Dal Movimento Cinque Stelle di Vicchio riceviamo:
Durante l’ultimo Consiglio Comunale a Vicchio è passata all’unanimità la proposta di delibera per la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) come strumento strategico di transizione ecologica per la promozione e lo sviluppo dell’autoconsumo collettivo.
Siamo soddisfatti di ciò perché le Comunità Energetiche sono state da sempre un cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. È grazie al lavoro dei parlamentari europei del M5S che il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo hanno adottato la RED II, la Direttiva europea sulla promozione delle fonti rinnovabili che riconosce e promuove le configurazioni di autoconsumo collettivo e di Comunità energetiche. Per ottenere ciò hanno dovuto lottare contro le lobbies delle grandi società (multinazionali e non) interessate solo alle realizzazioni di grandi impianti industriali di energie rinnovabili (quasi sempre finanziate dagli Stati membri attraverso l’aggravio in fattura ai singoli utenti). A seguire, coerentemente agli indirizzi europei, l’Italia ha adottato il Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC) e dal 17 novembre 2020 è entrato in vigore il decreto attuativo per le Comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili. Il M5S si è subito prodigato per promuovere l’avvio di tali funzionalità e soprattutto tramite il Senatore Gianni Pietro Girotto ha avviato una fattiva promozione presso vari Comuni d’Italia sia in presenza sia da remoto.
Vogliamo ora però fare chiarezza sull’iter che ha portato alla succitata delibera comunale. Il M5S di Vicchio aveva presentato nel Consiglio Comunale del 18-02-2021 una mozione impegnando il Sindaco e la Giunta a “ promuovere nel territorio comunale di Vicchio, la creazione di Comunità energetiche e di autoconsumo collettivo, con il coinvolgimento dei cittadini residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà comunale, in particolare sostenendo prioritariamente le forme di configurazioni che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio economico che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica”.
Nonostante la mozione fosse stata votata all’unanimità per cinque mesi l’Amministrazione Comunale non ha svolto nessuna attività legata alla suddetta mozione obbligandoci a una interrogazione in merito con risposta scritta presentata nel CC del 13-09-2021. L’Assessore Vichi rispose alla nostra interrogazione in modo evasivo dichiarando che nessun cittadino o società si erano fatti avanti per richiedere l’inizio di una Comunità Energetica e che ancora in Italia erano poche le CER avviate. Praticamente l’Amministrazione (Sindaco e Assessore) non aveva fatto niente in proposito ma, per fortuna, la cooperativa agricola Il Forteto era interessata ad attivarsi come produttore in una CER realizzando un impianto fotovoltaico sui suoi stabili di 575 KW e si è attivata, tramite un suo ingegnere, a formalizzare il progetto. A questo punto l’Amministrazione comunale di Vicchio, a seguito della delibera di Giunta n 336 del 21-03-2022 della Regione toscana che riconosce nelle CER uno strumento strategico per la via toscana alla Transizione Ecologica, si è attivata per la costituzione di una CER denominata “C.E.R. Vicchio”.
A questa “C.E.R. Vicchio” potranno partecipare tutti gli utenti di Vicchio e lo potranno fare come consumatori, produttori o produttori-consumatori. Come produttori essendoci già il Forteto con i suoi 575 KW potranno partecipare fino al raggiungimento massimo di produzione per ogni CER che è di 1 Megawatt. Nel tal caso si dovrà poi costituire una seconda CER e così via. Il vantaggio diretto agli utenti è quello di pagare: - per i consumatori 0,18 euro il costo dell’energia elettrica (oggi nei contratti in essere del libero mercato si parla di un minimo di 0,36 euro) - per i produttori e produttori-consumatori 0,10 euro il costo dell’energia elettrica. Ci sono anche degli incentivi-premi sia per i produttori sia per i consumatori e per parteciparvi basterà diventare soci: sono ammessi come soci le persone fisiche, le piccole e medie imprese, gli enti territoriali o autorità locali, compresa I’ Amministrazione comunale, che producono e/o consumano energia e che rispondono ai requisiti di cui all’Art. 31 bis del Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 199.
