OK!Firenze

Via Scipione Ammirato e la ciclabile che fa già discutere fra lavori fantasma infiniti e gravi malefatte

Dopo le (tante) polemiche la pista ciclabile fa ancora discutere per la lungaggine dei lavori e i gravi problemi.

  • 440
gli eterni lavori in corso in via Scipione Ammirato gli eterni lavori in corso in via Scipione Ammirato © Ok!News24
Font +:
Stampa Commenta

E' nata già con il timbro della polemica e così va avanti.
La discussa e contestata pista ciclabile di via Scipione Ammirato che già aveva fatto discutere in fase progettuale per le ricadute sul traffico della zona (leggi qui e leggi qui) continua a dividere residenti commercianti e fruitori della zona anche a lavori in corso e lo sarà sicuramente anche dopo. (leggi qui).

Non vogliamo soffermarci se la pista ciclabile i cui lavori sono ancora in corso servirà davvero ma alcuni problemi strutturali che essa porta in se già emergono.

Primo problema su cui soffermarci la lungaggine dei lavori stessi iniziati prima dell'estate e ancora in corso.
Lavori fantasma per tutta l'estate e che ancora proseguono a intermittenza. In pratica sono oltre sei mesi che si procede a singhiozzo con cantieri mobili dove al massimo operano (e non a tutte le ore del giorno un massimo di tre operai) per una pista ciclabile lunga non più di 800 metri!
I cartelli della cantieristica sono ormai saturi di cartelli di proroghe (l'ultima porta la data del 30 novembre ma siamo pronti a scommettere che si proseguirà oltre).

Secondo problema come sono fatti i lavori. Lo avevamo già segnalato (leggi qui) ma se vero il detto che "errare è umano ma perseverare è diabolico" c'è veramente qualcosa di diabolico in chi lavora e chi evidentemente non controlla chi lavora.
Personalmente ho anche segnalato all'Assessore Stefano Giorgetti la gravissima problematica, ma non solo non è stata risolta nel tratto fra via Pasquale Villari e via Fra' Paolo Sarpi oggetto del mio video, ma i lavori grossolani così malfatti sono proseguiti anche nel tratto successivo fra via Fra' Paolo Sarpi e via Capodimondo e sono certa che senza alcun intervento proseguiranno così fino all'incrocio con via Scialoja.
Tutte le caditoie, sotto il marciapiede di cui tutti sappiamo l'importanza in caso di temporali e piogge forti, sono ostruite da una gettata grossolana di bitume rosso che ricopre parte di esse e anche le cornici necessarie per poterle sollevare in caso di emergenza.
Nei casi migliori sono oltre cinque i centimetri di bitume che copre i lati e gli angoli della caditoia.
L'Assessore mi rispose che era a conoscenza del problema e che sarebbe intervenuto.
Ad oggi nessun intervento per ripristinare la corretta apertura delle caditoie è stato eseguito e si prosegue nello stesso modo.
Forse dovremmo tornare sopra a lavori eseguiti per rompere dei lavori nuovi appena fatti con ovvio aggravio delle spese che ricadono sui cittadini?

Terzo problema la pericolosità degli incroci. La pista ciclabile e la conseguente eliminazione di un intero senso di marcia per la pista e il parcheggio auto ha peggiorato ulteriormente la pericolosità di incroci dove (le statistiche lo possono confermare) gli incidenti sono all'ordine del giorno.
Il più a rischio è quello fra via Fra' Paolo Sarpi e via Scipione già teatro in passato di molti sinistri, dove chi si immette per attraversare via Scipione si trova ad attraversare "alla cieca" poiché per poter vedere la corsia da cui provengono i mezzi si è costretti dal muro delle auto parcheggiate che ostruiscono la visibilità spostate verso il centro della carreggiata a invadere totalmente l'unica corsia superstite.

Quarto problema la desertificazione della strada. Mentre alcuni sui social ancora discutono e conteggiano il numero della auto che transitano in più in via Landucci e quindi se esiste un reale problema aumento del traffico (dimenticando che esiste anche chi sceglie percorsi alternativi come viali e via Arnolfo) si registra già a lavori ancora in corso la desertificazione di via Scipione Ammirato con molte attività che hanno visto crollare i fatturati del 70/80% e che presto saranno costrette a chiudere.
Sicuramente con il 2023 si perderà un'attività importante e altri meditano chiusure e trasferimenti dato che non è più possibile nemmeno soffermarsi un attimo a far scendere u anziano dall'auto in una zona dove la popolazione ha una media età alta e quindi la strada sta subendo un repentino abbandono della frequentazione e tutti sappiamo quanto bandoni chiusi e zone non frequentate dai cittadini favoriscano il degrado.

Ci sembra giusta quindi da una parte una doverosa riflessione sulla ricaduta sociale dell'infrastruttura e soprattutto urgenti interventi per mettere in sicurezza la strada...
Magari suggeriamo anche un attento censimento su come i lavori vengono fatti e non solo sulle piste ciclabili poiché le ditte appaltatrici mirano molto a terminare i lavori, ma come non importa.... con buona pace per la sicurezza dei fiorentini-

 

 

Lascia un commento
stai rispondendo a