(terza parte). Abbandonata la denominazione (“La Popolare”), la Cooperativa San Lorenzo, continuava il suo cammino con grande determinazione e volontà, andando incontro alle famiglie più indigenti del paese con il beneplacito delle autorità amministrative e non per ultimo dalla Prefettura di Firenze, che additava la cooperativa borghigiana come significativo esempio di solidarietà verso i bisognosi e i poveri, donando generi alimentari agli asili ( vedi le Stigmatine) le quali qualche volta non avevano di che mettere sui tavoli della mensa dei bambini a loro affidati. Acquistando in quegli anni una notevole clientela, nonostante le tantissime botteghe di generi alimentari presenti in paese, il consiglio d’amministrazione (era presidente David Rossi), decise di acquistare una porzione al piano terra dell’ex Pastificio “Lombardi”, ubicato in piazzale Montanara, usufruendo di un mutuo da parte della locale Cassa dfi Risparmio di Firenze, per impiantarvi la nuova sede, visto che quella ubicata nel cortile di via Giotto era ormai divenuta troppo piccola. Espletate tutte le formalità, divenuta in possesso dei locali e dopo i lavori di trasformazione, il 5 ottobre del 1933 inaugurò i locali. Ecco quello che scrisse “Il Messaggero del Mugello”. “ – La Cooperativa San Lorenzo, una delle più antiche e fiorenti Cooperative di consumo, poichè fondata qui nel 1919 ed aperta nel 1920, inaugurava sabato sera i suoi nuovi locali nell’ex Pastificio “Lombardi” in piazzale Montanara. Tutto il fabbricato è ora adibito alla Cooperativa, dopo opportuni restauri e trasformazioni. Ampliata anche la bottega per la vendita al pubblico la Cooperativa ha maggiore comodità, decoro e bellezza. Dopo la benedizione dei locali compiuta dal Rev.do Pievano don Ugo Corsini, i numerosi invitati visitarono ed ammirarono tutto il fabbricato. Poi, in una stanza del piano superiore fu servito a tutti un vermouth. Il segretario interprovinciale dell’Ente Nazionale della Cooperazione Ing. Mario Piazzesi, brindò sobriamente alla Cooperativa San Lorenzo e ai suoi dirigenti appassionati e solerti. Il Presidente David Rossi rispose al saluto e ringraziò i presenti, fra autorità amministrative, politiche, militari e religiose all’uopo convenute -“ . Con i nuovi locali di completa proprietà della Cooperativa, l’attività commerciale prese vigore, fu assunto un altro commesso, e con i prezzi calmierati dopo le sanzioni che subì l’Italia in quel periodo, la Cooperativa seppe con intelligenza e lungimiranza nel continuare quel cammino che si era prefissata e come era scritto nello statuto sociale: prezzi ribassati, pagamento della spesa dilazionata (i famosi libretti), per dar modo alle famiglie di pagare a fine mese, piccoli prestiti alimentari agli istituti che ospitavano anziani, ammalati, orfani e studenti (vedi la “Fondazione Umberto I”, l’Orfanotrofio “Romanelli & Bruschi”, “l’Istituto Salesiano”, l’Ospedale di Luco, la Casa di Riposo San Francesco a San Carlo, etc, etc), insomma tutto quello che veniva accantonato, dopo aver pagato i dipendenti, i generi alimentari, le tasse, le variegate spese che comportava lo spaccio, lo stabile e quant’altro, veniva destinato ad enti ed associazioni sorte per la socialità e per il bisogno ….. Il tempo passa, l’Italia fascista si impelaga in una guerra che avrà tragiche conseguenze e Borgo San Lorenzo come tanti altri centri, paesi, cittadine, città più o meno grandi, si ritrova in una lotta fratricida; amici contro amici, fratelli contro fratelli, in una spirale di odio e di violenza che caratterizzerà la vita paesana in tanti anni, molti, anche dopo terminata la guerra. In questo tragico periodo, segnatamente nei primi anni ’40 (1940/1945), la “San Lorenzo” dovette subire danni materiali e morali (da destra e da sinistra), ma i “vecchi” popolari non si tirano indietro e con coraggio e grande dignità, proseguono quel cammino che intrapresero i fondatori nel 1920. Rimarginate le ferite, restaurato lo spaccio, che era stato saccheggiato (oltre alla Cooperativa Ferrovieri fu saccheggiata anche la