L’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali valuta i nosocomi d’Italia - 1363 strutture prese in esame - e l’ospedale fiorentino di Careggi sale sul podio più alto per le migliori performance espresse complessivamente in tutte le aree.
Un risultato che acquista ancor più rilevanza in uno scenario di crescita diffusa di tutto il sistema sanitario toscano, confermato dai buoni risultati raggiunti da altre strutture toscane citate durante la presentazione a Roma nella sede del Cnel del rapporto annuale sugli esiti. Su venti macroindicatori analizzati, infatti, la Toscana è cresciuta in tredici e stabile in sette.
Soddisfatto e contento il presidente della Toscana, Eugenio Giani. “In Toscana vogliamo una sanità pubblica e d’eccellenza”, commenta. “E’ la nostra priorità e l’ospedale di Careggi ne è un esempio: una sanità all’avanguardia per tecnologia ed apparecchiature ma dove si investe anche sulle persone e sui professionisti che vi lavorano. Una sanità pubblica e universalistica, che va difesa e potenziata, investendovi ancora più risorse”.
“Questo è un risultato di straordinario valore soprattutto perché si colloca in una fase difficile per i sistemi sanitari pubblici”, commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini. “Careggi è l’azienda ospedaliero universitaria più grande della Toscana e una delle più grandi del paese: un ospedale che ha dimostrato di avere una propensione al cambiamento e all’innovazione, ma anche un’attenzione minuziosa agli aspetti organizzativi e alla promozione dello spirito di squadra”.
"Il risultato di Careggi – conclude l'assessore - unito alle performance positive, in alcuni casi eccellenti, di altre strutture della nostra regione confermano come la Toscana sia ancora in prima linea per la tutela del diritto alla salute nel nostro Paese, nonostante le difficoltà dettate dal sottofinanziamento nazionale".
Per Agenas il nosocomio universitario di Careggi, che precede l’azienda ospedaliero universitaria delle Marche e l’istituto clinico Humanitas di Rozzano nel milanese, si è classificato al primo posto per la somma della media nei vari indicatori.
I dati presi in considerazione si riferiscono al 2023 e riguardano l’attività chirurgica e medica, dove gli analisti di Agenas sono andati a misurare i casi trattati, la sopravvivenza dopo gli interventi ma anche la rapidità di risposta a determinate emergenze, come angioplastica e bypass o le fratture al femore.
Ma in Toscana non c’è solo Careggi, per l’appunto. Così durante la presentazione l’ospedale del Cuore di Massa è stato citato come secondo nosocomio n tutta Italia, dopo il Barone Romeo di Messina, per la tempestività di intervento di angioplastica coronarica nei pazienti con infarto, effettuata entro novanta minuti nell’85 per cento dei casi. L’ospedale del Cuore figura anche tra le diciotto strutture che in un anno hanno effettuato almeno duecento interventi di bypass aorto-coronarico.
L’ospedale della Versilia è stato rammentato tra le quattordici strutture di eccellenza per la frattura del collo del femore operata in quarantotto ore. L’Azienda ospedaliero universitaria pisana è invece tra le dieci strutture di tutta Italia con più di cinquanta interventi l’anno di chirurgia oncologica al pancreas.
Ci sono anche ospedali che hanno fatto in un anno passi da gigante. Agenas, nel corso della presentazione, fa alcuni esempi e cita tre realtà toscane: quella dell’ospedale della Valdinievole di Pescia in provincia di Pistoia, che ha fatto tesoro delle indicazioni emerse dagli audit interni migliorando l’organizzazione dei servizi, e gli ospedali San Jacopo di Pistoia e San Giuseppe di Empoli per l’area cardiovascolare.