20 MAR 2025
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"Vicchio Vive": Farsa politica e bugie sul predissesto: ecco perché non ci siamo prestati al gioco

Filippo Carlà Campa spiega il motivo dell’assenza all’incontro pubblico: «Nessun confronto, solo propaganda. La politica si fa con i fatti, non con le ipotesi»

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Filippo Carla Campa Filippo Carla Campa © NN
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L'ex Sindaco Filippo Carlà Campa denuncia la mancanza di confronto nell’incontro pubblico organizzato dall’amministrazione, definendolo una messinscena propagandistica priva di trasparenza. Secondo i consiglieri, il sindaco Tagliaferri avrebbe strumentalizzato la questione del disavanzo per giustificare l’immobilismo amministrativo e avviare una campagna di delegittimazione politica. Nel documento si evidenzia inoltre il ruolo di Roberto Izzo, ex sindaco, accusato di essere il regista dietro le scelte dell’attuale giunta. Carlà ribadisce la propria opposizione e annuncia battaglia su ogni fronte per contrastare le scelte ritenute dannose per il futuro del Comune.

La serata e la scelta di non partecipare: perché non ci siamo prestati al teatro della politica
Una serata che si preannunciava come un terremoto e invece si è rivelata un fuoco di paglia. Un festival di "forse", "potrebbe" e "chissà". Peccato che la politica si faccia con i fatti, non con le ipotesi costruite ad arte. Qualcuno si è chiesto perché noi consiglieri comunali di “Vicchio Vive” non abbiamo partecipato. Semplice, io non vado a eventi dove non posso discutere, confrontarmi, portare dati e numeri. Non mi presto a spettacoli a senso unico, dove uno parla e gli altri devono solo applaudire. Tutto è stato studiato per evitare il contraddittorio. Se fosse stato un Consiglio comunale aperto, con regole chiare e trasparenti, avremmo chiesto i documenti in anticipo, li avremmo analizzati e smontati punto per punto. Qui si è preferito il monologo​ ma la politica è confronto, non propaganda.Quella serata è stata una messinscena per giustificare una bugia. Un copione già visto: si inventa un problema, lo si ripete all’infinito e si cerca di farlo passare per verità. 

Tagliaferri e il filo conduttore tra passato e presente
C’è un​a continuità palese che lega la vecchia e la nuova amministrazione, e si chiama Tagliaferri. Lui ha approvato i bilanci​ sia durante la mia amministrazione che nella sua. Tutti i bilanci, tranne uno: quello di aprile 2024. Perché? Per creare una ​spaccatura nel paese e con il sottoscritto  e trasformar​e il tutto  in una campagna elettorale perenne dai contenuti vuoti. Purtroppo, molti​ concittadini ci sono cascati. Ma dov’è il disastro? Se i bilanci erano falsati, perché li ha approvati? Ora vuole spingere Vicchio verso il predissesto, non perché sia utile e funzionale al paese, ma perché non sa più come tornare indietro. Se ammettesse la verità, dovrebbe dire ai cittadini di aver mentito. E questo, per lui, sarebbe un ​brutto colpo alla sua già traballante credibilità. Preferisce sacrificare un intero Comune pur di restare aggrappato alla poltrona. Se ​Tagliaferri pensa che ci siano irregolarità​ nei bilanci che anche lui ha approvato, ​corra in Procura, non in teatro. Vicchio merita di più, e noi faremo la nostra parte in tutte le sedi possibili.

Il disavanzo e il predissesto: una scusa per l’immobilismo
Tagliaferri oggi parla di un disavanzo di 1,6 milioni di euro. Peccato che, quando siamo arrivati noi ​nel 2019 (lui compreso), il disavanzo era di oltre 1,8 milioni. Nonostante il Covid, lo abbiamo ridotto quindi di 200.000 euro,​ visto che Tagliaferri ha dichiarato in teatro che ha trovato un disavanzo di 1.600.000. Bastava continuare su quella strada e in pochi anni l’avremmo azzerato. Invece, ora si spinge per il predissesto, che è la scusa perfetta per giustificare i prossimi cinque anni di immobilismo. Troppo comodo: non fai nulla, incolpi la vecchia amministrazione e intanto ti garantisci la poltrona.Tra l'altro, come detto più volte, alienando beni non strategici in poco tempo il disavanzo andrebbe a zero. 

​Il predissesto ​tanto voluto da Tagliaferri sappiate che non è un gioco. Ci sono regole precise, e Vicchio non è in una situazione di squilibrio strutturale. Stipendi, bollette​, fornitori ​e mutui sono sempre stati pagati. Tagliaferri ha insinuato dubbi sull’onestà di chi lavora in Comune,​ se necessario, ci rivolgeremo ai sindacati per difendere i dipendenti comunali. ​La cosa più scandalosa è stata, durante il monologo in teatro, ​ mettere in discussione e  attaccare anche il revisore dei conti. Questo comportamento è semplicemente vergognoso. E poi, parla di un consulente che avrebbe aiutato a capire il bilancio. Peccato che le consulenze siano vietate per legge​ ai comuni. E poi, a capo dei servizi comunali c’è già una professionista qualificata. Quindi, Vicchio sarebbe “al verde”, ma ha i soldi per un consulente? Molto curioso.

Il futuro di Vicchio: noi non molliamo
Se questa follia del predissesto dovesse passare, noi non ci fermeremo. Ricorso dopo ricorso,​ ci batteremo in tutte le sedi possibili. Chiederò ai 1991 cittadini che ci hanno dato fiducia di combattere con noi. Perché qui non si tratta solo di numeri, ma del futuro di Vicchio, dei nostri figli e dei nostri nipoti. Noi non molliamo. Lo difendiamo ​e lo difenderemo ogni giorno, su ogni tavolo possibile. Se servirà, scenderò in piazza con il 50% dei vicchiesi che ha scelto “Vicchio Vive”. Perché qui non si tratta di slide o numeri messi a caso. Si tratta del futuro della nostra comunità. E finché avrò voce, finché ci sarà anche un solo vicchiese pronto a difendere la verità, io sarò lì. Perché la storia non la scrivono quelli che si arrendono, ma quelli che combattono per ciò in cui credono.

La regia dietro le quinte
Dietro questa strategia distruttiva c’è Roberto Izzo, il grande regista. Dopo 10 anni del suo mandato, abbiamo visto in che stato ha lasciato Vicchio. Conoscendolo da 40 anni, so che è pronto a tutto pur di riabilitarsi, anche a scapito della comunità. Con Tagliaferri torneremo all’immobilismo e alla recessione. Ma noi non lo permetteremo.

Collaborazione? Sì, ma con serietà
Per il bene di Vicchio, siamo pronti a collaborare con chiunque. Ma collaborare significa lavorare insieme con onestà e trasparenza, non fare da stampella a chi semina confusione e cattiverie inutili per un tornaconto personale. La questione non è se noi siamo disponibili, ma se Tagliaferri e la sua maggioranza siano capaci di farlo senza retropensieri. Perché la politica è l’arte del possibile, ma anche del credibile. E finora, di credibile, abbiamo visto ben poco.

Filippo Carlà Campa
Vicchio Vive

 

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