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Vigilanza venatoria volontaria nel territorio metropolitano fiorentino - Una nota di Enrico Carpini

L'Amministrazione Metropolitana e le associazioni della vigilanza venatoria volontaria, non trovano l'accordo

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Cacciatori Cacciatori © NN
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"È ancora senza soluzione lo scontro tra le associazioni che operano nel campo della vigilanza venatoria volontaria e l'Amministrazione Metropolitana, che si protrae dalla scorsa estate", dichiara Enrico Carpini, capogruppo di Territori beni comuni in Città Metropolitana di Firenze. Le attività svolte dai volontari su delega e col coordinamento della Polizia Provinciale, tra cui gli abbattimenti di ungulati su richiesta degli agricoltori, "sono ferme da troppo tempo; le conseguenze negative sulle coltivazioni non tarderanno a manifestarsi, se lo stallo andrà avanti. L'oggetto principale del contendere sono i protocolli per gli interventi dei volontari e l'attività di coordinamento dalla Polizia Provinciale; alcuni passi avanti mi risulta siano stati fatti, ma nonostante un'interlocuzione lunga mesi non si è ancora giunti ad un accordo su tutti i punti.  


Come gruppo Territori - Beni Comuni, abbiamo chiesto in più occasioni che la preziosa attività della Polizia Provinciale sia presa in seria considerazione, garantendo le risorse, il personale e favorendo qualche necessario aggiustamento organizzativo, e sono in attesa di risposta ad un'interrogazione con alcune domande relative alla carenza di attività in materia di ambiente. Questi problemi vanno affrontati e risolti nel più breve tempo possibile, è necessario un intervento diretto del Consigliere delegato Giacomo Cucini ed ho anche chiesto al Presidente della Commissione di Controllo, Claudio Gemelli, di convocare con urgenza una seduta specifica sulle attività della Polizia e dei volontari".

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