x
OK!Firenze

Mensa Barberino. Laici (Lega) chiede chi pagherà i costi aggiuntivi dell'affidamento 'in house'

Secondo la risposta del sindaco saranno a carico dell'amministrazione

  • 365
Mensa Mensa © Pixabay
Font +:
Stampa Commenta

Come sapete i comuni mugellani di Borgo, Dicomano, Scarperia e San Piero e Vicchio per la preparazione dei cibi per le mense scolastiche hanno da poco annunciato l'ingresso in Siaf (società mista a maggioranza pubblica, nata nel 2002 per volontà del comune di Bagno a Ripoli e ora così composta: 52% pubblico (suddiviso tra Ausl Toscana Centro, Comune di Bagno a Ripoli e Comuni di Mugello e Valdisieve); il 48% privato (detenuto da Gemeaz Elior SpA).

Barberino di Mugello invece lo scorso febbraio ha avviato gli atti formali necessari all’ingresso nella compagine societaria di “Qualità e Servizi”, un’azienda interamente pubblica (ne fanno parte, ad oggi, i Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Carmignano). Che comprende la riattivazione del centro cottura già presente all’interno del plesso di Via Monsignor Giuliano Agresti.

Proprio su questo passaggio 'in house' il consigliere Lega Giorgio Laici nei giorni ha presentato questo intervento in Consiglio Comunale, chiedendo chi sosterrà i maggiori costi (stimati in una maggiorazione di 30 centesimi a pasto). Intervento al quale secondo Laici avrebbe risposto il sindaco Mongatti, spiegando che tale maggiorazione sarà a carico dell'amministrazione comunale. Ma ecco quale era stato l'intervento di Laici:

INTERVENTO APPALTO MENSA

Ringrazio il sindaco, gli assessori e i colleghi consiglieri per l ‘attenzione che mi stanno dedicando e definisco la posizione del mio gruppo  in merito al nuovo appalto per il servizio di refezione scolastica di Barberino.
L’idea di fondo sottesa all’affidamento in house dell’appalto per la mensa scolastica appare molto valida anche se scarsamente applicata in Italia e solo per una molto particolare interpretazione della normativa europea delle società in house. Tale applicazione infatti, relega questa articolazione sociale solo nell’ambito di piccole realtà. L’applicazione fedele della normativa europea invece, consente l’affidamento in house dei servizi nelle più importanti città europee, e la nostra area metropolitana non sarebbe da meno. 
Oltre questo però i motivi di perplessità sono diversi e prima di vedere un voto favorevole del mio gruppo l’amministrazione dovrà garantire pensieri ed azioni che vadano nella direzione di garantire un vantaggio sociale ed economico ai barberinesi.
I tecnici comunali con una spiegazione precisa e puntuale hanno ben illustrato la tecnica dell’attuazione del passaggio al servizio in house. La parte politica forse per non spaventare l’elettorato al quale teme di dover frugare in tasca invece non si e pronunciata a mostrare le strade che intende praticare. 

 Per prima cosa quindi, l’amministrazione dovrà chiarire come sarà coperto il maggiore costo del servizio. L’incremento del costo a regime, pari a circa 0.30 Euro per pasto infatti avrà un impatto economico sulle famiglie. Il sindaco dovrà chiarire se le casse municipali copriranno il maggiore costo della mensa in modo da non gravare sulle famiglie che sono diventato l’unico e ultimo vero ammortizzatore sociale in Italia.  
In alternativa, l’amministrazione dovrà chiarire in che modo intende spalmare sulla popolazione la maggiore spesa indicando su quali fasce graverà l’aumento, quali rimarranno refrattarie alla variazione, quali fasce sociali eventualmente  beneficeranno del sostegno sociale  per fruire del servizio.
Fino a che l’amministrazione non avrà chiarito tutti questi punti che noi riteniamo  dirimenti,  no ci potrà essere un voto positivo del mio gruppo. 

Lascia un commento
stai rispondendo a