Ciclabile Borgo Larciano. Breve storia del Formicone © n.c.
Tante persone, in bicicletta ed a piedi, famiglie intere, insomma un'animazione insolita a destra del Ponte sulla Sieve, sabato scoroso 12 settembre 20115, per l’inaugurazione della nuova ciclicabile che dal ponticello del picccolo rigagnolo detto il “ Formicone ”, si snoda a monte del fiume mugellano per giungere a Larciano nel territorio di Faltona. Presenti il sindaco di Scarperia e San Piero a Sieve nonché presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello e il collega sindaco Paolo Omoboni di Borgo San Lorenzo, i quali dopo aver tagliato il nastro inaugurale, hanno messo in evidenza questi progetti, questi percorsi di viabilità che ormai sono le caratteristiche e le testimonianze di un modo nuovi di far passeggiate in tutta tranquillità, e conoscere aspetti davvero insoliti del paesaggio mugellano; come appunto questa tratta che lambisce il “bagno delle donne”, i campi di Lutiano vecchio, Villa Brocchi, Villa Doni a Le Canicce per giungere infine in Val di Larciano. Come dicevamo ll nuovo tratto della pista ecoturistica Sieve si snoda per 2 Km e 600 metri a partire dal ponte sul fiume (dove cioè si conclude il tratto già in uso, da Sagginale-Rabatta) arrivando, in direzione San Piero a Sieve, fino alla località Larciano. Tutto pianeggiante, tranne due piccole rampe, il percorso inizia dal ponte sulla Sieve, supera prima il fosso detto il “ Formicone ”, poi quello del “Fontegianni” (era il torrente dove nel ‘700 si dilettava il filoso Antonio Cocchi ad innalzare piccoli muretti a retta per formare delle cascatelle, come si notano tutt’ora – ndr), con una passerella in legno di circa 20 metri di lunghezza, costeggia per un tratto la Sieve in destra idraulica fino ad un’area tartufigena e quindi il torrente Faltona, fino ad arrivare in località Larciano. Costo consuntivo: 433.000 euro, rispetto ai 470.000 euro di previsione di spesa (finanziamenti Rfi-Alta Velocità). E 100 giorni di lavori (iniziati a fine marzo). Afferma il presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello Federico Ignesti: “Vogliamo realizzare un sistema di piste ecoturistiche che va da Dicomano a Barberino lungo l’asta fluviale della Sieve. Vogliamo che i turisti che scelgono il Mugello per le vacanze – spiega – lo possano scegliere anche perché possiamo offrire l’opportunità di un ecoturismo, un turismo slow fatto di lunghe passeggiate ed escursioni in bicicletta a contatto con la natura, seguendo la Sieve da un capo all’altro del nostro territorio. E vogliamo – prosegue – che i nostri cittadini possano avere l’opportunità di trascorrere il proprio tempo libero, di fare sport all’aperto vivendo il territorio e un ambiente che in molti ci invidiano. Fino ad ora abbiamo realizzato circa 18 Km, l’impegno è a realizzarne altri 22 per completare questo progetto ambizioso, ma – sottolinea – siamo caparbi. E quindi stiamo lavorando alla progettazione per presentare alla Regione richieste di finanziamento. Intanto il prossimo tratto che andremo a realizzare, già progettato e finanziato, è Contea-Piandrati di 1,7 Km nel comune di Dicomano, per un investimento di 242.000 euro”. Infine una noterella storica: leggendo il toponimo “ Formicone ” alcuni amici presenti all’inaugurazione della ciclabile, ci hanno chiesto la motivazione è il perché del nome di questo rigagnolo. Brevemente. Questo fossetto, (l’estate è sempre secco) nasce nel Bosco delle Fonti a poche centinaia di metri dal ponte della Sieve e lambiva la Villa gentilizia della nobil famiglia fiorentina Dè Formiconi (fine ‘400) che poi passò per eredità ai conti Pandolfini (prima metà del ‘600), ed infine dopo essere stata donata all’istituto Degl’Innocenti per quasi 200 anni fu ridotta a casa colonica (vi abitavano e vi lavoravano i Quadrelli, i Carpini e i Guidotti), è stata ultimamente completamente restaurata e recuperata dalla famiglia dell’amico dott. Luigi Mercatali, riportandola alle antiche linee architettoniche. Ebbene i contadini dell’epoca, siccome questo rigagnolo passava accanto alla Villa sopradescritta denominata “Le Fonti”, storpiarono il cognome della famiglia proprietaria ( come era uso nella civiltà contadina di storpiare i cognomi: da Potini a Potino, Giannelli a Giannella, Panchetti a Panchetta, Gianassi a Gianasso, Paladini a Paladino, Romei a Romeo etc, etc), e quindi da “ Formiconi ” il passo fu breve e divenne “ Formicone ”, chiamando così anche il rigagnolo. Piccole storielle di un tempo che fu. Niente di eclatante intellettuale e culturale. Tutto quà. Primo piano dei due sindaci mugellani, Paolo Omoboni (Borgo San Lorenzo) e Federico Ignesti (Scarperia San Piero a Sieve) Il ruscelletto (forse meglio dire rigagnolo), abbastanza pieno dopo la pioggia denominato il “Formicone” che nasce dal bosco delle Fonti. Come abbiamo scritto nel testo, ecco sulla sfondo a sinistra l’antica nobile residenza della famiglia patrizia fiorentina Dè Formiconi, passata poi ai nobili Pandolfini, quindi all’Istituto dei Nocenti che la ridusse a casa colonica e pigionale, ed infine ai Mercatali. 600 anni in tutto. Una bella foto d’epoca nell’anno 1933. Un gruppetto di borghigiani lambiscono il “Formicone” per andare in fila indiana a far merenda al Bosco delle Fonti, sotto Villa Martini Bernardi a Votanidi. Fra gli altri si riconoscono Adele Taci, Ernesta Rossi, Rina Rossi, Rosetta Belli, Mario Mei e Aida Del Bove. (Foto e archivio A.Giovannini)



Alfredo
simpatica questa piccola storia del Formicone. Grazie signor Aldo
luigi
che simpatica storiella del formicone. E chi lo sapeva?