19 MAR 2025
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Bandera l'eroe di Ucraina! L'uomo che osò combattere tre dittature (Seconda parte)

Seconda parte dell'articolo a firma Enrico Martelloni che racconta la storia di Bandera

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Bandera Bandera © nc
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Bandera, leader dell'indipendenza ucraina, nella clandestinità e per timore delle frequenti infiltrazioni di spie bolsceviche che avevano creato problemi e omicidi all'interno della comunità ucraina, aveva organizzato la Resistenza tra il 1940 e il 41 contro Stalin che, secondo i patti con i nazisti aveva occupato quella parte di Ucraina che fino a quel momento era della Polonia che aveva al governo la dittatura del generale Rydz Smigly. Questa, si era concentrata nel centro e nel nord ovest del paese. Per la precisione nello oblast di Volina, nei Carpazzi, in Galizia e in Podolia, un tempo, nel secolo precedente, influenzata da elementi di ispirazione mazziniana. 

La città di Leopoli era una di quei centri i più efficaci, espressione di grande tolleranza religiosa e dedita al commercio e allo sviluppo scientifico. In questa città come nel resto dell’Ucraina, non esistevano ghetti ebraici. Le comunità armena, greco cattolica, si incontravano con quella ortodossa ed ebrea quotidianamente. Con l’arrivo dei bolscevichi, Leopoli si trasformò in uno dei luoghi più sanguinari del nord ovest ucraino concentrato nella lugubre Striyska Street, la strada che portava all’omonima cittadina, di cui parleremo a parte in un’ altra occasione. 

Nel 1942, i resistenti ucraini  stampavano giornali ed opuscoli.  Ochrymovic, eliminato il 19 maggio 1954, cioè più  di un anno dopo la morte di Stalin, dalla polizia segreta, scriveva su uno di questi: “..Viviamo come bestie e nessuno ci aiuta…ma non capite voi occidentali che aiutando noi aiutate voi stessi, l’Europa e il mondo libero?”. Nulla di più attuale. 

La famiglia di Bandera, segue in questi anni una tragica sorte. I tedeschi arresteranno i capi ucraini. Bandera sarà imprigionato a Berlino e i suoi fratelli saranno uccisi nel campo di concentramento da sicari polacchi. 

L’ NKVD, derivata dalla CEKA dell’ebreo Feliks Dzeržinskij, seguita dalla GPU diretta da Genrich Jagoda , uccise il padre di Stepan, inviando in Siberia le tre sorelle: Marta deceduta in un lager nel 1982, anno dei mondiali di calcio in Spagna, Volodymyra e Oxana di cinque anni.

Alla fine del 1944, Bandera ed altri, verranno liberati. Ma il 3 Luglio 1942, in piena “Campagna di Russia“ da ribattezzare più propriamente “Campagna di Ucraina“ perché lì si svolse il nostro tragico intervento di invasori, a Kyiv vengono distribuiti volantini OUN di Bandera:” Il compito del popolo ucraino è quello di lottare per la costituzione di uno Stato autonomo; senza una piena indipendenza, non ci sarà mai libertà per il popolo ucraino!”. 

Il 23 Ottobre si leggeva: ”L’organizzazione di Bandera ha preso posizione contro la Germania. Cittadini preparatevi alla lotta armata per l’autonomia dell’Ucraina!”.

Ci sono altri eventi nel 1942 come la nascita dell’UPA di Taras Borovez, nell’Oblast di Rivne. Le diverse visioni politiche di Melnek e Bandera non incideranno sul medesimo fine di combattere nazisti e sovietici che volevano la grande ricchezza dell’Ucraina. 

Con la ritirata dell’esercito tedesco, l’Armata Rossa, composta per lo più da ucraini, prese il controllo di tutto il Paese. Bandera comprende che la lotta dovrà continuare. Nel 1946 il “ Blocco antibolscevico dei popoli” con a capo Yaroslav Stetko continuerà la lotta. La famiglia di Bandera, che aveva tre figli dovette dal 1948 cambiare spesso residenza per motivi di sicurezza. 

Dal 1954 con l’omicidio da parte del KGB di Ochrymovic, suo collaboratore, Bandera andrà ad abitare a Monaco di Baviera. L’OUN si dividerà in due parti ma ormai non ha più la forza di lottare. Gli agenti di Kruscev del KGB uccidono Lev Rebet nell’Ottobre del 1957. Due anni dopo, il 15 Ottobre 1959, viene ucciso Bandera.

Finisce con l’assassinio di Stepan Bandera la Resistenza antibolscevica in Ucraina, o meglio, continuerà sotto altre forme con numerosi dissidenti spesso trucidati dai servizi segreti fino alla caduta del comunismo sovietico.

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