E' polemica a Firenze dopo la disattesa ordinanza del sindaco di Nardella di vietare botti in tutta la città e l'uso del vetro in aerea unnesco (leggi qui).
Un'ordinanza che ha fatto acqua poiché in ogni area della città non sono mancati botti e fuochi d'artificio e il centro all'alba del Capodanno si presentava come un tappeto di vetri. Tanti anche i cassonetti incendiati come segnalato dagli interventi dei Vigili del Fuoco.
Le opposizioni si fanno sentire: “L’ordinanza in teoria, molto in teoria - come annunciato dalla stampa - vietava la detenzione o l’esplosione di botti e petardi “in tutti gli spazi pubblici o accessibili al pubblico del centro abitato di Firenze", dalle 19 del 31 dicembre fino alle 7 del mattino del 1° gennaio. Come raccontano i social e come si è visto il Sindaco Nardella ha fallito miseramente. Una città che non solo allo scoccare della mezzanotte ma anche da molto prima, già faceva presagire il caos generalizzato e di conseguenza che le “scelte” di Nardella sarebbero state considerate come carta straccia!”. affermano il Capogruppo in Consiglio Comunale della Lega Federico Bussolin e del Responsabile del Quartiere 5 della Lega, Federico Bonriposi.
“Anche quest’anno abbiamo deciso di vietare a capodanno i botti in tutte le aree pubbliche della città” queste le parole al vento dette dal Sindaco poche ore prima. Perché Sindaco prendere in giro una intera città? Ancora si diceva: “Per i trasgressori è prevista una sanzione che può arrivare fino a 500 euro ed è previsto il sequestro delle cose illegittimamente detenute”. Quante sanzioni sono state contestate ai cittadini? Tiri fuori numeri Sindaco... o anche questo è un altro dei suoi bluff? Capodanni così spaventano non solo i fiorentini e gli animali ma anche i turisti che vogliono si festeggiare ma senza degenerare!”.
Anche da sinistra le dichiarazioni sono simili con Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – di Sinistra Progetto Comune e Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani – Sinistra Progetto Comune Quartiere 1 che affermano
"Il 29 dicembre il Sindaco emana un’ordinanza per i luoghi pubblici e accessibili al pubblico presenti nell'area Unesco: tra gli altri divieti quello legato alla detenzione o esplosione di «artifici pirotecnici, sia classificati che di libera vendita, e qualsiasi altro materiale esplodente».
A fine novembre, nella vana speranza di ricevere una risposta nei tempi previsti da regolamento, avevamo depositato un'interrogazione per capire meglio il difficile quadro normativo per intervenire a tutela degli animali, oltre che delle persone in condizioni di fragilità o particolare malattia.
Il Comune di Crema si è infatti visto annullare un regolamento, a causa di una normativa europea con cui si tutela la libertà di commercio per “petardi, botti, fuochi d'artificio e simili”.
Comprendiamo quindi la difficoltà di agire con efficacia su questo tema. Al tempo stesso riteniamo però sbagliato pensare di risolvere vicende complesse con un'azione solo comunicativa.
La notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio evidentemente quell'ordinanza non è stata rispettata. Stiamo ricevendo diverse testimonianze, comprese quelle di chi ha provato a chiamare la Polizia Municipale, senza trovare le disponibilità per gli interventi.
Una situazione di frustrazione, sia per chi denuncia che per chi non può dare riscontro alla segnalazione.
Ovviamente il tema non è di natura repressiva. Non ci appartiene l’idea di militarizzare il territorio per evitare momenti di socialità. Si tratta di capire quanto il nostro Comune investa su buone pratiche e nuova consapevolezza, nonostante il ruolo della Consulta degli Animali e di tante figure dell’Amministrazione che sappiamo avere grande sensibilità sul tema".