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Confartigianato: la Presidente Serena Vavolo racconta il suo programma di mandato

Nell'anno dei 75 anni dell'associazione fra post alluvione, overturism, sicurezza e problemi bancari. In agenda anche la visita alle aziende mugellane.

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L'avvocato Serena Vavolo, Presidente Confartigianato L'avvocato Serena Vavolo, Presidente Confartigianato © Confartigianato
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Avvocato 51 enne con la passione per il civismo, da tempo è impegnata nella valorizzazione e nel rilancio del territorio con l’associazione “Un fiore per la Fortezza” attiva dal 2018 e promotrice della ruota panoramica, Serena Vavolo è stata eletta lo scorso dicembre Presidente di Confartigianato Imprese dopo essere stata da anni in associazione in cui ha già ricoperto il ruolo di membro della Giunta.

Avvocato che emozione è stata essere eletta al vertice dell'Associazione?
E' stato davvero una grande emozione.
L'ho vissuta come un riconoscimento che l'Associazione mi ha voluto dare dopo tanti anni di impegno in vari ruoli.
Ho avuto degli sportelli legati, sono stata sindaco revisore, poi in giunta. Diciamo che ho imparato a conoscere l'artigianato e il suo mondo da dentro l'Associazione pur non essendo un artigiano.
Avermi scelta come Presidente per me ha voluto dire fiducia e devo dire la verità con il cuore in mano che non mi aspettavo di essere nominata.

In effetti è stato quasi sorprendente che l'Associazione abbia  voluto scegliere come suo Presidente un professionista consulente e non un artigiano...
Beh, io dico sempre che l'avvocato è un po' l'artigiano del diritto e della legge e quindi, secondo me, la scelta è stata indirizzata verso una persona di fiducia che fosse già conosciuta in associazione perché quello del Presidente è un ruolo delicato.
Serve farsi conoscere non solo dalle istituzioni e dalle imprese ma anche proprio dentro l'associazione, dai dipendenti, da chi lavora in associazione e questa cosa devo dire fa parte del mio bagaglio da sempre e in questo primo mese ho avuto dimostrazioni in questo senso da parte dei dipendenti.

Una figura di mediazione la sua?
Secondo me è molto importante che il Presidente sappia dialogare con tutti: con i dipendenti, con gli associati e con le istituzioni.

Una donna Presidente. Beh si può affermare che è il momento delle donne?
Guardi io sono femminista in maniera critica e credo che non devo occupare un ruolo in quanto tale.
Una donna deve dimostrare di poter ricoprire il ruolo a cui è chiamata, di essere in grado di fare quelle cose per cui sono consapevole, perché lo vedo anche nel mio lavoro, che per avere un determinato risultato noi dobbiamo faticare di più quindi ben venga questa opportunità per le donne.
In Confartigianato siamo comunque attenti da tempo alla parità di genere perché c'è alternanza nel ruolo. Le altre associazioni in linea di massima sono molto maschili invece in Confartigianato devo dire che ci sono tante donne dentro anche fra le dipendenti.

Avvocato veniamo al suo mandato. Cosa ha in programma?
In questo primo mese ho cercato di focalizzare i temi che devono essere battuti.
Avendo, come detto, vissuto l'associazione come avvocato ho avuto la possibilità tante volte di parlare con gli artigiani e quindi in questo mese mi sono concentrata sui temi prioritari da portare avanti in un anno dove fra l'altro festeggiamo il 75 anniversario ma non solo.
Il mio mandato inizia in un momento estremamente importante per l'associazione al netto di tutti i mandati che si rinnoveranno in questo 2024 dalla Camera di Commercio all'amministrazione comunale.
La prima cosa importante che farò è valorizzare di più l'imprenditoria giovanile e femminile, a proposito di donne... Sicuramente dobbiamo anche aumentare gli sgravi fiscali per i giovani che vogliono fare impresa.
Le do un dato che ci deve far riflettere. In Italia soltanto il 22% delle imprese sono guidate da donne e quanto ai giovani a mio avviso è fondamentale parlare con loro e fargli capire che nell'impresa ci sono opportunità per realizzare il proprio lavoro e il proprio futuro, argomento che a mio avviso nei giovani forse ancora non è chiaro .
Per altro a Firenze abbiamo un eccellenza nella formazione che è la scuola di scienze aziendali; un volano che incentiva il dialogo e dove bisogna inserirsi per dire ai giovani di fare impresa, entrate in bottega, scoprire l'artigianato dove ci sono vere opportunità di lavoro.
E un tema importante questo e continuerò a tenere l'attenzione alta su ciò.

