Ecco il messaggio letto nei giorni scorsi in Consiglio Comunale a Vicchio da FRancesco Tagliaferri, capogruppo del Centrisinistra:
Oggi è la Giornata Internazionale della Visibilità Transgender ed intervengo con piacere ma anche con esigenza in Consiglio Comunale su questo argomento, perché credo che nel nostro paese ci sia tanto bisogno ancora di parlare di diritti e delle persone, di tutte le persone.
Non riesco a capacitarmi come ancora oggi si possa credere che sia sbagliato riconoscere i diritti, che in qualche modo questo vada a nuocere le libertà di qualche altro individuo.
Quando faccio questa dichiarazione non posso far altro che riferirmi alle tristi ultime vicende nazionali sul Ddl Zan, all’ostruzionismo di quel partito che è sempre stato contro i Diritti quale la Lega e al Senatore Pillon, che ha strumentalizzato da sempre questa tematica.
Per quanto riguarda la ricorrenza odierna, riporto estrapolando molto volentieri un post dell’attivista Francesco Cicconetti, che proprio oggi ha condiviso sui suoi canali social.
Questa giornata, ci dice, serve a rendersi conto che le persone trans ESISTONO. Francesco ci dice cosa secondo lui possiamo fare, ogni giorno, per sostenerle, e io non farò altro che condividere con il Consiglio Comunale e tutti i cittadini vicchiesi i suoi consigli:
Non fare outing. Una persona che conosci potrebbe, un giorno, dirti di essere transgender. Anche se sei spinto dai pensieri più nobili, anche se credi di farle del bene, in nessun caso devi dirlo ad altre persone senza prima sapere con quali altre persone abbia già fatto coming-out e se voglia farlo.
Rispetta la sua volontà e la sua libertà d’azione. Non indovinare il sesso. Le persone transgender vivono un particolare tipo di violenza: lo sguardo. Possiamo decidere di non dedicare alle persone sguardi invadenti. Se pensiamo di non riuscire a capire a quale sesso appartenga una persona che cammina per strada, possiamo sempre ignorare questo fatto e continuare a fare ciò che stavamo facendo.
Usa i giusti pronomi. Quando si tratta di linguaggio, l’unica via sicura per non sbagliare è chiedere alla persona direttamente interessata come voglia essere chiamata. Può non essere facile modificare da un giorno all’altro il linguaggio che per tanto tempo abbiamo usato per rivolgerci ad una persona. Per rimediare basta scusarsi e dimostrarsi attenti le volte successive.
Sostieni le persone transgender anche quando non ci sono. Creare, nel proprio gruppo di conoscenze, un pensiero trans-inclusivo è qualcosa di veramente importante. Educare e sensibilizzare le persone che ci stanno intorno può essere un vero cambiamento.
Non chiedere quale sia il ‘’vero nome’’. Non tutte le persone trans sono a loro agio con il loro trascorso, né sono obbligate a condividerlo. Fare domande sul loro passato, sul ‘’com’erano prima’’ può rivelarsi molto indelicato ed inopportuno.
Evita complimenti costruiti su stereotipi. Qualcuno potrebbe pensare: se è un complimento è sempre in buona fede. Purtroppo non è così, specie quando si tratta di minoranze, per le quali il linguaggio è importante in ogni occasione.
Frasi come ‘’Sei bella, per essere trans’’, ‘’Non l’avrei mai detto, sembri una donna vera’’, ‘Sei nato donna, ma sei più uomo di me’’ o ancora ‘’Hai più barba di me’’ possono sortire l’effetto contrario nell’altra persona, perché inevitabilmente implicano una distanza ed una differenza tra i due soggetti, e questo può ferire.