Località Viliani e la Villa Pozzolini di Bivigliano dal Borro della Giuncaia: si raccomanda un taglio accurato in corrispondenza dei ponti/sottopassi citati sia a monte che a valle per una profondità di almeno 30 metri;
La strada che da Bivigliano scende verso Vaglia passando dal bivio per la Tassaia incrocia il Borro del Mulino ed il Borro del Robbio, anche per questi si richiede particolare attenzione in corrispondenza dei ponti/sottopassi con un taglio per una profondità di almeno trenta metri;
Il Torrente Carza ed il Torrente Carzola sono sicuramente le aste fluviali più importanti e critiche del nostro territorio, si richiede pertanto un doppio intervento durante l’anno all’interno dell’abitato di Vaglia e di Fontebuona oltre alle confluenze del Carzola e del Riseccioni nel Carza, così come nell’abitato di Paterno ed alla confluenza del Cerretana nel Carzola;
Ripristino della sezione di deflusso e risagomatura dell’alveo, rimozione degli alluvionamenti di ostacolo al regolare deflusso delle acque:
A valle della immissione del Borro di Riseccioni, fino alla confluenza del Carzola nel Carza, quest’ultimo corre parallelamente alla SS 65 a margine della Località Campolungo, dagli studi idraulici effettuati per il nuovo Piano Strutturale che sarà vigente dal 18/09/2020 ci troviamo in area a Pericolosità Idraulica 4 PI 4, la massima, questa ricomprende il tracciato della SS 65. Si reputa improrogabile un ripristino della sezione di deflusso con risagomatura dell’alveo attraverso la rimozione dei depositi alluvionali in alveo, appare inoltre opportuno un ampliamento della sezione di deflusso in destra idrografica per tutto il tratto in cui il torrente è attiguo alla SS 65.
La Briglia di laminazione sul Torrente Carzola a monte dell’abitato della Frazione di Paterno necessita di annuale controllo sul volume di trattenimento ed ove necessario asportazione dei sovralluvionamenti con rimodellazione dell’invaso;
La Briglia di laminazione sul Borro di Riseccioni necessita di annuale controllo sul volume di trattenimento ed ove necessario asportazione dei sovralluvionamenti con rimodellazione dell’invaso;
Esecuzione di piccole protezioni spondali o brigliettine o salti di fondo, le quali, oltre che comportare uno scarso impegno economico, siano finalizzati alla risoluzione di problematiche localizzate e vengano eseguite con tecniche di ingegneria naturalistica:
Immediatamente a monte dalla confluenza del Torrente Carlone nel Carza, in sinistra idrografica, l’imponente piena del novembre 2019 del Carza ha portato alla luce l’argine che ha funzione anche di muro a retta della SS 65, questo adesso è scoperto dalla base. Pare opportuno un ripascimento a protezione di sponda con rimodellazione dell’alveo che tenda a spostare almeno il deflusso di magra verso destra. Verificare la eventuale necessità di opere quale un piccolo pennello;
Piccoli interventi di rinaturalizzazione delle sponde dissestate od in frana, intesa come protezione al piede delle sponde con strutture flessibili spontaneamente rinaturalizzabili:
Il Torrente Carza, prima dell’ingresso nel centro abitato di Vaglia, compie un’amplia ansa incassata questa determina una notevole acclività del versante in sinistra idrografica con conseguente pericolo di innesco di franosità al piede. Questo fenomeno determina una instabilità della muratura a retta della strada d’ingresso al Paese (ex SS 65 oggi diventata comunale a seguito della realizzazione della circonvallazione), verificare la opportunità di protezione al piede.
Manutenzione straordinaria delle opere idrauliche, ovvero l’insieme delle attività di ricostruzione, sistemazione, riparazione, risanamento, consolidamento, modifica o di sostituzione degli elementi di difesa necessari per il rinnovamento degli stessi o di qualche parte danneggiata da un evento inatteso o eccezionale
Il confine del territorio comunale di Vaglia con quello di Scarperia-San Piero è costituito dal Torrente Carlone, su questo insiste una briglia, a scopo idropotabile, sovralluvionata. Risulta necessario il ripristino del volume d’invaso attraverso la rimozione dei depositi alluvionale oltre che una successiva sistemazione delle sponde.
Per quanto riguarda quest’ultimo punto, l’Amministrazione Comunale di Vaglia, in collaborazione con il Comune di Scarperia- San Piero, avvalendosi delle Professionalità dell’Osservatorio Ambientale Locale, aveva proposto un intervento che prevedesse un ampliamento ed innalzamento della briglia stessa al fine di incrementare il volume idrico disponibile.
“Cogliamo l’occasione – fa sapere il vicesindaco – per ribadire l’importanza di tale operazione che, insieme alla sostituzione delle tubature che adducono al potabilizzatore ormai ostruite dai depositi calcarei diminuendone la portata oltre ad una possibile chiusura dell’attingimento dei due pozzi di Publiacqua in alveo del Torrente Carza, potrebbe portare ad un incremento del deflusso superficiale di quest’ultimo”. L’opportunità dell’intervento, conclude Impallomeni, “è evidente”.