OK!Firenze

Campi Bisenzio, coppia bloccata in India, "ancora positivo il tampone della donna"

La coppia con la piccola di due anni, sarebbe dovuta rientrare mercoledì scorso in Italia ma non è potuta ripartire perché Simonetta Filippini, al tampone di controllo, è risultata positiva.

  • 137
italiani ancora boccati in India italiani ancora boccati in India © nonmisvegliate da Pixabay
Font +:
Stampa Commenta

"Abbiamo avuto anticipazione dall'ambasciata sull'esito del tampone" effettuato ieri mattina: "E' ancora positivo. Purtroppo poteva accadere considerato che sono passati pochi giorni dalla scoperta del contagio. Il primario dell'ospedale visiterà questo pomeriggio la signora".
E' quanto ha spiegato Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio  dove vivono Simonetta Filippini e il marito Enzo Galli, i due coniugi rimasti bloccati a New Delhi dove si erano recati per adottare una bambina.
La coppia con la piccola, due anni, sarebbe dovuta rientrare mercoledì scorso in Italia ma non è potuta ripartire perché Simonetta Filippini, al tampone di controllo, è risultata positiva. La coppia ha poi chiesto aiuto per poter rimpatriare al più presto.   

Secondo quanto spiegato ieri da Andrea Zoletto, direttore generale di International Adoption, l'associazione che ha seguito la coppia nell'adozione, in caso di positività del nuovo tampone, la donna dovrebbe rimanere nella struttura sanitaria dove si trova almeno una decina di giorni: un nuovo tampone dovrebbe essere fatto tra 8 giorni, poi l'attesa per il risultato.

"Non sto benissimo, il tampone è positivo ancora, grazie a Dio mi stanno facendo una cura antibiotica forte. Le condizioni qui sono molto brutte, vorrei tornare a casa" dice Simonetta Filippini. La donna spiega di non essere stata visitata da alcun medico oggi, e aggiunge: "Qui è una ecatombe che lo Stato italiano conosce. Torno a chiede un volo sanitario, sono pronta anche a pagarmelo".
Simonetta Filippini afferma anche che sono tre giorni che non sente il personale dell'associazione con la quale si è recata in India per l'adozione, mentre "ci contatta il console per chiedere se abbiamo bisogno di qualcosa e che ci vuole pazienza, ma qui rischiamo grosso: dall'Italia si devono muovere". 

 

Lascia un commento
stai rispondendo a