Poi c'è il problema della sicurezza che in questo momento è moto attuale...
Devo dire che nell'ultima riunione sul tema a cui ho partecipato con le altre associazioni di categoria in Prefettura insieme alle forze dell'ordine e l'amministrazione comunale ci è stato restituito il dato positivo che le spaccate da novembre ad oggi sono diminuite e quello negativo che si stanno spostando dal centro alla periferia aumentando l'insicurezza capillare sul territorio.

La ricetta? Sa bene che questo è il tema dei temi su cui verterà anche la prossima campagna elettorale delle amministrative...
Confartigianato insieme a tutte le altre associazioni ha ribadito la necessità di presidiare maggiormente il territorio.
Ben vengano i militari alla stazione di Santa Maria Novella anche se potrebbero essere utili anche altrove, ben vengano gli stewart privati, però non bisogna abbassare la guardia perché ogni giorno, e lei m'insegna, si apre il giornale e si legge di qualche vetrina che viene rotta.

La soluzione sono quindi gli stewart privati?
Sono solo un deterrente ma a mio avviso non basta. La percezione del cittadino, perché è quella che fa la differenza è d'insicurezza diffusa.
I militati perché dentro la stazione e basta?
Poi utilizziamo di più i vigili urbani che non servono solo a fare contravvenzioni agli automobilisti indisciplinati ma che sono preposti anche alla sicurezza della città. Bisognerebbe farli girare di più per le strade dei quartieri e probabilmente con la loro presenza di spaccano ne avverrebbero meno.
Poi c'è la continua querelle fra amministrazione locale e nazionale dove si dice che il Governo non ci manda le forze dell'ordine e allora dico io utilizziamo le forze che abbiamo dato che abbiamo un bel corpo di Polizia Municipale.
Il tema sicurezza come Confartigianato è molto importante così come per tutte le altre associazioni e per questo abbiamo accolto con estremo favore anche le ultime misure finanziarie adottate, ovvero il patto "negozi sicuri" siglato e finanziato fra comune e camera di commercio.

Continuiamo col suo programma e parliamo del post alluvione
Il dopo alluvione che è un problema grosso rischia oggi di passare in secondo piano. Non dimentichiamo che nel giro di pochi mesi sono stati colpiti duramente dal maltempo due territori altamente produttivi della nostra provincia ovvero il Mugello e la Piana.
Al netto della straordinaria mobilitazione generale della società civile e dei volontari il rischio come accade spesso, dato che ci si abitui a tutto, come ci si abitua ad esempio anche alla guerra e che questi territori siano dimenticati e questo non ce lo possiamo permetter perché molte delle nostre imprese sono in ginocchio.
Alcuni ancora hanno i calcinacci davanti alle porte, i materiali avvolti nel fango, i rifiuti ovunque.
Ho in programma di andare fisicamente sul territorio a visitare le aziende per capire la situazione e vedere con i miei occhi per poter comprendere meglio. Una cosa è certa, Confartigianato si impegna a lavorare a tuti i tavoli locali e nazionali per aiutare le imprese a ripartire.
Per i vostri lettori del Mugello dico che ho già in agenda anche una visita da loro. So bene che si sentono abbandonati e che molti di loro non hanno visto nessuno nel pensiero sbagliato che l'evento di maggio abbia coinvolto solo la Romagna.
Le persone non hanno più fiducia ma credetemi. E' una delle prime cose che ho detto  quando sono stata nominata: "voglio andare nei luoghi alluvionati a vedere con i miei occhi la situazione e il Mugello è nella mia agenda!"

Proseguiamo con la lotta all'abusivismo
Porterò avanti ala lotta all'abusivismo e alla contraffazione perché anche su questo tema dobbiamo accelerare e far sentire forte la nostra voce.
Un tema che grida vendetta ma dove, purtroppo e lo vediamo tutti i giorni, mancano azioni di contrasto efficaci e concrete.
I settori più colpiti sono senza dubbio l'estetica, i parrucchieri e la cura della persona in generale e la contraffazione oggi ha attaccato tantissimo anche il settore dei profumi.
Ciò che a mio avviso è più  sconcertante è che gli abusivi si fanno pubblicità sui social e con siti propri pubblicando pure indirizzi e tariffari.
E' quindi evidente che si sentono al sicuro dato che sono facilmente rintracciabili e questa è la prova provata che manca un azione efficace di contrasto al fenomeno anche perché, sottolineo, abusivismo e contraffazione non danneggiano soltanto le piccole imprese ma danneggiano i clienti che perdono di qualità e professionalità, le casse dello stato e il sistema Italia tutto.

