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Gli Etruschi, i trogloditi e gli antichi abitanti del Mugello. Autoctoni o alloctoni? Riflessione

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Gli Etruschi, i trogloditi e gli antichi abitanti del Mugello. Autoctoni o alloctoni? Riflessione Gli Etruschi, i trogloditi e gli antichi abitanti del Mugello. Autoctoni o alloctoni? Riflessione © n.c.
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Bisogna partire dal concetto che l’etnico “etrusco” è una parola generica, che significa tutto e niente. Per capire questo concetto, assolutamente complesso, è meglio iniziare dal particolare per arrivare al concetto generale, per fare questo ho scelto di prendere in esame le popolazioni ‘autoctone’ che sono vissute per migliaia di anni sui monti del nostro Mugello, ed in particolare sui pendii del Monte Senario, ricco di sorgenti. Il toponimo “Senario” infatti ha origine da lingue semitiche e significa ‘sorgenti’, ‘torrenti’, etc. Veniamo dunque al punto. Antiche  grotte a Montesenario abitate da popolazioni troglodite? Queste popolazioni primitive, forse autoctone, abitavano questi luoghi da tempi immemorabili? E gli Etruschi? C’è stato un vero contatto di questi ultimi con le popolazioni troglodite? Fino ad ora non c’era una risposta a questo quesito. Finché, studiando attentamente certi ‘manufatti’ (pietre) incisi con misteriosi simbolismi, mi imbattei in una pietra che recava incisa una piccola epigrafe con lettere e in lingua etrusca: “M CANA”, “IO (SONO) LA ‘CANA’ DI….”. ‘Cana’ in lingua etrusca ha diversi significati, alcuni dei quali conosciuti, e altri intuibili. Fra quelli conosciuti: ‘dono’, ‘simulacro’, ‘statua’, ‘ex-voto’, ma anche ‘proprietà’, etc. Quindi M (abbrev. di ‘MI’) ‘CANA’  si potrebbe tradurre con “IO (SONO) PROPRIETA’ DI…..”, oppure: “IO (SONO) LA STATUA RAFFIGURANTE LA DEA X Y). Se questa piccola epigrafe dovesse risultare autentica (sinceramente faccio fatica a credere che sia un ‘falso’) ciò significherebbe che Montesenario, con certezza, ha conosciuto anche  la presenza di popolazioni etrusche, in epoche non ben definite, che hanno sopraffatto o convissuto con le popolazioni troglodite esistenti su questo territorio, da tempi immemorabili. È difficile stabilire l’origine di queste popolazioni troglodite, che abitavano su questi monti, vivendo di caccia e dei prodotti della pastorizia. Popolazioni troglodite abitavano un po’ ovunque in Mugello e in Alto Mugello, faccio qualche esempio: sui monti di Villore, dove esistono dei siti ben riconoscibili, con ‘tuguri’ realizzati con grossi massi disposti verticalmente, e orizzontalmente a a mo’ di tetto; altri si trovano sui monti del Giogo, nei pressi dell’abbazia di Moscheta, anche questi ancora ben visibili e riconoscibili, sotto le moderne infrastrutture. Ma questo vale per tutto il Mugello e Alto Mugello; si parla di popolazioni autoctone  di origine ligure (Gallica), ma seppur questa ipotesi mi sembri suggestiva, non mi convince però a pieno. Sono convinto che queste erano popolazioni locali, che pre-esistevanoo ai Liguri (Galli), agli Etruschi, e che si tratti dunque di popolazioni autoctone. Se così fosse dovremmo per lo meno ‘rivedere’ e correggere la storia degli Etruschi in più punti. Sull’origine etrusca si è parlato di genti ‘autoctone’ o ‘alloctone’ (aut aut), cioè popoli originari di quei posti; oppure genti la cui origine va ricercata fra i popoli del Mediterraneo, dell’oriente, della Mesopotamia, dell’India, etc. Io credo sia più giusto, riferendosi all’origine degli etruschi, parlare di popoli autoctoni E alloctoni. Questa colonizzazione TOTALE avvenuta, da parte di popoli sconosciuti, in Italia, in epoca sconosciuta, non  è credibile, infatti, a questa tesi si frappongono tante lacune e tante perplessità, in altre parole esistono molti lati oscuri, che fanno apparire queste tesi del tutto inaffidabili. Mi sembrerebbe giusto invece parlare di popolazioni autoctone, esistite “da sempre” in certe zone dell’Italia, E, popolazioni alloctone, che si sono sovrapposte a quelle già esistenti. L’Italia Centrale, in modo particolare, ha conosciuto una fase trogloditica che è durata migliaia e migliaia di anni, una civiltà fatta di tribù che vivevano allo stato semi-selvaggio, quando in Oriente, fiorivano le maggiori civiltà, specialmente nella valle Mesopotamica, del Nilo, e dell’Indo. Evidentemente queste genti dell’Italia centrale non erano ancora venute a contatto, con quelle civiltà che abbiamo citato, in altre parole non c’era ancora stata quella ‘contaminazione’ le cui caratteristiche sono ben note, nei secoli successivi. Un’altra cosa che ci fa riflettere molto sul fatto che le montagne del nostro Appennino e, nel nostro caso in particolare quelle di Montesenario, sono  grandi muraglie, distrutte (non sappiamo da chi) che tuttavia emergono, ancor oggi,  per circa un metro, un metro e mezzo, ed hanno una larghezza di mt. 2,20, che farebbero pensare ad un’opera difensiva etrusca, oppure a quelle di una civiltà coeva. Moltissime tuttavia sono le risultanze nel territorio di Montesenario che ci portano indietro nel tempo, fra queste una simbologia diffusa nelle pietre: lettere, puntini, frecce, segni direzionali, forme per la fusione dei metalli. Tutte queste cose, oltre alle mura ciclopiche, a certi manufatti, alle grotte trogloditiche, ci fanno fortemente pensare a popoli ‘trogloditi’, separati da ogni altra forma di civiltà. Se poi fra queste popolazioni dovremo annoverare anche gli Etruschi, lo faremo, non appena avremo delle risultanze più consistenti. La  piccola epigrafe da me ritrovata circa due anni fa, verso la fine di agosto del 2015, è un ritrovamento molto importante, poiché, di fatto, cambia la storia di Montesenario e non solo, che inevitabilmente, nonostante le resistenze, andrà riscritta di sana pianta. Paolo Campidori

 

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