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Biomasse, parla Ignesti: «Mai stato contro i cittadini»

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Biomasse, parla Ignesti: «Mai stato contro i cittadini» Biomasse, parla Ignesti: «Mai stato contro i cittadini» © n.c.
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Intervista esclusiva di OK!Mugello al primo cittadino di Scarperia e San Piero. Una storia di cui nel Mugello si parla da ormai due anni: il progetto della centrale a Biomasse e dell’impianto per il Pellet. Entrambi infine non vedranno la luce. Così, di fatto, ha scelto la Renovo, l’azienda mantovana ormai nota alle cronache locali, non presentandosi per la firma del contratto e il versamento della cifra pattuita (quasi un milione e mezzo di euro). Così, soprattutto, ha deliberato il TAR, accogliendo il ricorso presentato dal Comitato cittadino - grazie a 7500 firme - e sancendo la necessità preventiva della VIA (valutazione d’impatto ambientale) per la realizzazione dell’opera. Per molti, si è trattato di una battaglia tesa alla preservazione del territorio dalla speculazione affaristica di un privato. E la vittoria si è trasformata nella sconfitta dell’uomo che più di tutti, per una parte dell’opinione pubblica, ha incarnato certi interessi a danno della collettività: il sindaco di Scarperia e San Piero a Sieve, Federico Ignesti. Lui però, da mugellano, la pensa diversamente. Sembra essere la fine del progetto che tanto ha infiammato il Mugello. Che sensazioni ha avuto sulla rinuncia della Renovo e sulla sentenza del TAR? «La Renovo credo che abbia valutato il da farsi anche prima della sentenza del TAR, in quanto non sarebbe stata in grado di realizzare l’impianto entro il maggio del 2017, data in cui avrebbe dovuto accendere l’impianto di produzione dell’energia. E quindi ottenere il contributo del GSE assegnato dal regolare bando già nell’estate 2014. Certo, ora avrà una perdita intorno ai 300mila euro di caparra e circa 80mila euro di acconti, a favore della Pianvallico Spa, che detiene i terreni. Non so dire, ad oggi, se ci saranno ricorsi alla Città Metropolitana, perché si tratta di privati: decidono in autonomia. Sulla questione del ricorso – presentato dai cittadini o proprietari di determinate aree e non tanto dal comitato, ritenuto illegittimo sotto questo punto di vista – il TAR ha accolto le richieste nonostante fossero state presentate oltre il limite massimo dei 60 giorni. Evidentemente alcuni suggerimenti confermavano quanto già espresso nel 2014 da parte della conferenza dei servizi sull’autorizzazione dell’impianto; e quindi si è creduto di riaprire un’istruttoria. Quell’autorizzazione, però, andando in giudizio, è stata valutata incompleta. Si sarebbero infatti dovute fare delle valutazioni per appurare se la VIA servisse. Questo, a scanso di equivoci, non vuol dire che la VIA si doveva fare per forza. Bisognava valutarne la possibilità, ma l’atto non c’era perché la legge Toscana non lo prevede». Secondo la legge regionale, infatti, da lei più volte richiamata, per una produzione inferiore al megawatt la VIA non è necessaria. E stata però applicata (come altre volte in casi analoghi) la legislazione europea, che di fatto non si cura delle normative interne o locali.  «Be’, io, come sindaco, non devo pensarci perché è competenza della città Metropolitana, anche se d’ora in avanti sarà la Regione ad avere la delega ambientale. Applicando la legge Europea, appunto, il TAR ha potuto revocare l’autorizzazione. Ma non è la VIA ad essere obbligatoria, bensì la ricerca che dica se la valutazione sia o no indispensabile». Chiariamo un punto. Sono state utilizzate risorse pubbliche per pagare un avvocato e opporsi al ricorso al TAR presentato dai cittadini. Si parla di oltre 10mila euro. E vero? «Questa, di polemica, non la capisco. Il ricorso al TAR è stato fatto anche nei confronti di atti del Comune. Quindi, contro l’amministrazione. In particolare sulla regolarità della collocazione in cui si sarebbe dovuta insediare la centrale a Biomasse. Se si va contro il Comune, noi dobbiamo difenderci, com’è ovvio. Mi pare pretestuoso voler far passare il messaggio di una difesa a spada tratta degli interessi privati. La Renovo si è difesa da sola. Noi pure siamo stati citati in giudizio dal Comitato e dagli altri firmatari riguardo atti che poi però il TAR ha dichiarato non essere illegittimi. Se non si fosse ricorso contro di noi, non avremmo avuto bisogno di avvocati per andare al TAR. Difendersi è la normalità, la prassi: non c’è nessuna manovra contro i cittadini, né un voler sperperare risorse pubbliche». Lei ha sempre rivendicato un ruolo terzo sulla questione della centrale. Eppure in tanti lamentano un suo sbilanciamento a favore della Renovo. E fin da subito: da quando si lamentava l’irregolarità sull’assegnazione dei lotti di Petrona in cui far sorgere l’impianto e il Comune non si oppose. Oppure quando le è stato rimproverano di aver soprasseduto sull’insediamento della Renovo prima ancora che fosse rilasciata l’autorizzazione dall’ex-Provincia (ora MET). Insomma c’erano dei vizi formali e burocratici, dall’inizio, e lei non avrebbe agito per tempo. «Ho sempre espresso una mia convinzione: non può esserci un parere negativo a priori. Credevo - e credo - che se un progetto si presenta con tutte le carte in regola possa avviarsi. Senza forzature, ci mancherebbe. E mi sembra non ne abbiamo fatte, sotto questo punto di vista. Le critiche mosse nei miei confronti, queste due più di altre, non le trovo ribadite da alcun giudice o organo di competenza. Viene detto e ridetto, sì. Ma senza conferme. Mi sembrano illazioni, niente di più. Quando qualcuno arriverà e mi confermerà che si è agito in maniera irregolare, ne prenderemo atto. Fino a quel momento non mi sento di commentare e alimentare una polemica senza fondamenta». Dunque non condivide la visione, che è del Comitato come di molti cittadini, di uno scontro tra politica e popolazione? Non ci sono né vincitori né vinti nell’epilogo della vicenda Petrona? «Mi sembrano strumentalizzazioni politiche, ne posso vedere le finalità ma non la sostanza. Certo, mi dà fastidio la critica secondo cui il Sindaco e l’amministrazione si sarebbero schierati contro la cittadinanza. E’ vergognoso. Perché avremmo dovuto schierarci a favore del Comitato? Siamo colpevoli per non averlo fatto? Noi abbiamo voluto mantenere, sempre, quel ruolo terzo di cui dicevamo prima. Senza sbilanciarsi da una parte, né tanto meno dall’altra. Ricordiamoci che questa è una storia in cui c’è stata molta confusione degli uffici Pubblici. Sono andati in contraddizione gli organi che dovevano autorizzare, le leggi in vigore. Spero sia un incentivo per prendere atto della necessità di alcuni miglioramenti da apportare». Indubbiamente c’è stata molta confusione. Però i cittadini hanno lamentato un’assenza delle istituzioni, una mancanza di attenzione per manifestazioni o dibattiti. O il disinteresse nell’organizzare assemblee pubbliche informative. «Il termine preciso è strumentalizzazione. Estesa, a volte, anche a tutte le amministrazioni mugellane del centro-sinistra. Politica? Forse, probabile. Io non entro nella testa delle persone e non voglio dire se il ruolo del Comune sia o no stato male interpretato. Capisco chi sia contrario anche perché si sarebbe trovato ad abitare vicino all’impianto. Ma, ripeto, non abbiamo mai voluto agire contro i cittadini. E ricordo, a proposito di disinteresse, che il 10 giugno del 2015 un’assemblea sull’argomento c’è stata eccome. Parlò anche il presidente Marucelli. Organizzò Legambiente. Non è stato sufficiente? Ritengo ci sia stata anche cattiva informazione sulla faccenda. Perché altrimenti non si spiega come mai, quando ero presente – più di una volta – gli organi competenti si sono sempre espressi a favore del progetto. Noi non parteggiamo per i privati, però va detto: la polemica è, a prescindere, più che contro l’amministrazione in sé, contro il privato che viene a investire. E al di là di quale sia l’ambito». Mi pare che se il Mugello uscisse un po’ da un certo provincialismo, non potrebbe che trarne vantaggio. Io, comunque, non devo rendere conto a chi mi cerca per denigrare, sono stato eletto democraticamente e svolgo il mio ruolo al meglio e nel massimo impegno. Quando si voterà si tireranno le somme e si saprà se sono state fatte scelte sbagliate. Non deve essere qualche “cantore” del popolo a decretarlo». La centrale a Biomasse e l’impianto per il Pellet sono occasioni perse per il Mugello? «Per un territorio boscato come il nostro, se tutto fosse stato in regola, sì. Poteva rimettere in moto una certa filiera, una filiera importante. Ci vorrebbe una presa di coscienza dell’amministrazione pubblica sulla negligenza che c’è stata nei confronti della Renovo. Deve essere messa mano alle leggi, altrimenti si creano storture come quelle che abbiamo visto. Perché contemporaneamente la Regione Toscana sta puntando, e insistendo, su questo tipo di interventi, specie sulle Biomasse. C’è un dato di fatto: interventi del genere, in altre zone, si stanno portando avanti».  Per il Mugello, però, capitolo chiuso. «Per quanto riguarda la Renovo, sì».

