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Bergoglio, l’eco della falsità

L'opinione di Enrico Martelloni sul discorso di Papa Bergoglio aspramente criticato da Kiev e molti altri osservatori sulla guerra in corso.

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Papa Bergoglio Papa Bergoglio © Nacho Arteaga
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Bergoglio ha sbagliato? Lo ha fatto intenzionalmente? Ha sbagliato oggettivamente: “Voi siete eredi della grande Russia di Pietro I e Caterina II..” Nulla di più falso. Pietroburgo fu costruita su centomila teschi quasi tutti di ucraini. Caterina sterminò i Tatari in Crimea. L’impero russo dello zar non era molto differente da quello di oggi. Woytila, Papa Giovanni Paolo II che era polacco, non avrebbe mai detto questo improvvido discorso, ma avrebbe condannato la Russia come eterna criminale come in realtà lo è. 

Ma davanti all’invasore dell’Ucraina, sapendo benissimo che la cosiddetta Russia ha perduto già in soli diciotto mesi mezzo milione di uomini raccattati dalla più profonda parte dell’impero, Bergoglio ha rievocato inesattezze e favorito la propaganda pro Putin sostanzialmente porgendo una sponda ai criminali.

Lo sapeva benissimo quando parlava davanti a giovani che sostengono Putin, che mai andranno sul fronte, perché non faranno parte per motivi politici, di quei miseri che sono stati pronti a stuprare e uccidere fanciulli, uomini e donne davanti ai loro genitori e parenti legati e obbligati ad assistere allo scempio e poi loro stessi trucidati.

La Storia Bergoglio non la conosce, e pare nemmeno la realtà, o la conosce a modo suo. La chiesa Uniata di Ucraina glielo ha già rimproverato con le dovute parole, dopo l’esaltazione falsa dei Romanov e della così detta Russia.

Già nel 1596, per alcuni ortodossi ucraini, che facevano risalire la loro eredità cristiana allo stato proto-ucraino medievale di Kyivan Rus, aveva senso unirsi alla Chiesa cattolica nell’Unione di Brest per ragioni politiche e di altro tipo. Ma solo a condizione che come “uniati” potessero mantenere la loro posizione e condizione, cioè che potessero mantenere il rito bizantino, il clero sposato e l’autonomia strutturale, che per loro sarebbe stato meglio incarnata in un loro Patriarcato distinto.

Nell’impero russo gli uniati furono banditi e perseguitati. Ma la Chiesa greco-cattolica fiorì nell’Ucraina occidentale sotto il dominio austro-ungarico e poi polacco. Quando i sovietici presero il controllo della regione nazionalisticamente recalcitrante, bandirono immediatamente questa Chiesa e imprigionarono o uccisero i suoi vescovi.

Dopo la liberazione nel 1962 dal lager sovietico dell’arcivescovo Iosyf Slipyi, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, e la sua apparizione come martire ed eroe al Concilio Vaticano II, i cattolici ucraini speravano che il Vaticano riconoscesse finalmente, pienamente, i loro diritti, Ma non fu così. Eppure ancora, Bergoglio in mezzo a questa invasione, ai richiami della Chiesa Uniata, ha santificato l’impossibile: Pietro I e Caterina II. 

Il 2 novembre 1708 la città di Baturin capitale dell’ Oblast di Hetman fu assediata dai Moscoviti di Pietro I per mano di Menshikov. Furono trucidati senza pietà dopo un lungo assedio dai dodicimila ai quindicimila ucraini cosacchi, donne, bambini e saccheggiata tutta la città. Queste nefandezze i cosiddetti russi le hanno compiute da sempre, così come oggi in tutta Ucraina, non solo Bucha o Iprin. Ovunque l’esercito ucraino abbia liberato la sua terra, ha trovato camere di tortura e cimiteri di civili violentati come ai tempi del “Terrore rosso”, cioè da Lenin in poi.

