Si parte, lascio Kyiv gemellata a Firenze, torno a casa e porto con me la famiglia. La visita a Leopoli è una tappa necessaria passando per un’altra città importante come Rivne. Esco da Kyiv dopo un check point con il controllo dei documenti. Lascio una delle più belle capitali d’Europa: Kyiv è una città ben organizzata, ma resta in me il desiderio di rivederla nell’ Ucraina completamente vittoriosa.
La vittoria dell’Ucraina in questa guerra difensiva è fondamentale per tutti noi occidentali contro efferati criminali ed è il punto fondamentale per la pace nel Medio Oriente. Ciò che sta accadendo in Israele è per mano di Mosca che ha armato Hamas, che è una organizzazione di criminali né più né meno di quella di Putin e soci e di chi li sostiene. L’attacco infame di Hamas è un diversivo per allentare l’attenzione sulla guerra.
La visita alla storica Leopoli dura una notte, il tempo di rivederla tra l’impronta asburgica e sovietica. Fu fondata dal re Galiziano, Danilo, nel XIII secolo, circa al tempo della battaglia di Montaperti, che si oppose all’invasione mongolo tartara arrivata da est come oggi sta accadendo di nuovo. Leopoli ha in sé i tratti della tolleranza alla Voltaire, che, per inciso non avrebbe mai dato la vita per fare parlare qualcun altro che non la pensasse come lui. Voltaire non era un idiota.
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Qui si trova apertamente, liberamente il ristorante massonico e il Masson’s Bar di cui l’ucraina ha una tradizione dal punto di vista di istituzione più antica di quella italiana. Qui si trova la comunità ebraica tra le più antiche del paese, la chiesa armena, quella Greco cattolica dove c’è a fianco la scuola di musica fondata da Franz Xavier Mozart e quella ortodossa. Ma è anche la città dell’ ucraino Von Sacher Masoch padre del masochismo erotico con il suo libro più celebre “Venere in pelliccia“ dove si descrivono desideri e usi delle signore dell’epoca.
Il tempo di vedere prima di andare a tavola, la facciata rinascimentale di palazzo Bandinelli, fiorentino, nella piazza del mercato dove s’incontravano le comunità. La cena e a basi di gribna yuska e salo con spezie, ciorniy clib e varenichi, golubzi. In sostanza tradotto: zuppa di porcini, che qui si trovano in abbondanza, lardo, pane nero e ravioli, involtini.
Leopoli è l’esempio di quanto questo popolo sia libertario, democratico, molto di più che l’Italia. Qui, è il crocevia di alterne conquiste e finalmente della libertà di un grande popolo che vedeva la sua estensione dai Carpazi fino al Don e a sud fino alla Georgia attraverso il Kuban. Passeggiando verso la dimora, incontriamo due militari davanti a noi. Sono due ragazze. Anche le donne combattano in vario modo sul fronte. Alcune hanno seguito i mariti, altre li hanno sostituiti quando sono caduti.
Con questo pensiero dormiamo, ma non il sonno della ragione, che è sempre sveglio in noi e nella forza dell’Ucraina che sostiene il mondo assennato, ma quello del giusto riposo prima di continuare il nostro viaggio di ritorno.