L’Azienda USL Toscana Centro attua un piano operativo per dare una risposta efficace all’emergenza calore nei territori di sua competenza (Empoli, Firenze, Prato e Pistoia) incentrato sulla rete dell'assistenza sanitaria territoriale, con particolare attenzione all'erogazione di prestazioni domiciliari, all'indomani della Circolare del Ministero della Salute e delle indicazioni della Regione.
Si chiama "Progetto di intervento per fronteggiare l'emergenza caldo" e sarà operativo già da lunedì prossimo (24 luglio) data in cui i cittadini potranno rivolgersi direttamente al numero unico dell’emergenza 112, per esprimere il proprio bisogno ad un team dedicato che potrà disporre l’attivazione delle cure e dell'assistenza a domicilio.
“Fin da giugno – spiega il presidente della Toscana, Eugenio Giani - abbiamo inviato indicazioni, linee guida e consigli per contrastare, con comportamenti attenti, i rischi legati al caldo: le abbiamo inviate, pensando a fragili ed anziani, alle aziende sanitarie e alle aziende di promozione sociale ma anche, per quanto riguarda le attività lavorative, a sindacati, associazioni di categoria e datori: invitando, ad esempio, a rivedere le turnazioni, riprogrammando ad esempio le attività prioritarie e da condursi all'aperto nei giorni con le più favorevoli condizioni meteo e pianificando invece le attività più impegnative dal punto di vista fisico nei momenti più freschi della giornata”.
“Quanto a servizi territoriali e pronto soccorsi – conclude Giani – non si sono fatti trovare impreparati dall’emergenza di questi giorni: in Toscana il “codice calore” sollecitato dal Ministero esiste di fatto da tempo ed ora, per favorire l’assistenza domiciliare, abbiamo potenziato il servizio di guardia medica”
Il numero 112, attivo H24 per le emergenze, prevederà il servizio dedicato all’emergenza caldo dalle ore 8.00 alle ore 20.00, sette giorni su sette, a cui risponderà il personale appositamente formato.
Il team assistenziale è costituito da medici di assistenza primaria e operatori tecnici. Saranno loro a rispondere e ad attivare i necessari interventi: da una prescrizione medica ad una prestazione di carattere sanitario, dall'attivazione dell'assistenza infermieristica domiciliare (Infermiere di Famiglia e di Comunità e Infermieri dell’Assistenza infermieristica Territoriale Urgente- AIUTI) a quella del medico della continuità assistenziale, fino all'attivazione dell’Acot (Agenzia di Continuità Ospedale-Territorio), del Girot (Gruppo Intervento Rapido Ospedale-Territorio) ed eventualmente anche del servizio sociale.
Tale organizzazione assicurerà ai cittadini che ne abbiano bisogno gli immediati servizi a domicilio, soprattutto agli anziani e ai più fragili, evitando così il ricorso, anche improprio, al pronto soccorso. Il personale potrà anche dare dei consigli telefonici per le situazioni che non presentino bisogni di carattere sanitario.
Il Piano Operativo prevede una gradualità di interventi che saranno attivati a partire dalle zone territoriali individuate dalla Protezione Civile come a maggiore rischio di forte ondate di calore.
La direzione sanitaria evidenzia che fino a questo momento non sono stati rilevati, per le ondate di calore, accessi ai servizi in numero tale da connotare una situazione di emergenza; ciò si rileva sia dal numero di accessi ai pronto soccorso aziendali, in linea con il dato stagionale delle annualità precedenti, sia dalle richieste pervenute ai Medici e ai Pediatri di Famiglia, i quali in modo proattivo stanno contribuendo alla sorveglianza dei propri assistiti, intensificando l’assistenza domiciliare programmata o attivando , ove necessario, quella integrata. Si ricorda come sia sempre opportuno rivolgersi al proprio medico curante per concordare eventuali variazioni nella terapia, specie per farmaci antipertensivi o diuretici, o in caso di comparsa di nuovi sintomi.
“La medicina generale - ha dichiarato il dottor Nicolò Biancalani, segretario regionale Fimmg – Federazione Medici Medicina Geneale- si è subito attivata e resa disponibile per fronteggiare emergenza calore a livello territoriale, sia i medici di famiglia che la continuità assistenziale è pronta a rispondere alle esigenze di salute dei nostri pazienti. Insieme all’Azienda Sanitaria abbiamo semplificato la presa in carico del paziente a livello territoriale proprio per garantire la domiciliarità dell’ intervento: lavorando insieme al team aziendale riusciremo a fronteggiare anche tale emergenza.”