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Caprilli racconta Cimabue e Cantina ci porta a Dicomano. Una nota..

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Caprilli racconta Cimabue e Cantina ci porta a Dicomano. Una nota.. Caprilli racconta Cimabue e Cantina ci porta a Dicomano. Una nota.. © n.c.
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Sull’immagine, cara all’infanzia di noi tutti, della confezione di pastelli Giotto con il disegno raffigurante Cimabue che osserva il pastorello disegnare una pecora su una pietra, si è aperta domenica 15 marzo ’15 alla Casa di Giotto la conferenza di Armando Caprilli su Cenni di Pepo, ovverosia appunto Cimabue, artista straordinario e in grado di, diremo così, lanciare la fuga verso la pittura come oggi è universalmente concepita. Caprilli è stato molto abile nel discernere tra le notizie documentate su Cenni di Pepo (davvero pochine, ahinoi) e le leggende costruite intorno alla sua figura, molto più numerose a partire proprio da quella della pecora di Giotto. Leggende certamente molto belle e suggestive, che è giusto tramandare, ma comunque leggende. Ed è stata anche l’occasione per un viaggio virtuale ad incontrare anche alcuni artisti coevi del maestro e a lui successivi, dai romani (Pietro Cavallini) ai senesi (Simone Martini). Generali i consensi, anche da parte dello stato maggiore dell’Associazione Giotto e l’Angelico che ha organizzato l’evento. Quasi in contemporanea (purtroppo), David Cantina ha condotto una fitta schiera di convenuti a Dicomano. È stata la seconda tappa della serie "A passeggio nei borghi del Mugello" curata dall’Unione dei Comuni con la partecipazione fattiva dell’Associazione E20 – Eccezionali eventi. Nonostante la pioggia per fortuna abbastanza leggera, David ha accompagnato i partecipanti da Piazza della Repubblica attraverso le strade del paese, i portici, l’antico ghetto, fino all’Oratorio di S. Onofrio, raccontandone le storie passo passo, per concludere nel Museo Archeologico. Come per la passeggiata della settimana scorsa, compiuta a Vicchio, anche stavolta il gradimento per David è stato unanime. Paolo Marini

 

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