Vogliamo inoltre sottolineare che, come M5S Vicchio, ci siamo attivati in Commissione Consiliare perché fossero cambiate anche le norme urbanistiche che limitavano la possibilità di impianti fotovoltaici su molti edifici (erano norme non più adeguate alle nuove tecnologie e alle esigenze energetiche attuali). Con la collaborazione di tutte le altre forze politiche nei prossimi mesi ciò sarà possibile.
L’Amministrazione Comunale avvierà una manifestazione di interesse per entrare a far parte della “C.E.R. Vicchio” e speriamo faccia anche una vasta opera di informazione su tutte le possibilità che il decreto attuativo dal 17 novembre 2020 (Comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili) offre : tutti i condomini possono decidere anche solo a maggioranza di mettere un impianto fotovoltaico sul tetto condominiale e di usufruirlo come autoconsumo collettivo o entrare in una Comunità Energetica . Auspichiamo che anche l’Amministrazione partecipi alla CER realizzando su edifici di sua proprietà, dove è possibile, impianti fotovoltaici.
Finora il Sindaco Carlà Campa e l’assessore Vichi si sono impegnati a promuovere in tutte le sedi possibili l’impianto eolico industriale di Giogo di Villore come se fosse determinante per la salvezza dei cambiamenti climatici.
In merito vogliamo ribadire e chiarire a chi non vuol capire che noi del M5S di Vicchio, insieme alle varie associazioni e cittadini che si oppongono alla realizzazione di tale impianto, non siamo affatto contrari alle energie rinnovabili, eolico compreso , anzi ne siamo sostenitori come dimostra la forte determinazione nel promuovere le Comunità Energetiche e l’Autoconsumo Collettivo ma riteniamo che i mega impianti industriali di energie rinnovabili debbano essere realizzati in zone dove l’impianto ha una maggiore resa e un minor impatto ambientale. Tali zone idonee devono essere stabilite kpreventivamente dallo Stato (Governo o Regione) e non lasciate alla discrezionalità delle ditte private promotrici.
L’impianto eolico industriale di Giogo di Villore risulta avere: - un impatto ambientale enorme e può provocare un danno irreparabilealla particolare biodiversità esistente sul nostro crinale Appenninico(ricordiamo la presenza anche di aquile, falchi e altri uccelli la cui sopravvivenza sarebbe messa in serio pericolo). A tal proposito ricordiamo il parere altamente negativo espresso in Conferenza di Servizi dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (che risulta essere attiguo) del quale la Regione non ha tenuto minimamente conto - un fattore rischio incendio (perché gli aerogeneratori possono incendiarsi in situazioni di particolari eventi) che risulterebbe disastroso in tale luogo; - un rischio di inquinamento e depauperamento delle falde acquifere a causa di una cementificazione massiccia del crinale e con lo sversamento delle acque reflue del cementificio che verrebbe allestito in loco - una strada di accesso al crinale che oltre a tagliare una decina di ettari di bosco con piante di faggio, e castagni centenari presenta zone in frana con conseguente maggior dissesto geologico e pericolosità - una produttività di energia molto al di sotto di un ugual impianto fatto offshore (in mare) . Tali mega impianti eolici sono stati progettati fin dall’inizio per essere posti nel mare aperto dove il vento è sempre presente e costante e dove riescono a essere fino a 10 volte più produttivi.
Per i motivi sopra esposti anche l’organo di maggior tutela ambientale la Sovrintendenza di Firenze (insieme a quella di Forlì- Cesena) ha dato parere negativo a questo impianto ed ha promosso il ricorso al Consiglio dei ministricontro la decisione della Regione Toscana di concedere l’autorizzazione alla esecuzione di tale opera.
