19 MAR 2025
OK!Firenze

Carza. L'assessore regionale e Publiacqua rispondono al Comitato. Ecco come

  • 448
Carza. L'assessore regionale e Publiacqua rispondono al Comitato. Ecco come Carza. L'assessore regionale e Publiacqua rispondono al Comitato. Ecco come © n.c.
Font +: 22px16px
Stampa Commenta

Di seguito pubblichiamo il testo della lettera che il Comitato Carza Viva ha inviato a una lunga serie di soggetti istituzionali (sindaci, Publiacqua, Unione dei Comuni, Consorzio di Bonifica, Arpat, Regione) sull'annoso problema del torrente Carza in secca dopo i lavori Tav e sui malfunzionamenti dei rilanci. In calce trovate anche le risposte che sono giunte al Comitato da parte dell'assessore regionale Fratoni e di Publiacqua. Ecco le lettera del Comitato Carza Viva:

Come ogni anno, ormai da un decennio, dopo i danni provocati dalla costruzione del tunnel TAV, si protrae la mancanza di acqua del torrente Carza, che nei periodi estivi e non solo diventa secco, sopratutto nel suo corso all'interno dell'abitato di San Piero a Sieve con conseguenze visive e igenico sanitarie preoccupanti per tutta la popolazione. L'unico progetto attualmente approvato e attuato nel giugno 2016 da Pubbliacqua Spa dal titolo “ravvivamento del Carza in prossimità dei pozzi estrattivi acquedottistici di San Piero”, dopo gli accordi in conferenza dei servizi maggio 2016, non è ancora stato messo a regime e soffre di carenze costruttive che provocano disservizi per la manutenzione e l'erogazione, con conseguenze per niente risolutive rispetto alle consistenti spese sostenute per la realizzazione dell'opera. Risoluzioni immediate e urgenti dell'opera realizzata da Publiacqua SPA per il “ravvivamento del Carza in prossimità dei pozzi estrattivi acquedottistici di San Piero a Sieve”: Manutenzione con pulizia settimanale del canale adiacente la griglia di prelievo in località Cardetole, (inbocco galleria denominata Vaglia Nord); Costruzione di una briglia di altezza 40 centimetri più alta dell'attuale, all'interno del canale e non di piccole dimensioni come l'esistente; Rimessa in funzione della pompa di portata superiore, installata a fine maggio 2016, che permetta il mungimento dai serbatoi di tutta l'acqua del canale 24 ore su 24; Se volessimo invece ovviare a problemi di costi di manutenzione dovuti all'intasamento della griglia dal borraccino e/o fogliame, è chiaro che bisognerebbe convogliare il tutto in un laghetto di raccolta con briglia, o direttamente con tubo chiuso e non tramite canale aperto. Sotto il ponte di via San Francesco è necessario (per ovviare al rumore della fuoriuscita dell'acqua dalla tubazione), proseguire con una tubazione di metri 10 fino al letto estivo del torrente che si trova sulla destra e quindi dalla parte opposta dell'attuale tubazione. In questo modo, con accensione delle pompe 24 ore su 24 e con un prelievo totale delle acque, prima che avvenga la crisi idrica estiva del torrente e con lo scorrimento nell'alveo estivo si potrebbe tranquillamente rimpinguare le falde di superficie dei pozzi estrattivi dell'acquedotto, posti poche decine di metri più a valle, (obbiettivo dichiarato fondamentale da Publiacqua SPA) e il deflusso in eccedenza renderebbe accettabile la vita del torrente fino alla sua confluenza con il Sieve, evitando la moria dei pesci, così da rendere dignitosa la situazione igienico sanitaria all'interno del paese. Finanziamento regionale dell' Osservatorio Ambientale Locale: OAL, l'osservatorio ambientale locale, messo in piedi per analizzare i danni ambientali provocati dal passaggio della TAV è stato, per quanto ne sappiamo, rifinanziato per il periodo 2016/2017. I due tecnici sono incaricati, con i loro sopralluoghi e relazioni, ad aiutare gli enti preposti, alla individuazione e risoluzione progettuale dei problemi, appunto provocati ai nostri corsi d'acqua. Per il periodo 2016/2017 l'OAL è stato rifinanziato con un baget totale di 16 mila euro, per il 2016 i soldi sono arrivati sul tavolo del Dirigente Tecnico incaricato dell'Unione dei Comuni solo