Chiedete e vi sarà dato, commenta Sara.
Avevo solo chiesto un caffè.
Non ricordo da quanto tempo continua questo gioco fra noi: io arrivo qui assonnato, la bocca ancora impastata di monosillabi, e lei mi risolleva con proverbi o frasi bibliche.
Mi guardo attorno. Sono a Palazzuolo sul Senio, senz'altro uno dei borghi più belli d'Italia. Due pensionati al tavolo, un tizio che beve un caffè al bancone senza neppure levarsi il casco mentre io sono qui chino a riflettere sul valore polisemico della parola che mi trovo stampata davanti: torrefazione.
C'è anche una coppia di turisti che senz'altro non immagina quello che non si vede.
È un paese turistico, questo. Senz'altro. Ma è anche un'area fragile, a rischio spopolamento, e il peso determinante nell' economia locale ce l'ha quel piccolo polo metalmeccanico invisibile dal centro storico dove lavoriamo in 250 (su una popolazione di 1000 abitanti).
Qui era nata la Comunità Montana. Dov'altro se non qui? In un paese cerniera fra Marradi, montagna servita dalla ferrovia, e Firenzuola, la montagna servita dall' autostrada. Oggi sarebbe l'Unione dei Comuni Montani della Romagna Toscana.
Chissà cosa sarebbe oggi Palazzuolo se la Comunità Montana fosse rimasta qui.
Oggi l'unione dei Comuni Montani del Mugello, che ha sede a Borgo San Lorenzo, conta più di 90 dipendenti.
Se fossero qui a fare colazione con me, Sara non riuscirebbe più a servirmi un caffè com frase accompagnatoria.
Se.
E se invece tornasse?
Il mattino ha l' oro in bocca, mi sento dire mentre sono gia sulla soglia per andare al lavoro.