Il Consiglio comunale di Firenze, nel corso degli anni, ha sostenuto l’impegno di coloro che in Iran si battono per la libertà, la democrazia i diritti umani in modo particolare per i diritti delle donne.
A seguito della morte delle 22enne Mahsa Amini che mentre era in vacanza con la sua famiglia è stata arrestata dalla “polizia morale” per “abbigliamento inappropriato”, in tutto il paese è scoppiata la rivolta. La sua colpa? Un ciuffo di capelli fuoriusciva dal velo in cui era avvolta. Poco dopo l’arresto, la ragazza è entrata in coma ed è deceduta all’ospedale di Teheran, dove era stata ricoverata.
La morte della giovane ha provocato un’ondata di proteste, il caso infatti è uscito dai confini iraniani e ha raggiunto una dimensione globale.
La repressione alle proteste guidate dalle donne iraniane ha già fatto morti e feriti tra la capitale e la regione del Kurdistan iraniano, con centinaia di persone arrestate e tutt’ora in stato di fermo con accuse pesanti che comportano anche la condanna a morte. Stando ai dati diffusi da Amnesty International, sono oltre 500 i manifestanti uccisi, durante le proteste iniziate nel settembre 2022, dalle forze di sicurezza e di quelle paramilitari.
Tra questi, almeno 71 minorenni di età compresa tra gli 11 e i 17 anni. Le persone arrestate sono oltre 20.000. Sette manifestanti sono stati impiccati e decine di altri rischiano di essere messi a morte in tempi brevi. In tutto l’Iran, centinaia di scuole sono state attaccate con gas tossici, che hanno causato malesseri e gravi danni a migliaia di alunne.
In questo contesto è maturato l’arresto lo scorso 20 ottobre del rapper Toomaj Salehi molto seguito nel suo Paese, nelle sue canzoni denuncia la violenza del regime iraniano chiedendo la fine della Repubblica islamica, e che si è subito schierato a sostegno delle vaste manifestazioni seguite alla morte di Mahsa Amini.
Salehi è stato arrestato e trasferito in un primo momento alla prigione Dastgerd a Isfahan. Le autorità iraniane hanno fatto circolare una foto in cui si vede il rapper bendato ed in stato di detenzione mentre viene trasportato in un'autovettura.
Adesso si trova nel carcere dove sono detenuti i prigionieri politici e non può chiamare né ricevere visite.
La sua vita è in pericolo come purtroppo quella di tanti altri attivisti.
Per tutto ciò il Consiglio comunale di Firenze non può rimanere indifferente e grazie alla presenza in città del Movimento Donna Vita e Libertà possiamo contribuire a mantenere alta l’attenzione sulla violazione dei diritti umani che avviene in Iran e scongiurare la condanno per Salehi che ha la colpa di denunciare con le canzoni il regime iraniano”.
Lunedì 3 luglio, intorno alle 16, nel corso del Consiglio comunale verrà conferita la cittadinanza onoraria di Firenze, alla presenza del sindaco Dario Nardella, al rapper iraniano Toomaj Salehi.