il 02 dicembre e quindi con sua decisione, ha rimandato indietro i soldi in Regione, perdendo di fatto il finanziamento per il 2016. Per quest'anno ancora noi non ne sappiamo niente. I componenti dell'OAL in tutti questi anni, hanno prodotto dei progetti di fattibilità proprio sul problema Carza, perchè di fatto il torrente è sempre rimasto escluso dall'addendum e di conseguenza da progetti e finanziamenti dei danni ambientali provocati dalla TAV. Durante la conferenza dei servizi, richiesta ostinatamente dal comitato e promossa dal sindaco del Comune di Vaglia più di un anno fa, maggio 2016, dove tutti gli intervenuti si dovevano far carico ognuno per le proprie competenze (comune di Vaglia, comune di Scarperia e San Piero, Regione Toscana, Unione dei Comuni Mugello, OAL, Publiacqua e Comitato Carza Viva), di promuovere la progettazione di alcune piccole opere di mitigazione del danno; con l'immediata collaborazione fra enti comunali, regionali, sub comunali, OAL, Publiacqua e Consorzio di bonifica competente. Ad oggi nulla o quasi si è mosso, perciò il Comitato, con la presente, intende rimettere all'attenzione degli organi decisionali quanto già scritto e quanto segue. Progetto della nuova briglia sul torrente Carlone: Ad un chilometro a monte della confluenza del torrente Carlone con il Carza esiste una briglia che confluisce l'acqua, l'unica non compromessa dai lavori Cavet, tramite tubazione al deposito di Publiacqua posto a poche centinaia di metri dalla confluenza dei due torrenti. L'idea progettuale di massima era di ampliare in altezza l'attuale briglia per dare più capacità in metri cubi alla stessa, così da approvvigionare più facilmente sia il deposito che il torrente Carza. Si ricorda che a valle della briglia, il letto del torrente Carlone presenta delle numerose fratture carsiche, che dopo i lavori TAV, se non vengono bypassate obbligano l'acqua a sparire nelle cavità. Pertanto nell'immediato bisogna urgentemente coordinarsi per ripulire completamente l'attuale briglia dal suo interrimento, composti da alcuni metri cubi di materiale, per ampliare da subito la quantità d'acqua da prelevare alla presa per l'acquedotto di Vaglia. Inoltre è necessario ridistendere una nuova tubazione di circa un chilometro che va dalla presa fino al deposito, l'attuale tubo è quasi inservibile perchè otturato dal calcare a causa della mancata manutenzione. Publiacqua da anni ormai, visto il mancato deflusso nei depositi dell'acqua del torrente Carlone, preleva alla confluenza dei due torrenti da due pozzi tutta l'acqua del Carza per spedirla immediatamente al deposito, per poi immetterla nell'acquedotto di Vaglia. Il primo pozzo è posto a sinistra del torrente e l'altro a destra, formando in pratica una diga sotterranea di sbarramento in subalveo e alveo che nel periodo delle accensioni delle pompe fa scomparire tutta l'acqua rimasta, togliendo di fatto il minimo vitale al torrente Carza. Si ricorda che i due pozzi furono battuti dalla società costruttrice Cavet, per a detta loro, impastare il calcestruzzo necessario alla costruzione dell'opera, adesso sono sotto la gestione della Spa Publiacqua. A tutt'oggi i pozzi sul Carza sono privi di autorizzazioni necessarie. Vista la proposta di progetto dell'OAL sul Carlone del 2011, che non teneva conto dei due pozzi sul Carza, perché quasi nessuno ne era a conoscenza, che proponeva di portare con un bypass l'acqua del Carlone direttamente in Carza per alimentarla, oggi viene proposto, come si descriveva prima, la ripulitura della briglia, mediante l'asportazione e smaltimento dell'interrimento della briglia, la manutenzione del tubo con ripulitura dall'accumolo di calcare, l'eventuale sostituzione di pezzi di tubo non recuperabili, per poter infine chiudere il prelievo delle pompe sul Carza, per far defluire portate idriche maggiori a valle verso Campomigliaio. Successivamente se le operazioni di cui sopra elencate fossero eseguite nell'immediato, si potrebbe intervenire progettualmente per aumentare di capacità volumetriche la briglia