Peppone e Don Camillo © N.c.
Le mascherine oggetto di battaglia e propaganda politica? Sì, No, forse. Ci perdonino i lettori se per una volta, in questi giorni difficili, trattiamo il tema con po' di leggerezza. Ma l'occasione ci viene fornita da due notizie, di segno opposto, arrivate oggi in redazione. La prima è stata la segnalazione (un po' polemica a dire la verità) di alcuni lettori che non hanno gradito il logo del Pd nella locandina della Regione sulla distribuzione delle mascherine nelle farmacie e nei supermercati. L'altra notizia, che trovate qui sotto, è stata raccolta da Aldo Giovannini; con la cooperativa San Lorenzo (storicamente una cooperativa bianca e di ambito cattolico) che lamenta di essere stata esclusa dai punti per la distribuzione delle mascherine (e che quindi si dotata di una scorta da dare a chi di reca a fare la spesa e ne è sprovvisto). Insomma, la guerra (fredda) delle mascherine è aperta:
Come pubblicato sui quotidiani locali e giornali on line, è iniziata la distribuzione gratuita delle mascherine, a cura della Regione Toscana, in alcune farmacie e nei due supermercati più importanti del territorio comunale di Borgo San Lorenzo. Molte persone ed altrettanti clienti ci hanno chiesto se anche la Cooperativa San Lorenzo-Pam in pieno centro cittadino, sia adibita alla distribuzione gratuita della mascherine.
Abbiamo chiesto al presidente del Consiglio d’Amministrazione, il quale ci ha comunicato che nessuno ha contattato la cooperativa e quindi siamo nell’impossibilità di andare incontro alla clientela. “Ma una volta venuti a conoscenza di questo – ci dice sempre il presidente del Cda -, abbiamo contattato subito un'azienda borghigiana ordinando un buon numero di mascherine che a spese nostre distribuiremo alle persone che entrando nel negozio ne fossero sprovvisti. E così nel nostro piccolo ringraziamo tutti”.
Galleria fotografica
Ricordiamo che la Cooperativa si è fatta promotrice unitamente alla parrocchia e alla Caritas nel portare la spesa alle persone che hanno difficoltà ad uscire di casa, mettendo a disposizione un dipendente appositamente per questo prezioso servizio nel raccogliere le telefonate e nel predisporre il tutto. Infine una parentesi storica; nel 1920 dopo la grande guerra, l’epidemia spagnola e il terremoto, il 95 per cento della popolazione stremata e in condizioni miserevoli, non aveva nemmeno un guscio di noce da mangiare. La San Lorenzo, anzi all’epoca la Popolare, distribuì per diversi mesi quintali di pane, alimentari di prima necessità e una minestra per tutti i componenti delle famiglie bisognose all’interno dell’istituto Umberto I° nel Corso. Basta sfogliare i documenti d’archivio. Così tanto per ricordare.
Aldo Giovannini
Foto



Alessandro G.
Quest'anno i volantini elettorali hanno gli elastici...
Gilberto
PER IL NOSTRO COMUNE E LA REGIONE I CLIENTI DELLA COOPERATIVA SAN LORENZO SONO DI SERIE C . VERGOGNA!!!!