Lo scienziato Guglielmo Marconi con la figlia Elettra a Borgo San Lorenzo nel 1932. © AG
Quasi quotidianamente OKMugello pubblica delle interessanti rubriche di eventi e personaggi, fra date, nascite e morte, che hanno fatto la storia d’Italia e del mondo. Questa volta lo sguardo è andato, fra le altre notizie, alla morte (1472) di Giovan Battista Alberti, e alla nascita di Guglielmo Marconi (1874), illustri personaggi di diverse e lontanissime epoche hanno avuto a che fare con il Mugello in generale e con Borgo San Lorenzo in particolare. Infatti il primo personaggio Leon Battista Alberti, è proprio il famoso architetto ed umanista rinascimentale, sacerdote, di fama mondiale. Fu nominato Pievano di Borgo San Lorenzo nel 1447 (La Pieve di San Lorenzo – Mille anni di fede, arte e storia; di G. Panchetti e A. Giovannini – 1999), ma quasi sicuramente secondo le discutibili abitudini del tempo, in questa chiesa venne raramente, facendosi sostituire da chierici a lui subalterni. Da documenti veniamo a sapere che dopo Borgo San Lorenzo, Leon Battista Alberti ebbe altri simili incarichi a Lastra A Signa, Bagno a Ripoli e a Firenze, come Canonico del Duomo.
Guglielmo Marconi, tra i più grandi inventori e scienziati di tutti i tempi, è considerato il padre della radio e in generale il principale artefice della comunicazione a grandi distanze, era di casa a Borgo San Lorenzo. Infatti la moglie di Marconi, era imparentata con la nobil famiglia Negrotto Cambiaso, patrizi genovesi, trapiantati nel Mugello nella seconda metà del ‘700. Lo scienziato, con la sua famiglia, è stato ospite sovente volte, segnatamente in estate a Borgo San Lorenzo, come del resto lo riporta in alcuni articoli il Messaggero del Mugello. Amava il paesaggio, la storia (fu ospite tante volte a Vicchio per visitare i luoghi natali di Giotto e del Beato Angelico), la tradizione, gli abitanti, la gente semplice con cui amava parlare; appassionato di edifici sacri restò entusiasta della millenaria pieve romanica di San Lorenzo, del Santuario del SS.Crocifisso e della chiesa gotica francescana, benché chiusa da un secolo e mezzo e di proprietà della stessa famiglia Negrotto.
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