Barberino. Oltre 400 iscritti al premio nazionale di poesia. Info... © n.c.
Torna puntuale come ogni stagione, ormai da dieci anni, l’atteso momento della rivelazione dei nomi vincitori del “Premio nazionale di Poesia Raffaello Cioni”.
Un’edizione sicuramente da ricordare questa del 2012 che, oltre a rappresentare un importante traguardo numerico per gli anni trascorsi dalla “prima volta”, si insignisce in tutto e per tutto del titolo di “premio nazionale” vista la partecipazione di numerosissimi scritti provenienti da ogni parte dello stivale.
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Il risultato incredibile sono le oltre 400 poesie iscritte al concorso suddivise nella varie categorie previste dal regolamento: le categorie giovani e giovanissimi con partecipanti dalle scuole Elementari, Medie e Superiori; la sezione adulti con poesie iscritte al concorso nelle sezioni “Attualità”, “Tema libero” e “il canto della mia terra”.
Un compito assai difficile quindi per Elvira Dreoni, Ida Cecchi, Marco Toccafondi, Lucia Dreoni e Luigi Cioni (nipote di Don Raffaello Cioni), tutti membri della giuria, che hanno comunque dovuto decretare quali fossero le migliori poesie nonostante il grande numero e sopratutto l’altissimo livello qualitativo dei testi presentati in gara.
L’appuntamento per scoprire quali siano i vincitori delle varie categorie è dunque per Sabato 2 Giugno alle 16:30 presso il Teatro Comunale Corsini di Barberino; durante la cerimonia sarà premiata “la migliore poesia del Premio” e a seguire anche tutti gli scritti vincitori delle varie categorie in gara.
Ovviamente sarà anche il momento per poter ascoltare le letture dei testi premiati. Una cerimonia di premiazione che si annuncia non solo come momento finale del Premio ma che si presenta come evento in se, grazie al ricco programma di sala che prevede, oltre al giusto riconoscimento che verrà dato ai premiati, momenti e intermezzi musicali curati da Lorenzo Bitetti e Lavinia Cioli.
Il Premio, lo ricordiamo, è nato nel 2002 da un’idea e per volontà del Prof. Antonio Bitetti e della Prof.ssa Vincenza Biuso e porta il nome di “Don Raffaello Cioni”, il sacerdote barberinese che amava scrivere poesie e di cui si tramanderanno i capolavori.
Per una brevissima biografia ricordiamo che don Raffaello Cioni nato a Barberino di Mugello nel 1882 e scomparso nel 1962, oltre ad espletare la sua profonda fede cristiana con luminosi esempi di carità, è stato uno dei più accrediti poeti fra la prima e la seconda metà del ‘900, avendo svolto una intensa attività editoriale, scrivendo per molti giornali, riviste e cataloghi, oltre a diversi volumi, con tratti storici, ma più che altro epigrammi, poesie, romanzi e saggi.
Abbiamo sotto gli occhi due bollettini della Società Mugellana di Studi Storici, che venivano stampati dalla Tipografia Mazzocchi di Borgo San Lorenzo fra il 1924 e il 1930 e in due edizioni datati 1926 e 1927, don Raffaello Cioni, da un saggio della sua bravura, pubblicando con il beneplacito dei “grandi” dell’epoca di terra mugellana, fondatori di questi preziosissimi “bollettini” (Prof. Antonio Giovannini da Cerliano, Prof. Francesco Niccolai da Borgo San Lorenzo, Prof. Agostino Gori da Londa, Prof: Mario Chini da Borgo San Lorenzo ed altri), alcuni suoi scritti corredati da una seria copiosa di poesie e poemi (“-Canti Popolari, raccolti nel Mugello, con introduzioni e note-“), davvero esilaranti, succosi, di un interesse culturale e di costume notevole. Tanti anni orsono fra don Cioni e nostro padre Amilcare Giovannini, scrittore e giornalista, all’epoca collaboratore del Mugello de La Nazione, ci fu uno scambio epistolare; abbiamo cercato fra le carte queste testimonianze, ma purtroppo nonostante aver buttato all’aria tutta… la casa, non ne abbiamo trovato traccia. Peccato! Peccato davvero!
(A.G.)
Foto 1 (in alto, clicca per ingrandire): Frontespizio del “Bollettino della Società Mugellana di Studi Storici” – settembre 1927 –“, dove furono pubblicati molti scritti di don Raffaello Cioni, tratti dai “Canti Popolari – Folclore Toscano – raccolti nel Mugello con introduzione e note”.
Foto 2 (qui sopra): Un momento di riposo di don Raffaello Cioni con accanto il fratello Pietro, seduti all’interno del monumentale tabernacolo lungo la strada che conduce alla Badia di Vigesimo. (Foto tratta dal libro di Adriano Gasparrini.” – Barberino di Mugello – Una storia Millenaria °° maggio 2008–“.


