Tutte le auto sono state bruciate durante la strage. © Enrico Martelloni
In questa settimane, Enrico Martelloni, vignettista e collaboratore dei nostri giornali, è in viaggio in Ucraina per riabbracciare la famiglia della propria compagna. Con l'occasione abbiamo deciso di pubblicare giorno per giorno i suoi articoli che ci racconteranno la sua esperienza diretta, senza filtri e propaganda. Un viaggio non per raccontare la tragedia della guerra ma bensì per mettere in evidenza la "normalità" della vita civile in periodo di guerra.
Il viaggio fotografico comincia dal confine tra l'Ungheria e l'Ucraina, dove si ritrova la memoria di Taras Shevchenko poeta nazionale e pittore, oltre che dell' UPA, l'organizzazione di liberazione dell'Ucraina di Bandera. Abbiamo viaggiato sull'anulare di Kyiv, visitato Irpin e Bucha, visto molte auto crivellate dai colpi di arma da fuoco, mentre tutte le auto bruciate dopo la strage in cui sono morte centinaia di civili spostate tutte da una parte come una sorta di monumento.
Si vedono i segni dall ricostruzione nei villaggi liberati dagli "orchi" russi, i parchi nuovamente riprendono vita e gioiosità con i bambini e le loro madri giovanissime. La vita si rigenera sotto le ceneri dei luoghi dove sono state compiute atrocità. Una interessante galleria fotografica con molte foto tutte da vedere.
Galleria fotografica
Il nostro viaggio fotografico comincia da qui, dal confine tra l'Ungheria e l'Ucraina. © Enrico Martelloni
Sono pochi, perché in viaggio. Taras Shevchenko poeta nazionale e pittore. Il libro è la raccolta delle sue opere: kobzar è il narratore, suonatore di Kobza strumento ucraino come la Bandura. © Enrico Martelloni
UPA, l'organizzazione di liberazione dell'Ucraina di Bandera, qui a Leopoli era di casa. Combatterono contro il regime polacco, sovietco e nazista. La propaganda sovietica ha sempre cercato di denigra © Enrico Martelloni
Sull'anulare di Kyiv. Un parco macchine non male. Ci sono tutte le case costruttrici e punti vendita. La gente lavora. Oggi Kyiv è più sicura e difesa. © Enrico Martelloni
Visita a Irpin e Bucha. Tutto quello che era orribile è stato tolto o spostato. Le auto distrutte sono qui ammassate come una grande scultura o una " Guernica". © Enrico Martelloni
Le auto dei civili sono crivellate dai proiettili. Nessuno è sopravvissuto. © Enrico Martelloni
Tutte le auto sono state bruciate durante la strage. © Enrico Martelloni
Tutte le auto sono state bruciate durante la strage. © Enrico Martelloni
Tutte le auto sono state bruciate durante la strage. © Enrico Martelloni
La ricostruzione è cominciata subito poco dopo la liberazione dagli Orchi © Enrico Martelloni
La ricostruzione è cominciata subito poco dopo la liberazione dagli Orchi © Enrico Martelloni
La ricostruzione è cominciata subito poco dopo la liberazione dagli Orchi © Enrico Martelloni
La ricostruzione è cominciata subito poco dopo la liberazione dagli Orchi © Enrico Martelloni
La ricostruzione è cominciata subito poco dopo la liberazione dagli Orchi © Enrico Martelloni
La ricostruzione è cominciata subito poco dopo la liberazione dagli Orchi © Enrico Martelloni
Irpin e Bucha sono immerse nel bosco. Non c'è abitazione che non abbia a due minuti di distanza un parco o un bosco ben curato. © Enrico Martelloni
Irpin e Bucha sono immerse nel bosco. Non c'è abitazione che non abbia a due minuti di distanza un parco o un bosco ben curato. © Enrico Martelloni
I parchi sono già pieni di bambini e madri giovanissime © Enrico Martelloni
I parchi sono già pieni di bambini e madri giovanissime © Enrico Martelloni
I parchi sono già pieni di bambini e madri giovanissime © Enrico Martelloni
I parchi sono già pieni di bambini e madri giovanissime © Enrico Martelloni
La vita si rigenera sotto le ceneri anche in questi luoghi dove sono state compiute le atrocità delle uccisioni, delle violenze sui civili. © Enrico Martelloni
Un ponte distrutto per non fare passare l'invasore © Enrico Martelloni
Oltre alla volontà per ricostruire, le cicatrici della guerra sono ben presenti © Enrico Martelloni
Enrico Martelloni