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Il 'sogno di Cafaggiolo'. Confindustria interviene su OK!Mugello

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Il 'sogno di Cafaggiolo'. Confindustria interviene su OK!Mugello Il 'sogno di Cafaggiolo'. Confindustria interviene su OK!Mugello © n.c.
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"Desideriamo mettere a disposizione della comunità mugellana e fiorentina una nostra riflessione sulla presentazione del "Sogno di Cafaggiolo" ad opera della famiglia Lowenstein e della Marzocco Investments". Inizia così l'intervento che Confindustria Mugello e Valdisieve, per bocca del suo vicepresidente Fabio Boni, affida a OK!Mugello. Ecco il resto della riflessione:

Innanzitutto è necessario ringraziare la famiglia Lowenstein per la ospitalità e per la professionalità dispiegata nell'illustrare il proprio progetto. O forse meglio dire il proprio "sogno", per utilizzare le stesse loro parole. Sappiamo bene che è così che nascono le imprese: coltivando un sogno, alimentando una sana ambizione, impegnandosi a gettare solide basi e con perseveranza superare gli ostacoli per farne una realtà. Quello che abbiamo visto senza dubbio determina un nuovo livello di riferimento, sia per la qualità della presentazione sia per l'intento imprenditoriale. Giudicare la fattibilità di una impresa che pare titanica evidentemente spetta in primis a chi investe i propri soldi e rischia in prima persona. Senza dubbio, per una impresa del genere, serve una profonda cultura nel campo dell'ospitalità albeghiera, e la possibilità di valutare l'impatto, o se vogliamo l'appeal, rispetto alla domanda mondiale di resort di lusso collocati in ambienti naturali quasi intatti. I Lowenstein, proprietari di hotel in Florida, certamente possiedono quella cultura e probabilmente più di altri possono valutare l'esistenza di una clientela per l'offerta che prospettano. Spetta anche agli ammnistratori pubblici coinvolti, in quanto è richiesto un investimento anche di denaro pubblico, valutare gli aspetti negativi e positivi dell'opera prospettata e tutelare quanto possibile l'interesse di tutti. Detto questo, la profusione di commenti, di prese di posizione, di eccezioni, di "se" e di "ma", le lasciamo agli improvvisati esperti. In fondo siamo il paese di cinquanta milioni di commissari tecnici della Nazionale di calcio. Quello che a noi interessa è il passo in avanti per la valorizzazione del Mugello e uno sviluppo che tenga conto della bellezza e della storia e cultura del nostro territorio e ne metta a frutto le potenzialità. Di pochi mesi fa, ricordiamolo, le dichiarazioni del nostro presidente per "progettare insieme il futuro del Mugello". Abbiamo lanciato un messaggio di valorizzazione della bellezza del Mugello e di attenzione per un suo sviluppo che fossero condivise tra politica, imprese e cittadini. Il coraggioso investimento di Cafaggiolo, nei suoi intenti, porta nel Mugello un altissimo qualitativo e sembra andare esattamente in questa direzione. La politica locale e regionale pare cogliere questa opportunità, e possiamo solo essere lieti per la presa d'atto anche ai massimi livelli politici che la crescita e lo sviluppo passano anche per necessari interventi infrastrutturali. Starà agli imprenditori, ai tecnici progettisti, alla sovrintendenza ai beni culturali fare in modo che il patrimonio paesaggistico e culturale del Mugello sia allo stesso tempo tutelato e possa essere messo a frutto al meglio delle possibilità, con positive e durature ricadute occupazionali. L'alternativa è quella di lasciare tutto com'è. Un ambiente intatto ma sottoutilizzato anzi talvolta abbandonato, con bassissima densità di popolazione, una situazione scolastica adombrata da tassi di abbandono record e un basso tasso di laureati, una alta disoccupazione anche dovuta alla mancanza di incontro tra la domanda delle aziende e l'offerta delle scuole, un conseguente reddito pro capite notevolmente più basso rispetto alla intera provincia e tra i più bassi della Toscana, la necessità per larga parte dei mugellani di avere una vita lavorativa da pendolari verso Firenze con strade e ferrovie quasi ottocentesche. A noi però non interessa il passato, a noi preme progettare il futuro di questa terra piena di bellezza e storia. Insieme amministratori, imprese e cittadini. Fabio Boni Vicepresidente Confindustria Mugello e ValdiSieve

 

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Commenti 3
  • Alex

    Uno pensa di stare a Scarperia e un giorno scopre che invece a Scampia... meno male sono arrivati i Signoroni coi soldi grossi a salvarci dalle bidonville in cui trasciniamo le nostre misere esistenze. Sia Lode agl'Industriali Illuminati che ci vogliono tanto bene, e fanno tutto questo per Amore.

    rispondi a Alex
    gio 20 aprile 2017 11:38
  • Achab

    Se la situazione del Mugello quella descritta nell'ultimo periodo della lettera, sarebbe interessante chiedere a Confindustria Mugello cosa abbia fatto negli ultimi decenni per spingere la Confindustria fiorentina a dedicare pi attenzioni al "contado" mugellano. All'inizio della lettera si parla di "sogni", forse proprio quello che abbiamo fatto fino ad ora: abbiamo sognato, mentre i poteri forti fiorentini pensavano a se stessi.

    rispondi a Achab
    lun 17 aprile 2017 06:24
  • Mary

    Finalmente una valutazione seria.

    rispondi a Mary
    lun 17 aprile 2017 05:41