Palazzo Vecchio, perfetta sintesi dell'architettura civile trecentesca fiorentina, è, insieme al Bargello, il palazzo laico più antico della città.
Da oltre 700 anni questo colosso domina Firenze e si può dire che sia nato proprio in ‘pancia’ al centro storico, visto che è costruito in pietraforte, il classico materiale dell’edilizia nostrale che si estraeva in grandi quantità dalle vicine cave di Boboli e di Costa San Giorgio.
Nato da un progetto di Arnolfo di Cambio per il Palazzo dei Priori (i governanti la città) fu edificato sull’area dove un tempo sorgeva il teatro della città romana di Florentia, i cui resti sono ancora visitabili nei sotterranei del percorso museale. Per costruire la struttura furono sfruttate le fondamenta degli edifici preesistenti (il Palazzo dei Fanti e il Palazzo dell'Esecutore di Giustizia) e fu inglobata anche l’antica Torre della Vacca che servì da base per sostenere l’attuale torre dell’edificio.
La cosiddetta Torre di Arnolfo risulta così sfalsata sul lato destro proprio per questo motivo.
Nel XV secolo, in piena epoca medicea, prese il nome di Palazzo della Signoria, nome col quale è ancora identificato e nel XVI secolo fu ribattezzato Palazzo ducale, ma è solo dal 1565, cioè da quando il Granduca Cosimo I trasferì la corte a Palazzo Pitti, che lo si può chiamare Palazzo Vecchio.
Da allora non ha certo perso importanza e infatti dal 1865 al 1871, ai tempi di Firenze capitale, ha ospitato il Parlamento del Regno d’Italia e ancora oggi i suoi locali sono sede del governo cittadino, oltre che di un apprezzato museo dal fascino rinascimentale.
Della sua storia resta solo il dubbio sulla data della posa della prima pietra. Le fonti storiografiche sono infatti indecise tra il 22 e il 24 febbraio del 1299, ma in fondo è un dettaglio di poco conto.