Il Governo italiano negli ultimi mesi si è mosso autorizzando impianti eolici industriali anche di enormi dimensioni solo in mare dove si possono realizzare anche su piattaforme galleggianti e pertanto a distanza dalla costa. Inoltre, nel rinnovare e ampliare gli accordi con le nazioni africane (Algeria in primis) per l’importazione di gas metano ha avviato una collaborazione per la realizzazione di centrali elettriche da pannelli fotovoltaici nel deserto (perciò con bassissimo impatto ambientale e nessun spreco di terreno coltivabile). Queste centrali forniranno energia per produrre idrogeno che sarà possibile importare in Italia tramite il metanodotto. Difatti l’idrogeno è trasportabile con i metanodotti e alcune grandi città (Milano in primis) hanno già la possibilità di immettere nell’attuale rete di distribuzione di metano l’idrogeno e anche il biogas.
A seguito di quanto sopra l’impianto eolico di Giogo di Villore risulta essere mal localizzato, poco efficiente, rischioso e superato e non si capisce il perché negli ultimi tempi abbiamo assistito a una robusta campagna mediatica a sostegno della sua realizzazione proposta oltre che dai Sindaci di Dicomano e Vicchio anche da vari esponenti politici fra i quali il Governatore della Toscana Eugenio Giani che nei suoi interventi non ha saputo neanche precisare in maniera corretta di quanti aerogeneratori era composto il progetto (una volta 10, una 9 ; sono sette per la cronaca).
Alla campagna mediatica hanno partecipato anche il Sindaco di Firenze Nardella e l’assessore Vichi di Vicchio. Tutti in vario modo hanno attaccato anche la Sovrintendenza per il suo ricorso, quando quest’ultima ha svolto il suo lavoro in maniera eccelsa seguendo alla lettera tutte le leggi e le normative che le competono.
L’assessore Vichi ha fatto di più attaccando anche persone impegnate da tutta una vita nella difesa dell’ambiente etichettandole come quelle che dicono no a tutto e che, se fosse stato per loro, non si sarebbe neanche fatto il lago di Bilancino oggi importante riserva d’acqua per i periodi di siccità. Il Vichi non ricorda che a quel tempo come appartenente al partito socialista era contrario anche lui alla realizzazione del lago e si è dimenticato di dire che grazie a quegli attivisti ambientali è stato migliorato il progetto iniziale e chel’opera oltre a esserci voluti 30 anni per la sua realizzazione è costata 700 miliardi di lire contro i 283 previsti.
Dovremmo essere grati a chi ha sempre difeso il nostro territorio come, per esempio, a quel comitato di cittadini che nel 2000 evitò la realizzazione di una discarica per i rifiuti pericolosi a solo 2 km dal centro del paese di Vicchio fornendo una corretta e dettagliata informazione delle conseguenze altamente rischiose per la salute delle popolazioni che la discarica avrebbe provocato.
Come mai, l’Assessore Vichi, non ha fatto riferimento alla TAV che hadistrutto tutte le falde acquifere nel nostro Mugello fino a tre km a destra e a sinistra del suo percorso costringendo a pompare in queste zone acqua da zone lontane?
La TAV che non doveva passare neanche nel Mugello; difatti il progetto iniziale prevedeva il passaggio dalla zona di Vaiano-Vernio ma lì i Sindaci si opposero mentre nel Mugello i progettisti trovarono politici molto più accondiscendenti in cambio di qualche opera compensativa. La TAV che non ha portato nessun posto di lavoro in più nel Mugello e che non ha per niente migliorato la situazione critica di collegamenti stradali e ferroviari con Firenze. Niente di concreto è venuto al Mugello dalla TAV solo enormi danni ambientali e lo stesso risultato si otterrebbe con la realizzazione del progetto eolico Giogo di Villore. Nessun vantaggio per la popolazione, solo un parzialeindennizzo del danno ambientale con delle opere compensative alle quali i Sindaci di Vicchio e Dicomano sembrano tenere molto visto che hanno siglato un accordo di spartizione in percentuali già prima che il progetto avesse avuto l’autorizzazione regionale.
Tutti noi nella nostra vita quotidiana abbiamo a che fare con vincoli ambientali che non ci permettono di fare alcune opere (una piccola finestra o una strada nel bosco); perché tali vincoli devono valere per noi e non per opere così impattanti
Perciò ribadiamo si a tutte le energie rinnovabili ma un deciso no ad un eolico industriale selvaggio
Movimento 5 Stelle Vicchio