Cooperativa San Lorenzo), e ripristinato lo status quo commerciale, la Cooperativa San Lorenzo riprende la sua attività commerciale e com’è suo costume statuario, ecco andare incontro ad alcune istituzioni bisognose e fra le tante le colonie estive alla Villa La Brocchi, organizzate dalla parrocchia borghigiana per i bambini di famiglie poverissime, che potevano mettere qualcosa sotto i denti (colazione, pranzo e merenda), grazie alla generosità della Cooperativa San Lorenzo, la quale in questo campo aiutò anche i sacerdoti salesiani per dare un pasto ai loro studenti interni. Dopo la ricostruzione e una completa pacificazione, la Cooperativa San Lorenzo si attivò per aprire un ritrovo per i propri soci e i giovani; infatti all’inizio degli anni ’50 fu deciso di aprire un circolo (Circolo Acli – Associazione Cattolica Lavoratori Italiani), in un fondo accanto alla cooperativa, che fu adibito a Bar, sala da ballo, salette da gioco, saletta di lettura e Televisione. Questo circolo, nonostante avesse vicino ritrovi storici paesani (Il Circolo Unione - Casa del Popolo, il Bar Centrale e il Bar Magnolia), fu molto frequentato, ma poi per ragioni di spazio poiché la Cooperativa aveva deciso di ampliare i locali e lo spaccio, il circolo Acli nonostante qualche resistenza degli avventori e dei clienti, fu definitivamente chiuso. Infatti dopo pochi anni, verso la metà degli anni ’60, la Cooperativa rinnova ed amplia i suoi locali con la classica composizione di banchi di vendita e di servizio in moda all’epoca, con la grande soddisfazione dei “vecchi” soci fondatori ancora viventi, che vedevano realizzare il sogno di una continuità popolare per il solo bene dei borghigiani, oltre a seguire con lungimiranza e pacatezza quello che è il mercato moderno mercato della grande distribuzione che si stava allargando notevolmente con la presenza di grandi strutture di ordine nazionale (continua) Piazzale Montanara; il pastificio “Lombardi” in una foto dei primi del ‘900, i cui locali furono acquistati nel 1933 dalla Cooperativa San Lorenzo, lasciando dopo 13 anni il piccolo spaccio di via Giotto. La Cooperativa San Lorenzo ha già installato i nuovi locali in piazza Adua (attuale piazza Gramsci) Un lungo corteo di militanti fascisti transita in piazza Adua (attuale piazza Gramsci) davanti alla Cooperativa San Lorenzo. Interno dello spaccio restaurato dopo la seconda guerra mondiale. La II° Guerra Mondiale è terminata da pochi anni e la Cooperativa negli anni ’40 ha ripreso la sua attività commerciale; ecco i dipendenti davanti allo sporto. Da sinistra in alto Salvatore Santoni, Angiolino Pini, Nella Viliani e accosciato Gino Della Valle. Dopo quasi 50 anni ritrovata in un cassetto la piccola bandiera dell’Acli (Associazione Cattolica Lavoratori Italiani), il cui circolo trovò ospitalità per alcuni anni in un locale della Cooperativa San Lorenzo. Un particolare del nuovo spaccio; da sinistra storici soci fondatori, Paolino Santoni, Agostino Rossi, Antonio Comucci. Dietro il bancone i dipendenti, Gino Grossi, Gino Sguanci, Gino Della Valle e Giorgio Paladini.
Coop. San Lorenzo
Gentile Signor Aldo, nel mentre la ringraziamo sentitamente pere le belle pagine di storia sulla secolare Cooperativa, stiamo cercando di informatizzare i dati relativi ai clienti della Cooperativa (soci e non soci) progettando la compilazione di una scheda sul sito della Cooperativa utile per recepire indirizzi mail o n cellulari, in modo da contattare i gli amici tramite mail e/o sms. Grazie al Sito Web OK!Mugello per lattenzione, che pone alla storia e alle tradizioni cittadine.Buona serata. Coop.va Consumo San Lorenzo s.c. Piazza A. Gramsci, 12/14/16 50032 Borgo San Lorenzo (FI) Tel. 055/8495831 Fax 055/5370524 [email protected]
marcello
mia moglie rimasta emozionata dopo aver letto il nome di suo nonno materno fondatore della Cooperativa San Lorenzo.
GIANNI
un diceano che nessuno era fascista.Accidenti! se glierano tutti in corteo.
LUIGI
bella, bella storia. E' la storia del nostro Borgo nel secolo scorso che continua. Bravo Giovannini