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Vino barricato: i segreti di un’arte millenaria

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Vino barricato Vino barricato © Rodrigo Abreu
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Il mondo del vino è ricco di fascino, di tradizioni antiche e tecniche di lavorazione volte a migliorarne la qualità. Una delle pratiche che conferisce maggiore armonia e corpo ad un vino è la cosiddetta barricatura.

Cos'è un vino barricato?
Il passaggio dal mosto al vino avviene abbastanza repentinamente. Basterà infatti attendere che i lieviti abbiano terminato il loro lavoro di trasformazione dello zucchero in alcol.

Il risultato di questa trasformazione, se sono state rispettate tutte le metriche qualitative per una lavorazione a regola d’arte, è un vino giovane dal gusto brillante e fresco. Si tratta comunque di un vino non ancora maturo, un po’ “spigoloso” e acerbo nel gusto a causa di un’acidità e di una tannicità (nei vini rossi) molto pronunciate.

Il processo di maturazione avviene quando il vino viene lasciato a riposo per un periodo di tempo (che può andare da alcuni mesi a qualche anno) in botti di legno. Il legno ha un effetto attivo sulla qualità e sul carattere del vino, conferendo con il tempo un gusto sempre più armonioso, pieno e morbido.

Inoltre, durante la barricatura, il vino assorbe lentamente i composti aromatici presenti nel legno, con il risultato di un vino più strutturato e complesso.  Essendo il legno un materiale “vivo”, nel corso del tempo il vino subisce un processo di microossigenzaione controllata, che è alla base della complessità aromatica e di una maturazione dei tannini.

Come si realizzano le botti?

Tra i materiali prediletti per realizzare le classiche botti per il vino c’è il Rovere.
I maestri artigiani dediti alla realizzazione di botti in legno sono chiamati tonnai.
Il legno utilizzato solitamente viene lasciato per un periodo di tempo specifico (tra i due e i 4 anni) all’aria aperta, soggetto alle mutevoli condizioni atmosferiche.
In questo periodo la pioggia lava via dal legno le sostanze responsabili di un sapore amaro mentre il sole stagiona il materiale rendendolo impermeabile e pronto ad accogliere il nobile liquido.

Successivamente vengono sezionate delle doghe che vengono poi assemblate attraverso dei cerchi in metallo posizionati all’esterno. Un passaggio importante e decisivo nel determinare il sapore finale del vino è la tostatura del legno. In pratica la parte interna delle doghe viene viene surriscaldata mediante la fiamma viva, esaltando altre caratteristiche del legno che verranno poi trasferite al vino durante la maturazione.

Altre considerazioni

Oltre al rovere, spesso viene utilizzato il castagno, il ciliegio o il cedro, che conferiscono al prodotto finale dei sapori distintivi.
Le Botti in legno di castagno o rovere conferiscono al vino note di frutta secca, di spezie dolci e vaniglia.
La grandezza delle botti e il tempo di invecchiamento sono gli altri due fattori che incidono sul risultato finale.
Le botti piccole hanno maggiore possibilità di rilasciare nel vino le sostanze che caratterizzeranno l’aroma finale.