sul Carlone al fine di attuare una migliore mitigazione del danno. Progetto di derivazione dell'acqua dal fiume Sieve: Anche questa ipotesi era stata considerata in fase di studio da parte dell' OAL per poter rialimentare la Carza dalla località denominata “la Luna”. L'ipotesi consiste nel prelevare acqua dalla Sieve in località Ischieti, posta dopo la diga di Bilancino, per poi rilanciarla con un dislivello minimo attuabile, nel fosso di Ischieti che a caduta finisce in Carza in località appunto la Luna-Novoli. Ipotesi di progetto e manutenzione successiva, non molto costosa se si pensa che le pompe necessarie potrebbero essere alimentate con pannelli fotovoltaici. Questa ipotesi sarebbe necessaria per una eventuale e ulteriore crisi idriga del bacino del Carza, in modo da alimentare il centro abitato di San Piero con le acque del Sieve-Bilancino, non disperdendo di fatto l'acqua prelevata che potrà tranquillamente defluire sempre nel fiume più a valle. Progetto per la costruzione di riserve d'acqua sul Carza nel centro abitato di San Piero a Sieve: Tale ipotesi nasce dalla collaborazione di alcuni componenti del comitato Carza Viva ed un architetto che abita nella frazione di Campomigliaio. Nasce appunto dall'osservazione della conformazione del torrente nel tratto che va dal Toro denominato del Solli fino alla confluenza con la Sieve. Tratto cittadino il cui deflusso è solo a carattere torrentizio escluso “il Girone” e alcuni tori o pescaie. L'idea consisterebbe nella costruzione di almeno tre sbarramenti che servirebbero per l'accumulo di acqua in tempo di magra, alimentate durante le piogge e dai rilanci sopraelencati. A tal fine potrebbero essere rimodellate le sponde del torrente in modo da creare un parco fluviale, per ovviare alla carenza d'acqua dopo i danni subiti e far in modo di rendere fruibili le sponde anche dal punto di vista di bellezza visiva e di maggiore decoro per tutto il paese. Queste chiuse o sbarramenti di piccole dimensioni come per fare un esempio, la pescaia all'altezza del bar Milk già esistenti, andrebbe rialzata per creare un invaso, con una altezza massima di due metri, a decrescere verso monte e così a ritroso. Tale ipotesi, vedi centro abitato di Palazzuolo sul Senio, sarebbe di stimolo per dare sviluppo turistico ambientale dopo il disastro TAV. Riepilogo: 1. Lavori URGENTI per la rimessa a pieno regime del rilancio galleria Vaglia Nord di Cardetole, con modifiche a briglia, griglia di prelievo e della tubazione finale. 2. Lavori URGENTI per l'asportazione dell'interrimento dalla briglia sul torrente Carlone. 3. Lavori URGENTI di manutenzione per la ripulitura della condotta esistente otturata dal calcare. 4. Lavori URGENTI di messa in opera di nuova condotta dalla presa sul Carlone fino al deposito in località Carlone. 5. Lavori URGENTI per la chiusura delle pompe sul Carza in località Carlone. 6. Incarico di progettazzione della nuova briglia sul torrente Carlone. 7. Incarico di progettazione di derivazione dell'acqua dal fiume Sieve. 8. Incarico per il progetto di fattibilità per la costruzione di riserve d'acqua sul Carza nel centro abitto di San Piero a Sieve. Conclusioni: Agli scopi di cui sopra il comitato Carza Viva intende promuovere una nuova conferenza dei servizi agli inizi di settembre per individuare e incaricare i soggetti responsabili per le manutenzioni necessarie, per le manutenzioni straordinarie, per il reperimento dei fondi per la progettazione e il finanziamento delle opere, favorendo con l'assunzioni di responsabilità dirette i contatti fra gli enti preposti, (Consorzio di Bonifica, Publiacqua, Unione dei Comuni del Mugello, Regione, OAL, Comune di Scarperia e San Piero, Comune di Vaglia), solo allo scopo di rendere vita al Torrente Carza. San Piero a Sieve Luglio 2017 Comitato Carza Viva Clicca sul link seguente per la risposta dell'assessore Fratoni risposta assessore Fratoni a comitato carza Viva Clicca sul link seguente per la risposta di Publiacqua risposta publiacqua
 



 

Lascia un commento
stai rispondendo a