
“Le ragazze che giocavano a calcio erano temute dai talebani, avere una mentalità aperta era considerato pericoloso. In Italia ho ricominciato a sognare, qui sono finalmente libera”. L’emozionante testimonianza di Fatima, giovane ragazza fuggita dall’Afghanistan, ha coinvolto i tanti presenti all’incontro organizzato oggi pomeriggio alla Biblioteca Comunale di Reggello.
In Afghanistan Fatima giocava nella Nazionale femminile di calcio, con la presa del potere da parte dei Talebani non le fu più concesso, così come non è concesso alle donne di frequentare la scuola e l’università o gestire esercizi commerciali.
“Mai avrei pensato che tornasse il periodo buio come raccontava mia mamma quando era adolescente. Là ho lasciato i miei affetti più cari, la mia famiglia, non è stata una scelta facile e ancora mi emoziono quando ripenso a quel 15 agosto 2021, al caos dell’aeroporto di Kabul, pronte insieme alle altre ragazze a lasciare il nostro Paese” racconta Fatima. “Sarò sempre grata al nostro coraggioso allenatore perché, nonostante le minacce che gli venivano rivolte da più parti, non ci ha mai abbandonato, sacrificando se stesso e la famiglia”, conclude.
L’incontro, organizzato dalla azienda reggellese PQE Group e da COSPE onlus, impegnata nel sostegno a organizzazioni di donne e difensori dei diritti umani, ha portato alla luce, attraverso testimonianze dirette, la difficile situazione nel Paese asiatico e ha voluto dare visibilità a questa storia che rappresenta la lotta e la resilienza delle donne afghane.
L’evento #UnaSolaSquadra ha avuto il supporto dell’Amministrazione Comunale di Reggello e in particolare dell’Assessorato alle Politiche di genere. L’iniziativa è poi proseguita al campo sportivo della SSD Resco Reggello 1909, con una partita di calcio disputata tra la squadra di PQE Group, con Fatima come attaccante, e i dipendenti del Comune di Reggello, che hanno accettato con grande entusiasmo e solidarietà.