OK!Firenze

Vivere con allergie gravi. La testimonianza della nostra collaboratrice

  • 1
  • 1125
Vivere con allergie gravi. La testimonianza della nostra collaboratrice Vivere con allergie gravi. La testimonianza della nostra collaboratrice © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Perché non accada mai più - Dopo la triste vicenda che ha visto coinvolta Chiara Ribechini (morta per choc anafilattico dopo una cena al ristorante, clicca qui) la nostra collaboratrice Martina Stratini (che presenta allergie gravi simili a quelle che aveva Chiara) ci racconta cosa significhi convivere con queste gravi allergie alimentari, nella speranza di sensibilizzare l'opinione pubblica, e in particolare gli addetti ai lavori. Martina, proprio per questo, è stata intervistata anche da televisioni e da quotidiani. Ecco la sua testimonianza:

Capita a volte di ritrovarsi davanti alla tastiera di computer a scrivere cose per te ovvie ma che forse per tanti altri non lo sono. Questo è infatti quello che mi è successo tre giorni fa quando, in seguito alla tragedia di Chiara, ho voluto affidare a Facebook la mia vicinanza agli amici, al ragazzo e alla famiglia. Parole che, a mia sorpresa, hanno destato l'interesse di diversi organi di stampa. Io e Chiara non eravamo amiche, tanto meno conoscenti, ma la mia vicinanza a lei purtroppo va ben oltre legami di questo genere. Entrambe toscane e più o meno coetanee eravamo accomunate da un terzo elemento di rilevante importanza: Una allergia multipla di grave entità. Io Chiara non la conoscevo ma conosco purtroppo alla perfezione le sensazioni che ha provato nel momento in cui si è resa conto cosa stava succedendo al suo corpo. Quella sensazione di perdita di controllo incondizionata; talvolta non reversibile. Senza contare quella maledetta adrenalina che non si sa perché non ha fatto il suo lavoro. Li chiamano "Medicinali salvavita" ma a volte i "Non dimenticateveli mai a casa" non sono abbastanza. Il 17 Agosto 1996, in piena estate, mi hanno dato alla luce. Solo due mesi dopo arriva la scoperta delle mie gravi allergie alimentari; sui miei "braccini" il pick test contava una positività a circa il 90% degli alimenti. I primi anni per la mia famiglia sono stati difficili ma grazie alla mia seconda famiglia chiamata "Meyer" , ed in particolar modo al Dott. Elio Novembre,  ne siamo usciti vincitori. Oggi, infatti, fortunatamente ho "solo" una grave allergia al frumento (100+) e alla frutta secca. Problema dunque con cui, volente o nolente, ho dovuto da sempre convivere ma che tuttavia, guardando il vaso mezzo pieno, non ho mai preso come un qualcosa per forza di negativo. Punto primo: Nel mondo esistono cose molto più gravi. Punto secondo: Ogni ostacolo della vita serve a rafforzarti, farti crescere molto più velocemente e vedere le cose da un punto di vista diverso. Ho deciso per la prima volta di parlare seriamente del tema perché ho accolto con cognizione di causa le volontà della famiglia di Chiara: Affinché, infatti, morti come questa non restino in vane ci vuole una maggiore sensibilità al tema e l'unico strumento che abbiamo è la parola. Parlarne senza alcuna vergogna; questa è l'unica cosa che conta. Al giorno d'oggi la vita di una persona con disturbi alimentari è sicuramente molto migliorata rispetto a 10/20 anni fa, ma qualcosa è ancora da migliorare. Positivo è il grande aumento di diversità di alimenti dietetici a disposizione del consumatore diretto e del ristoratore. Tuttavia negli esercizi pubblici, come bar e ristorazione, la qualità del servizio per chi ha allergie o intolleranze sta migliorando ma non è ancora buona. Fra i tanti cliché ricorrenti la non distinzione fra allergia al frumento e celiachia; ABC del buon ristoratore sarebbe il distinguere i due problemi e le loro reazioni e tempi di reazione. Questo è solo uno dei tanti esempi che potrei fare, come un altro potrebbe essere il non sapere distinguere in linea generale una allergia da una intolleranza alimentare o le giuste regole per la non contaminazione. Ovviamente , come per ogni cosa, bisogna lodare chi, come ho avuto il piacere di incontrare in questi anni, si prodiga invece nel cercare un servizio scrupoloso e perfetto in ogni dettaglio per qualsiasi tipologia di cliente. Quale è la morale della favola di questo immenso papiro? Cari lettori non esercenti se volete informarvi su queste problematiche alimentari fatelo con piacere per vostra cultura personale; cari lettori gestori di un esercizio pubblico nel campo alimentare informatevi con cura perché è un vostro dovere. Informandovi potrete salvare vite umane (Chi sa se non avrete il piacere/dispiacere di incontrarmi un giorno seduta ad un vostro tavolo? )  

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 1
  • Mary

    Vogliamo parlare anche delle difficolt di integrazione e inclusione scolastica... ??!! Ragazzi bambini studenti a cui viene negato la somministrazione farmaci salvavita a scuola? Studenti che non hanno nessuna tutela. E vogliamo parlare dei danni che ha arrecato la normativa sulletichettatura degli alimenti ? Ovunque c scritto pu contenere tracce di.. o prodotto che utilizza. Alimenti ,che persone allergiche , non possono acquistare e consumare. Mamma di due ragazzi allergici.. figlio minore fin dalla nascita

    rispondi a Mary
    ven 20 luglio 2018 10:29