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Chi sono le vittime di Calenzano: Vincenzo, Carmelo, Franco, Gerardo e Davide

Con il ritrovamento dell'ultimo disperso sale a cinque il numero delle vittime.

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Il sito di Calenzano Il sito di Calenzano © Facebook
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Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Gerardo Pepe, Franco Cirielli e Davide Baronti. Sono questi i cinque operai trovati morti colpiti dall'esplosione al deposito Eni di Calenzano. L'identificazione ufficiale ci sarà solo col Dna. L'ingresso di Vincenzo Martinelli, la prima vittima accertata (leggi qui) nel deposito come si apprende dal Corriere Fiorentino è stato registrato alle 10,15 di ieri 9 dicembre.
Appena cinque minuti prima che avvenisse l'esplosione Martinelli viene infatti protocollato all’ingresso come «visitatore».

Ufficialmente tutti i morti e i dispersi sono stati identificati come «visitatori» dai dipendenti Eni che poi hanno girato la lista ai Carabinieri che stanno indagando coordinati dal procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli.

Originario di Napoli, 53 anni, residente a Prato dal 1998, Martinelli, divorziato, aveva due figlie — una di 17 anni e l’altra di 19 anni — che accompagnava sempre ai corsi di ballo al circolo Arci Favini della città laniera. «Una persona perbene e un gran lavoratore», lo descrivono i colleghi della Bt Transport. secondo quanto riporta sempre il Corriere Fiorentino. Appassionato di caccia e amante della natura, Martinelli aveva scelto un motto per una sua foto apparsa su Facebook: «Non temere il male». 
Sul profilo social si «accumulano»  testimonianze di amici e conoscenti così come il cordoglio corre sui gruppi dei camionisti e trasportatori.

Carmelo Corso è invece entrato nel deposito Eni appena quattro minuti prima che avvenisse l’esplosione: il suo ingresso come visitatore è stato registrato alle 10,16 e 20 secondi.
Originario di Catania, Corso aveva 57 anni e viveva a Calenzano: in passato aveva fatto la guardia giurata a Eni. Autista della Rat — Raggruppamento Autotrasportatori Toscani — era stimato dai suoi colleghi che nella sede di Calenzano lo ricordano come «un grandissimo lavoratore e un uomo molto esperto». 

Davide Baronti, aveva 49 anni ed era nato ad Argena in provincia di Novara, anche se praticamente ha vissuto da sempre a Livorno. Autista della Mavet, era entrato nel deposito Eni alle 10,14.
Padre di due bambini e sposato, aveva come passione la montagna. «Un ragazzo dal cuore d’oro», dice un’amica. 

I primi due ritrovati morti questa mattina sono stati i due operai della Basilicata. Franco Cirelli, sposato e padre di due figli piccoli che viveva a Cirigliano in provincia di Matera.
La sua passione era quella del calcio: era molto tifoso della Juventus.
Provato morto anche Gerardo Pepe di Sasso di Castalda (Potenza).. Adesso si procederà all'esame del Dna.

Intanto in ospedale si aggravano anche le condizioni  di Luigi Murno, anche lui originario della Basilicata, che è stato trasportato al centro grandi ustionati di Pisa.

A Calenzano, presso il comune in serata sono arrivati i primi parenti dei dispersi, accolti da un supporto psicologico e dal sindaco Giuseppe Carovani sperando ancora che i loro congiunti fossero vivi.
 

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