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Borgo San Lorenzo piange l'amico Luciano Fredducci: una vita dedita all'associazionismo

In questi ultimi tempi molti sono gli amici borghigiani che sono scomparsi, fra questi non possiamo non ricordare l’amico carissimo Luciano Fredducci

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Luciano Fredducci durante l’inaugurazione, ( 26 settembre 2015) del Distaccamento dei Vigili del Fuoco, dedicato a suo  babbo Giuseppe Luciano Fredducci durante l’inaugurazione, ( 26 settembre 2015) del Distaccamento dei Vigili del Fuoco, dedicato a suo babbo Giuseppe © Aldo Giovannini
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In questi ultimi tempi molti sono gli amici borghigiani e mugellani che sono scomparsi, lasciando nel dolore i loro famigliari e i loro amici e fra questi non possiamo non ricordare l’amico carissimo Luciano Fredducci. 

Appartenente ad una famiglia che si perde nella notte dei tempi (nel ‘600 abitava nell’antica casa colonica prima di salire al Convento dei Cappuccini a San Carlo), Luciano è stato il classico personaggio che ha sempre nobilitato le associazioni di cui ha fatto parte. Nella vita privata era un funzionario del Ministero degli Interni nel settore dei Vigili del Fuoco, e quando nel 2015 venne inaugurato il nuovo e moderno distaccamento a Mattagnano, ebbe la grande soddisfazione nel veder intitolare la caserma alla memoria di suo babbo Giuseppe Fredducci, scomparso tragicamente nel 1947 durante un servizio di spegnimento di un grosso incendio nella falegnameria “Maestrini” in piazza Garibaldi, rimanendo folgorato.  Con una bella voce baritonale, Luciano ha fatto parte per tanti anni della Corale Santa Cecilia, nel Coro Alpini del Mugello, suonava il contrabbasso e anche in questo settore faceva parte della Vicchio Folk Band e della Banda Musicale “G.Verdi” di Barberino, senza dimenticare la sua appartenenza al Gruppo Alpini di Borgo San Lorenzo e alla compagnia del SS. Crocifisso.

Molte persone gli hanno reso l’ultimo saluto nella Pieve di San Lorenzo, e la funzione religiosa è stata accompagnata dai canti del “Coro Alpino” diretto da Paolo Martelli con all’organo la prof. Marilisa Cantini. Dopo la preghiera dell’alpino letta dal capo gruppo Giuseppe Tronconi, molto emozionante è stato il canto “Signore delle Cime” e commovente l’Ave a Maria di Schubert eseguita alla tromba dal maestro Antonio Vecchio, direttore della “Vicchio Folk Band”.

E’ stato un addio davvero partecipato. Alla moglie Milena, ai figli Gianna e Giuseppe, ai nipoti ed a tutti i suoi congiunti l’espressione del nostro cordoglio.

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