 

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Commenti 4
  • Biomasse, le ragioni del Comune di Scarperia e San Piero ~ OK!Mugello

    […] Ignesti, nell’intervista rilasciata ad Ok!Mugello due giorni fa(qui), si difeso dagli attacchi subiti e da quelle che vengono definite inesattezze che avrebbero […]

    rispondi a Biomasse, le ragioni del Comune di Scarperia e San Piero ~ OK!Mugello
    sab 23 luglio 2016 01:54
  • Alessandra

    Ha ignorato e continua a ignorare i suoi cittadini.

    rispondi a Alessandra
    ven 22 luglio 2016 04:24
  • Gabriele_T

    Va a finire che alla fine il sindaco era contrario ! Ma vien via Ignesti fai festa, hai perso punto e basta. E poi quali sarebbero le centrali a biomasse in fase di realizzazione in Toscana ?

    rispondi a Gabriele_T
    ven 22 luglio 2016 01:10
  • Paloma berani

    San Pierina " cantori del popolo" io se non era per questi bravi e attenti cittadini non lo sapevo neanche di questa centrale fin a quando una mattina mi sarei svegliata e avrei visto una bella ciminiera dalla finestra di casa mia a san Piero.grazie sindaco dellinformazione e trasparenza che avete dimostrato.poi dico intossicarci l aria per il mero interesse di un privato! O non dovrebbe lei salvaguardare la salute pubblica!

    rispondi a Paloma berani
    ven 22 luglio 2016 01:01