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Cultura e Socialità a rischio? Il teatro di Rifredi chiede sostegno all’amministrazione

Le ottime scelte che la direzione artistica ha saputo fare in questi decenni, sono il motivo principale per cui ci uniamo alla città tutta non...

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Il teatro di Rifredi a Firenze Il teatro di Rifredi a Firenze © Teatro Toscana
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Il teatro di Rifredi racchiude in sé tanti concetti che negli ultimi anni ci stiamo ripetendo quando pensiamo a quale modello di città vogliamo: periferia, prossimità, cultura, accessibilità. Tutti concetti che in quarant’anni il teatro di Rifredi ha fatto “naturalmente” suoi creando le condizioni per fare cultura di qualità attenta e vicina ai temi della vita. 

Le ottime scelte che la direzione artistica ha saputo fare in questi decenni, sono il motivo principale per cui ci uniamo alla città tutta non solo per esprimere riconoscenza e vicinanza ma anche soprattutto per chiedere con fermezza che finalmente si sblocchi una situazione insensata in sé e sopratutto in conseguenza alle importanti parole che abbiamo sentito negli ultimi mesi dall’amministrazione comunale di Firenze e dalla fondazione Teatro della Toscana circa il ruolo centrale che attribuiamo ai luoghi di cultura e partecipazione. 

L’impasse appare incomprensibile ai più, e anche a noi. E la nostra preoccupazione è ancora più profonda perché lo stallo che riguarda il teatro di Rifredi sta inesorabilmente coinvolgendo la SMS di Rifredi, che è proprietaria del teatro e che da molti mesi si è vista disattendere gli obblighi contrattuali con la fondazione. Un luogo di ritrovo importante per Rifredi e per la città, a sua volta luogo di cultura, di formazione, di socialità, di mutualismo per i soci e le socie e per tutto il quartiere portate avanti da tante volontarie e volontari.

Il nostro appello va dunque all’amministrazione comunale e alla fondazione affinché si sblocchi la situazione e riprenda la programmazione del teatro, ma anche affinché gli obblighi contrattuali vengano rispettati con la SMS di Rifredi, con la preoccupazione ormai forte che il silenzio perdurante possa spegnere anche le luci del circolo e determinare un incomprensibile vuoto e silenzio laddove oggi ci sono iniziative e attività, come il doposcuola per bambini, la biblioteca con le sue presentazioni di libri, la scuola di italiano per stranieri, la ginnastica per l terza età, i dibattiti nel salone e la casa di tante organizzazioni e associazioni.

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