Turismo: gioia e dolori di Firenze...
Inutile nascondere che ovviamente Firenze vive di turismo. al netto anche qui delle varie polemiche che è una città ostaggio dei turisti ce ne dobbiamo fare una ragione.
Viviamo di questo e qui le cito uno studio che ho letto e che mi ha molto colpito.
Pare un paradosso ma Firenze, agli occhi dei fiorentini, è tornata bellissima durante il lock down quanto era silenziosa, ma sappiamo bene anche i danni economici che quella bellezza ha prodotto alle nostre imprese da qui ovviamente ne nasce una riflessione molto profonda e urgente.
Abbiamo bisogno di un turismo di qualità. Un turismo che vada governato e non subito.
Confartigianato è contraria ovviamente all'overturism, al turismo mordi e fuggi e al turismo che ci riempie la città di brutture come il David con le mutande, locali immangiabili e bagarini fuori dai musei.
Ricordo che in piazza Signoria simbolicamente deserta lo scorso anno si siglò un patto sinergetico sul turismo di qualità peché deve entrare nella coscienza di tutti che dobbiamo trovare un punto d'incontro fra le esigenze delle imprese turistiche e il decoro e la vivibilità di Firenze.
La ricetta non è facile ma noi un piccolo spunto lo abbiamo dato con il nostro portale "Autentica Firenze" dove gli artigiani con le loro botteghe si offrono come portatori di un turismo autentico aprendo le porte a visite non solo esperenziali ma anche strettamente manuali.
Ecco la possibilità di visitare le botteghe tradizionali fiorentine apre a un turismo più autentico che passa dalla qualità e in questo credo davvero che le nostre imprese artigiane possano dare un grande contributo; così come credo possano darlo i negozi di prossimità che hanno bisogno anche loro di un turismo diffuso che oggi manca perché concentrato solo in un chilometro quadrato del centro.
Dobbiamo, e lo sottolineo, valorizzare le imprese e le botteghe che stanno fuori dal centro storico perché altrimenti, se queste vanno a morire, e si torna a chiudere un cerchio, si perde in sicurezza perché dove c'è impresa ci sono persone e ci sono luci e quindi non c'è degrado e insicurezza.

Avvocato Vavolo infine, e le confesso che è la prima volta che sento parlare di ciò, lei parla anche di interlocuzione necessaria con il mondo bancario...

Un' interlocuzione importantissima che noi dobbiamo portare avanti e le spiego brevemente perché.
Tante piccole e medie imprese, purtroppo a causa del covid come sappiamo hanno preso i finanziamenti garantiti dal medio credito che erano stati proposti dal governo nazionale. 
Per due anni hanno pagato gli interessi, ma adesso che sono entrati in ammortamento molti non ce la fanno più a pagare le rate.
A tutto questo ne consegue le esposizioni bancarie, la segnalazioni in centrale rischi etc...e a questo si aggiunge l'ulteriore porblema che gli istituti bancari non hanno un comportamento univoco nel gestire gli inadempimenti dei soggetti finanziati. Alcune sono più tolleranti altre meno e Confartigianato insieme alle altre associazioni di categoria  deve intervenire per aprire un interlocuzione e risolvere questo problema.
I finanziamenti garantiti dallo Stato sono serviti sicuramente nel momento del bisogno ma adesso che devono essere restituiti stanno creando enormi problemi a tante imprese che non ce la fanno perché il covid ha causato danni maggiori e più a lungo termine rispetto a quelli che probabilmente si immaginava a Palazzo Chigi.
Prendere più tempo significherebbe permettere oggi di rientrare nei finanziamenti a molte aziende.
Ecco, bisognerebbe lavorare su questo per riuscire almeno ad ottenere una gestione uniforme del problema.
E' inutile aiutare le imprese nell'emergenza per dargli una boccata di ossigeno se poi le affossi. 

Un'idea guardando al futuro?
Diamo al piccolo commerciante e all'artigiano l'accesso alla tecnologia e gli strumenti necessari per poter reggere l'impari lotta con i grandi colossi del commercio on line che gli sta ammazzando.
Penso che creare una rete fra associazioni per dare la possibilità a tutti di comprare qualità anche attraverso poi i singoli portali delle associazione e nelle singole piccole aziende artigiane potrebbe dare respiro al prodotto di qualità e maggiori opportunità anche ai giovani, e come vede il cerchio si chiude ancora tornando ai giovani che non devono guardare all'artigianato solo come il luogo dove lavorare con le mani, ma come luogo dove poter mettere a disposizione anche le proprie capacità tecnologiche al servizio dell'artigianato 4.0 dove la manualità sposa e si fonde con la tecnologia.

Lei come si sente con tutto questo carico...
Tanta responsabilità ma la città da civica l'ho sempre vissuta tanto anche in prima persona come sa e il desiderio di poter far ancora qualcosa per la mia città è davvero bello.
Vivo un momento della mia vita faticoso ma bellissimo.



 

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