In viaggio con Caterina. Una famiglia mugellana, la scuola e l'autismo © n.c.
La loro esperienza diventa una pagina Facebook, con un ringraziamento speciale alla scuola locale. Certi 'colpi' sono difficili da assorbire. Eppure c'è chi, come la famiglia di Barberino di cui ora vi proponiamo la storia, non si arrende. Si tratta di una giovane famiglia che di recente ha scoperto che la propria bambina è affetta da autismo. "Dopo un primo momento di ovvio smarrimento - scrivono alla redazione di OK!Mugello - abbiamo deciso di reagire, anche cercando di sensibilizzare ed informare più persone possibili sul tema, anche perchè pur con tante associazioni sul territorio che si occupano di disabilità, poche se non nessuna offrono un supporto per i bambini autistici molto piccoli (nonostante la presenza di associaizoni meravigliose come Il Delfino o il Borgo di Elisa)". Per far ciò, abbiamo aperto una pagina facebook " In viaggio con Caterina " (clicca qui). Vari e interessanti i post pubblicati sulla pagina. Tra questi il bellissimo ringraziamento alla scuola pubblica, che vi proponiamo qui sotto:
La scuola pubblica non funziona!!! E' uno schifo!! Spesso, purtroppo, è difficile dire che affermazioni come queste che sentiamo ovunque siano del tutto infondate. Vogliamo però raccontarvi una bella storia. La storia di una piccolissima scuola di frazione, con una sola classe di 19 bambini, due maestre, una collaboratrice scolastica, una maestra di sostegno ed una educatrice. Una scuola dove ci si sente a casa, dove addirittura per evitare che Caterina rimanesse a casa nei primi giorni in attesa del sostegno le maestre sono rimaste oltre il proprio orario di lavoro, gratuitamente, a disposizione. Dove se manca una forchetta che aiuti Caterina a mangiare meglio la collaboratrice scolastica (a noi piace ancora chiamarla bidella, in onore ai vecchi ricordi d’infanzia) la trova, o la porta da casa o la compra. Dove c'è una maestra di sostegno che ha lasciato marito e figlio (e non solo lei lo ha fatto tra le maestre) per venire da lontano ad insegnare nel Mugello, rinunciando anche a tornare una volta a settimana a casa se c'è bisogno. Dove a proprie spese e fuori orario di lavoro sempre la maestra, dipendente pubblica, e l'educatrice hanno voluto conoscere e vedere in prima persona le terapie di Caterina. Questo vuol dire che come per tutto, le cose sono fatte di persone. E se quelle persone lavorano con il cuore e con la passione, non solo si vede, ma si sente. E siamo quasi "spaventati" da tutto questo affetto, perchè sappiamo che non sarà sempre così, e che il futuro potrebbe essere molto più triste... Ma per il momento ci godiamo e siamo orgogliosi della nostra piccola scuola di Provincia, dove i genitori si conoscono tutti, dove quando arrivi ti chiedono come stai e come ti senti, dove Caterina non è una bambina disabile, ma è una bambina.


