
"Senza entrare nel merito della delibera dell’Amministrazione Comunale sulle key box, sono le modalità di attuazione che destano perplessità". Così Gianfranco Ghilardi, presidente di Confedilizia Firenze, interviene sulla rimozione forzata delle cassette di sicurezza per la consegna delle chiavi ai turisti.
"Intervenire sulla proprietà privata – le mura dei condomìni – per la rimozione forzata delle key box, come è stato fatto, appare quantomeno discutibile. Diverso sarebbe stato se, dopo la notifica dell’intimazione alla rimozione, in assenza di risposta o di ricorso, si fosse provveduto all’esecuzione".
Al di là della questione estetica o delle norme di pubblica sicurezza citate nella delibera comunale, il nodo centrale, secondo Ghilardi, riguarda la visione urbanistica della città e, in particolare, del centro storico. "Come si legge nella delibera del Consiglio Comunale, Firenze ha una ‘rilevante vocazione turistica’. Questo è il punto fondamentale su cui riflettere, in visione prospettica, per ideare un piano strategico territoriale di medio-lungo periodo".
Per Confedilizia Firenze, non si può intervenire su un tema così complesso con provvedimenti non armonici e affrettati. "Scelte di questo tipo hanno creato anche disparità nei diritti dei cittadini, come, ad esempio, la sperequazione dei valori immobiliari tra chi era dotato di CIN prima della delibera sulla limitazione degli affitti brevi nel centro di Firenze e chi no".
L’auspicio dell’Associazione è che, su un tema di grande impatto per la città si apra un confronto con le categorie coinvolte per trovare soluzioni di insieme equilibrate e sostenibili.