Quando Mazepa era alleato di Carlo XII di Svezia nella guerra del Nord, cominciata da Pietro I con l’invasione, tanto per cambiare, della Polonia, l’Ucraina non era uno stato unito come non lo era allora l’Italia. Questa è la storia che voi non conoscete, perché vi hanno raccontato MENZOGNE. Perché il “vincitore” ha imposto con la violenza che la verità fosse nascosta.

Turgernev non era russo, Tchaikovsky non era russo, non lo era Gogol e Tolstoj, figurati Checov di Tangarog (Tauride) in Ucraina. Anche nella Germania di Hitler si celebravano all’estero i grandi filosofi, scrittori, musicisti, di un secolo precedenti. Eppure, la Germania Hitleriana era quello che era, ma senza mai superare il suo maestro per violenza e crimini: la cosiddetta Russia.

Si, scrivevano russo, quei grandi, ma perché era imposto fin da piccoli, perché il russo così detto era come l’Esperanto, una neo lingua costruita per necessità di dare all’impero unità linguistica in quanto, fino ad allora, non esisteva rapporto linguistico tra la corte imperiale, e la nobiltà post Boiari nata grazie a Elisabetta, la più illuminata della dinastia tedesca dei Romanov.

La nobiltà parlava tedesco e francese, non comunicava con la plebe. Ci pensavano una sorta di intermediari, ma ancora non esisteva una lingua nazionale. La neo lingua non ha, oggi, più di 270 anni e costruita sulla base dell’ucraino liturgico antico, con il turco, mocsio, uzbeco, tagiko, mongolo, latino, e altre parole dei popoli conquistati. Questa lingua imposta servi’ per unificare l’impero che stava espandendosi tra il 1750 e il 1860. Anche in ucraina fu imposto. Fu impedito che l'ucraino esistesse con il sangue la tortura le deportazioni, con gli editti, o ukase. E il peggio accadde da Lenin in poi per tutte le lingue autoctone.

Il primo grande poeta era stato Pushkin, ma non era un russo. Suo nonno si chiamava Ibrahim Arab. Ne “La figlia del Capitano” sono descritti proprio i crimini compiuti da Caterina II, sui cosacchi di Pugacev che aveva sostituito Rasin decenni dopo nella rivolta allo Zar. Caterina II aveva compiuto stragi sui tatari d’Azov e Crimea, ucciso o fatto uccidere dai principi Orlov suo marito Pietro III.

Tutte questi avvenimenti contrastano con le parole di Bergoglio che continua così a parlare su posizioni a dir poco insostenibili.

Di Tchaikovsky, il nonno era cosacco ucraino. Tchaika è il nome delle imbarcazioni cosacche che discendevano e risalivano sul Dieper. Non poteva allora che vivere a Pietroburgo. Tolstoj e Turgernev erano puri tartari. Caterina ll, con cui Voltaire ruppe i rapporti epistolari, aveva introdotto la schiavitù in Ucraina anche se a macchia di leopardo perché era comunque difficile domare gli ucraini.

I crimini di Mosca non sono mai cessati da prima dei Romanov  fino ad oggi; oggi che Putin esalta ben altri scrittori, quelli che esaltavano lo stato sovietico. Ciò che hanno fatto e nascosto i così detti russi con la collaborazione del capo del Vaticano, della piacente e corrotta Europa, è di una immensa gravità. Voi non vi rendete conto con chi abbiamo a che fare. 

Questa è una invasione inaudita e ciò che ha detto questo Papa, che influenza milioni di persone è un atto ostile, è un sostegno alla così detta Russia e falsità storica. Una posizione completamente differente da quella di Giovanni Paolo II che da buon polacco conosceva bene chi abita a Mosca.

 

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Commenti 1
  • Irina

    Propaganda in tutta la sua gloria dal cosiddetto giornalista. Studia la storia, perché non la conosci per nulla anche se credi di conoscerla! Vergogna

    rispondi a Irina
    sab 2 settembre 2023 03:22