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Biomasse, chi ha vinto? L'opinione di Gozzi. Parliamone, di domenica

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Questa settimana lo spazio degli editoriali di OK!Mugello presenta una riflessione del consigliere comunale borghigiano Matteo Gozzi (Alternativa Possibile):

Biomasse in Mugello, abbiamo vinto, perso o pareggiato? Dopo la cortina fumogena di parole, articoli e 'contro articoli' sulla questione Biomasse in Mugello, proviamo a fare un po’ di chiarezza in merito. e' all’incirca la primavera del 2015, quando a seguito di notizie trapelate sul nuovo insediamento produttivo previsto nel P.I.P. di Petrona, gestito dalla Pianvallico Spa, che prevedeva la costruzione di una centrale a Biomasse e di un fabbricato per la produzione di Pellet per riscaldamento domestico a carico della società Renovo, si forma il “Comitato cittadino NO Biomasse Petrona “. Da quel giorno in poi sarà un susseguirsi di riunioni, eventi, raccolte firme e manifestazioni in un crescendo che farà diventare il comitato stesso una vera e propria banca dati informativa sulla questione biomasse, sia a livello tecnico scientifico, sia a livello burocratico legale. Per la prima volta in Mugello, i cittadini si fanno artefici ed attori del loro destino…o almeno ci provano.. A fronte della crescente partecipazione, si faranno sempre più pressanti le richieste d’incontro verso le amministrazioni locali, che da un lato (Scarperia e San Piero) si schiereranno palesemente dalla parte dell’interesse privato di Renovo rifuggendo ogni richiesta d’incontro pubblico definendo allarmista e in alcuni casi addirittura terrorista il comitato stesso, dall’altro (Borgo San Lorenzo), dopo una prima timida apertura , faranno il gioco delle tre scimmiette “non vedo, non sento, non parlo”, per finire poi col chiudersi a riccio senza prendere posizioni in merito, soprattutto dopo la fuga di notizie delle cosiddette “Talpe” che dai vari istituti facevano trapelare documenti inerenti i potenziali rischi per la salute pubblica che tali impianti avrebbero potenzialmente generato sulla cittadinanza locale. La vicenda si conclude poi ai giorni nostri con la vittoria del ricorso al TAR, ma badate bene, non del comitato che non viene riconosciuto dal TAR quale soggetto legittimato a ricorrere, come si può verificare dalla lettura della sentenza stessa, in quanto assente di previsioni statutarie che ne dimostrino la rappresentatività, uno stabile assetto organizzativo e un altrettanto stabile collegamento con il territorio e l’interesse che si assume leso. Il ricorso è stato infatti esaminato solo in quanto presentato anche da singoli cittadini, per il fatto di essere residenti o avere una qualche attività nelle zone interessate dalla realizzazione dell’impianto. Il TAR non ha considerato illegittimo l’operato e gli atti assunti dal Comune di Scarperia e San Piero. Nel merito, il TAR ha infatti accolto il ricorso nella sola parte riguardante la mancata valutazione sull’ opportunità o meno di sottoporre il progetto a VIA (Valutazione Impatto Ambientale). Ritenendo quindi che la normativa regionale in questione che non richiedeva per impianti di potenza pari a meno di 1 Mw come quello di Petrona una specifica valutazione d’impatto ambientale, dovesse essere disapplicata, in quanto in contrasto con la Direttiva Comunitaria europea. La Centrale quindi, stante la situazione, non sarà realizzata principalmente per la decisione degli investitori (Renovo) di rinuncia all’acquisto dei terreni dell’area del Pip di Petrona. In questo turbinio d’informazioni, articoli e festeggiamenti popolari con brindisi in piazza, appare su vari network d'informazione locali, in merito all’adozione del nuovo R.U.C. (Regolamento Urbanistico Comunale) di Borgo San Lorenzo, la notizia riguardante una possibile costruzione di un’altra Centrale a Biomasse, ma questa volta nel capoluogo a Borgo San Lorenzo, vicino il presidio ospedaliero.. Manco a dirlo, la notizia passa veloce di bocca in bocca scatenando non poco allarme tra la popolazione fino a scatenare una vera e propria tempesta di telefonate da parte dei cittadini verso i consiglieri comunali per capire cosa stesse realmente accadendo, se la notizia si dimostrasse veritiera e fondata e dalla quale neanche io come consigliere ho potuto esimermi dall’affrontare. Proprio per questo motivo ed anche perché ho partecipato in prima persona alla stesura del nuovo R.U.C., ho