Si terrà domenica 18 alle 10:30 nella Sala del Consiglio di Firenzuola la presentazione degli atti del convegno 'Nè Via Francigena nè Via Teutonica. E' la Bologna - Frenze la principale via Romea del Basso Medioevo' . Al Convegno parteciparono: Renato Stopani, studioso di viabilità antica come via Francigena e via Teutonica; Francesco Salvestrini, storico del monachesimo vallombrosano cui apparteneva la Badia di Moscheta; Marco Pinelli storico dell’arte che tratta del ruolo delle pievi sulla viabilità; ricercatori e cultori locali della materia, come Lorenzo Cammelli, Filippo Bellandi e Luciano Bassini. Il Convegno mirava a mettere in risalto l’importanza prevalente della Bologna-Firenze del Basso Medioevo rispetto alle altre due grandi direttrici della via Francigena e della via Teutonica che nella percezione diffusa sembrano dominare (soprattutto la via Francigena) l’intero periodo medievale, a causa di un’invadente massa di iniziative promozionali basate più su finalità turistiche che di ricerca storica. Gli interventi sono stati focalizzati sul tratto Cornacchiaia-Sant’Agata della Bologna-Firenze medievale, che oltre ad essere il punto più nevralgico dell’attraversamento appenninico è anche quello più controverso tra gli studiosi perché in gran parte misterioso e poco documentato. Si pensi al passo dell’Osteria Bruciata, il punto più noto e leggendario del tragitto: ebbene fino ad ora la documentazione diretta su di esso era quasi del tutto assente, pur essendo largamente diffuso nell’immaginario collettivo. Nuovi documenti ora hanno integrato gli studi precedenti, e rivelato dati finalmente oggettivi sulla sua esistenza e collocazione. Altra novità sono stati i documenti sulla via che, provenendo dal Corniolo, transitava dal passo della Vecchia: per la prima volta ne è stato messo in luce il ruolo di via alternativa per l’attraversamento del crinale, di pari importanza a quella dell’Osteria Bruciata, oltre che assai più antica di quella. L’analitica rassegna degli aspetti territoriali, ancor oggi osservabili sul campo o ricavati da fonti archeologiche e toponomastiche, ha voluto inoltre dare un contributo alla ricostruzione dei percorsi effettivi delle due vie che attraversavano l’Appennino, entrambe facenti capo a Cornacchiaia e Sant’Agata e che appaiono delineate fin dalla preistoria. La pubblicazione degli Atti del Convegno - realizzata col contributo determinante della Banca del Mugello – sarà disponibile nell’incontro di presentazione.