Galileo Chini © N.c.
Notizia flash - Fino al 14 maggio al Mic di Faenza saranno in scena raffinate decorazioni, lustri, eleganti figure femminili. Ossia la mostra “Galileo Chini. Ceramiche tra Liberty”. Si tratta, si legge su Faenza Notizie, della “Più ampia mostra mai dedicata alle sue ceramiche, rivela l’opera di un artista poliedrico, inventore, dalla fine dell’Ottocento, della ceramica moderna italiana”.
Si legge ancora su Faenza Notizie in merito al grande artista mugellano:
Galileo Chini impersona emblematicamente quel passaggio epocale dalla tradizione storica alla modernità – spiega Valerio Terraroli – tra l’eredità di un alto artigianato artistico e l’inevitabile necessità di confrontarsi con un mercato nazionale e internazionale alla ricerca spasmodica di novità. Chini appartiene a quella generazione che deve fare i conti con una serie di radicali cambiamenti che pongono all’attenzione del dibattito critico contemporaneo la questione del rapporto tra arte e industria”.
Prendendo ispirazione dal modernismo internazionale, sull’onda del movimento delle Arts & Crafts inglesi di William Morris, nel 1987 Galileo Chini, insieme a Giovanni Montelatici, Vittorio Giunti e Giovanni Vannuzzi fonda a Firenze la manifattura L’arte della ceramica consapevole che era ormai “l’epoca del Liberty e bisognava assimilare a questo stile anche il soprammobile”.
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