Il Ponte Santa Trinita fu distrutto dai tedeschi in ritirata il 4 agosto del 1944. Così saltarono i piloni, saltarono le arcate, andarono a pezzi le statue che rappresentavano l'Inverno, l'Estate , l'Autunno e anche la Primavera, opera seicentesca di Pietro Francavilla
Le quattro statue furono recuperate e tornarono a splendere sul Ponte di Santa Trinita in occasione della ricostruzione, quando fu riconsegnato alla città di Firenze nel 1958. Tuttavia la statua della Primavera era rimasta senza testa.
Fu l’agente di commercio fiorentino Giuseppe Fantacci a coinvolgere la sua azienda, l’americana Parker produttrice di penne, nel tentativo di recuperare la testa.
Fantacci convinse la Parker a mettere una taglia di 3.000 dollari sul frammento di statua mancante, creando un vero e proprio manifesto in stile “Wanted” tradotto in tutte le lingue parlate dai soldati arruolati nell’esercito anglo-americano ai tempi della guerra.
Iniziò così una vera e propria caccia al tesoro per molte famiglie fiorentine che, con un barchino, si immersero nell’Arno per cercare la testa di Primavera, ma senza risultato. Passarono altri tre anni.
Il 7 ottobre 1961 un renaiolo, dragando il fondo del fiume, si imbattè proprio nella testa di Primavera che tornò in superficie dopo 17 anni.
Il renaiolo ottenne come ricompensa solo poche migliaia di lire, perché, dopo anni di ricerche senza successo, la ricompensa era stata devoluta in beneficienza.
La testa recuperata fu esposta a Palazzo Vecchio prima di essere ricollocata, sulla statua di Primavera, sul Ponte di Santa Trinita.