prontamente raccolto tutte le informazioni necessarie affinchè si facesse da subito chiarezza su questo nuovo potenziale rischio e questo è quanto sono riuscito a scoprire; Gli unici documenti dove risulta possibile tale realizzazione per cui era stato manifestato un interesse privato che successivamente non è mai stato riconfermato (considerata l’antifona che si stava strutturando sulla situazione Petrona..), sono il "piano d'investimenti e la relazione tecnica allegata all'adozione del R.U.C. del 2014". Al tempo comunque non era stata fatta alcuna previsione urbanistica e sembrava che con la normativa di allora non ci fosse bisogno di alcuna specifica previsione per la sua realizzazione. Oggi, con l’avvento della nuova L.R. 65/2014 per una realizzazione del genere occorrerebbe una variante al RUC (appena approvato) per inserire la previsione che anche con l’approvazione non è comunque stata fatta, in quanto saremmo a rigor di legge nella zona prevista d’insediamento, nel territorio aperto nella quale, come appunto prevede la normativa regionale di cui sopra, non si possono fare previsioni di nuove realizzazioni se non previa variante da approvare in conferenza di copianificazione con la Regione. Il che conferma che non sono ancora del tutto impazzito, infatti avendo analizzato le osservazioni una per una nelle innumerevoli sedute della commissione ambiente e territorio, non avevo trovato traccia della suddetta previsione di costruzione della centrale.. Probabilmente chi ha scritto gli articoli, ha riportato semplicemente quanto apparso sul sito del comune di Borgo San Lorenzo, che ha confuso l’approvazione con l’adozione nella nota introduttiva pubblicata nella quale si accenna a tale possibilità. Ribadisco comunque che l’impianto non ha più trovato interesse nè da parte dell’amministrazione comunale (7500 firme contro Petrona hanno sortito l’effetto desiderato) né da parte dei privati e non è stata presa in considerazione la sua realizzazione in sede di approvazione del RUC. Non sono state presentate osservazioni in tal senso. Il che conferma la risposta (non esistono osservazioni in merito) che mi ha fornito il comune in merito alla mia richiesta atti. Detto questo vorrei tranquillizzare tutte quelle persone che si sono preoccupate e mi hanno chiamato dopo aver letto certe notizie; La Centrale a Borgo, come quella di Petrona del resto, non si farà, almeno per il momento.. In ogni caso occhi aperti e vigili perchè in un futuro prossimo la sua realizzazione a Borgo San lorenzo potrebbe essere potenzialmente plausibile. Detto questo concludo esprimendo il mio personale giudizio sulle parti in causa; Renovo S.r.l. (Voto 2) perde su tutta la linea. Per usare un eufemismo si potrebbe definire un “bagno di sangue”;. Non solo non riesce nella realizzazione della Centrale a Biomasse, ma non riesce neppure nella realizzazione dell’impianto di produzione pellet e perde tutti gli investimenti fatti come caparra sull’acquisto dei terreni. Comune di Scarperia e San Piero (Voto 4-) ha decisamente perso una delle sue più importanti partite; Da garante della salute pubblica, si trasforma in garante dell’interesse privato negando ogni forma di ascolto e interlocuzione con la propria cittadinanza, passando dall’arroganza del non ascolto, all’offesa fino ad arrivare all’utilizzo in sede legale di denari pubblici contro i propri stessi concittadini. Comune di Borgo San Lorenzo (Voto 5 e mezzo) un pareggio striminzito per il rotto della cuffia; Passa da una timida apertura, al finto ascolto per finire col non prendere posizione nel merito rendendosi complice (nel caso di realizzazione della centrale) di quello che sarebbe stato uno dei più grandi disastri ambientali del Mugello dopo la TAV e cava Paterno. Il Comitato NO Biomasse Petrona (Voto 6 e mezzo) una vittoria di Pirro; Ha lavorato bene, ma poteva decisamente fare di più. Il suo errore principale è stato il non costituirsi con regole e statuti che gli avrebbero permesso una capacità d'azione decisamente superiore a quella dimostrata. La risposta del TAR ne è la prova lampante. La Comunità Europea (Voto 7/8) una vittoria piena e a mani basse per palese inferiorità dell’avversario; Dopo essere stata tanto bistratta dalla politica tutta, con la sua normativa di rango superiore a quella regionale, ancora una volta ci salva il sedere e a quanto pare pure i polmoni. Matteo Gozzi Alternativa Possibile

 

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